2023-03-28
«Pmi testimonial del made in Italy»
Stefano Barrese (Imagoeconomica)
Stefano Barrese fa i bilancio di «Imprese vincenti», l’evento per le piccole aziende di Intesa: «Già 6.000 nostri clienti si sono aggiudicati un bando pubblico del Recovery».«Le 140 aziende che anche quest’anno hanno condiviso con Intesa Sanpaolo il percorso di Imprese vincenti emergono come testimonial del made in Italy e della capacità esemplare di cogliere i nuovi stimoli e trasformare la propria visione anche in logica Esg. Sostenibilità, impatto sulle persone e sull’ambiente, managerialità sono elementi distintivi dell’impresa e sono coerenti con una nuova vocazione, che genera ricchezza economica e sociale. Questo approccio attento all’impatto del business è da tempo al centro delle azioni di sviluppo del nostro gruppo, sia favorendo la consapevolezza tra i clienti, sia sostenendo gli investimenti in progetti ispirati agli obiettivi del Pnrr. Grazie al nostro supporto già 6.000 imprese clienti sono riuscite ad aggiudicarsi un bando pubblico, a nostro avviso si tratta di un grande successo di squadra». Con queste parole Stefano Barrese, responsabile della divisione Banca dei territori di Intesa Sanpaolo, ieri a Milano ha chiuso l’ultima edizione di Imprese vincenti, il roadshow di Ca’ de Sass dedicato alle Pmi innovative, giunto alla quarta edizione. L’evento conclusivo, realizzato in collaborazione con The European house-Ambrosetti, ha celebrato le 140 piccole e medie imprese che si sono presentate attraverso 12 eventi in tutta Italia, di cui due dedicati al Terzo settore e all’agribusiness. Dopo i saluti di Claudia Parzani, presidente di Borsa italiana, e di Virginia Borla, executive director business governance Banca dei territori Intesa Sanpaolo, l’apertura dei lavori è stata affidata a Gregorio De Felice, chief economist Intesa Sanpaolo, a cui ha fatto seguito l’intervento di Valerio De Molli, managing partner e ad di The European house-Ambrosetti. Si è poi svolta la tavola rotonda su Pnrr e transizione sostenibile e digitale per la crescita e la competitività delle Pmi italiane con interventi di Enrico Giovannini, direttore scientifico Alleanza italiana per lo sviluppo sostenibile, Anna Roscio, executive director sales&marketing imprese di Intesa Sanpaolo, Stefano Serra, presidente della Fondazione Its mobilità sostenibile, meccatronica aerospazio Piemonte, Marta Testi, ad di Elite, e di Francesco Ubertini, vicepresidente della Fondazione Icsc. Il percorso delle Imprese vincenti è stato quindi oggetto di una riflessione di Federico Pendin, presidente della Fondazione San Nicolò, e di Barrese, che hanno evidenziato come utilità sociale, ricerca del bene collettivo e valorizzazione della comunità siano il terreno comune per essere un’impresa vincente. Le 140 Pmi presenti all’evento, realizzato con il supporto di Visa, saranno inserite in programmi di accompagnamento alla crescita e di visibilità a livello nazionale offerti da Intesa Sanpaolo e dai partner Bain & Company, Elite, Gambero Rosso, Cerved, Microsoft Italia, Coldiretti, Nativa e Circularity. La fotografia scattata da Intesa Sanpaolo per il 2023 indica prospettive positive nonostante un rallentamento della crescita legato a inflazione, politiche monetarie restrittive e incertezza. In questo scenario diventano ancora più cruciali gli interventi sulla transizione energetica, sul digitale, sull’innovazione, sul capitale umano e sull’inclusione sociale. Fra le criticità, gli investimenti in ricerca e sviluppo che, nonostante siano passati dai 19,9 miliardi di euro del 2012 ai 29,3 miliardi del 2022, presentano ancora un gap rispetto alla media Ue: sono l’1,5% del Pil contro il 2,3% dell’Ue a 27. Sul fronte digitale l’Italia è salita al 18° posto in Europa ma permane un forte divario soprattutto in termini di competenze digitali, dove il nostro Paese si colloca in 25° posizione. Sotto la media anche la quota di laureati in materie scientifiche e tecnologiche (15,1 persone per 1.000 abitanti in età 20-29 anni contro 20,6).Le azioni volte al miglioramento del benessere lavorativo dei dipendenti in azienda potrebbero in parte attenuare le criticità del sistema e i progetti di welfare nelle Pmi italiane sono in aumento. Secondo il Rapporto 2022 Welfare Index Pmi in Italia, il numero delle imprese con livello di welfare molto alto e alto è passato dal 14,2% del 2017 al 24,7% del 2022. La quota di imprese con livello alto di welfare è massima tra quelle con oltre 250 addetti (70,7% nel 2022 contro il 64,1% nel 2017) ed elevata nelle imprese tra 101 e 250 addetti (66,8% vs 59,8% nel 2017); tra le microimprese (da 6 a 9 addetti) la quota è più bassa, ma è in miglioramento ed è salita al 15,1% dal 7,7% del 2017.La valorizzazione delle persone passa anche attraverso una crescita più inclusiva che può portare a un aumento del potenziale di sviluppo del nostro Paese. Ciò significa promuovere un’economia con un alto tasso di occupazione e lottare contro la povertà e l’emarginazione sociale. Un ruolo importante può essere svolto dal Terzo settore: in Italia a fine 2020 si contavano 363.500 istituzioni non profit che impiegavano 870.000 dipendenti.
La riunione tra Papa Leone XIV e i membri del Consiglio Ordinario della Segreteria generale del Sinodo dei Vescovi dello scorso giugno (Ansa)