2020-07-17
L’Italia importa stranieri col virus
Repubblica diffonde la foto di un uomo affogato e subito scatta la mobilitazione: i profughi andrebbero importati perché in Africa rischiano di prendere il Covid. La vita dei cittadini passa in secondo piano, visto che da ogni barcone scendono malati.Come si fa a convincere gli italiani che si devono buttare a mare i decreti Salvini e accogliere i migranti che attraversano il medesimo mare in cerca di fortuna? Si mostra la fotografia di un cadavere alla deriva cercando di suscitare un senso di colpa negli italiani che non vogliono spalancare la porta ai profughi, quasi che la morte in mare sia responsabilità di chi si oppone all'immigrazione indiscriminata e non dei trafficanti di uomini. Infatti, dopo la pubblicazione dell'immagine, è subito stata sottoscritta da 22 deputati della maggioranza una risoluzione trasversale per abolire gli accordi con la Libia e sollecitare un cambio di rotta nei confronti degli extracomunitari. Nel documento dei 22 si scrive che la Guardia costiera libica nel 2019 ha intercettato poco meno di 10.000 clandestini, riportandoli quasi tutti indietro e impedendo che attraversassero il Mediterraneo per raggiungere le coste italiane. Un fatto gravissimo, secondo gli onorevoli della sinistra, perché impedirebbe ai migranti di raggiungere il loro scopo, mettendone a rischio l'incolumità, perché in Libia si finisce in centri di detenzione che non sono degli hotel a 5 stelle. Che l'incolumità dei profughi sia messa a repentaglio dagli stessi, fino al rischio di rimetterci la pelle, affrontando un viaggio che può concludersi come documenta la foto, ovviamente è un dubbio che non sfiora neppure lontanamente i firmatari. Nel periodo in cui era vietato alle Ong di operare in mare, e soprattutto di portare i migranti in Italia, il numero dei morti era drasticamente diminuito, così come pure quello degli sbarchi. Ma questo non fa venir meno le granitiche certezze.Tuttavia, a non indurre ripensamenti dei difensori dei migranti non c'è solo l'aumento dei morti da quando si sono ridotte le misure di respingimento. Nel documento che sollecita il taglio dei contributi alla Guardia costiera di Tripoli e modifiche ai decreti sicurezza, si parla anche della situazione sanitaria libica. «Con oltre 480 contagi da coronavirus registrati nel Paese, e molti altri che potrebbero non essere rilevati, in questo momento è preoccupante la situazione dei centri di detenzione dove si vive ammassati». In pratica, siccome nel Paese ci sono 480 contagi ufficiali, ma si presume che molti altri siano sconosciuti alle autorità, l'Italia si dovrebbe far carico del problema, favorendo l'arrivo di un maggior numero di profughi. Dove stia la logica nella suddetta tesi non è dato sapere. Nella penisola, da febbraio a oggi, sono stati registrati 243.000 casi di contagio da Covid-19 e le vittime sono state più di 35.000. Dunque, ci sarebbero migliaia di ragioni per invitare i profughi a restarsene a casa loro, in quanto in Italia rischierebbero di più, anche perché una volta sbarcati gli extracomunitari finirebbero in centri di accoglienza, dove non sarebbero ammassati, ma neppure distanziati al fine di evitare che chi è malato contagi qualcun altro. Siccome gli onorevoli, per quanto imbottiti di retorica migratoria, non sono fessi, è evidente che in questo caso la logica la mettono sotto i piedi, perché il loro unico scopo è sollecitare la politica delle porte aperte. Dunque, anche il coronavirus va bene per sostenere l'accoglienza. Non preoccupa che il vero rischio di contagio se lo assumano gli italiani, né importa che in questo momento il governo respinga i cittadini di Paesi in cui l'epidemia non è ritenuta sotto controllo, America per prima. Per far sbarcare i migranti va bene tutto, anche chiudere gli occhi davanti ai rischi di importare persone già malate. È di ieri la notizia di 43 casi di coronavirus nella sede della Croce rossa di Jesolo. E sono di ieri pure le dichiarazioni del governatore del Veneto, Luca Zaia: «Sta succedendo quello che si sperava che non accadesse, ma che avevamo a più riprese paventato potesse essere un grave pericolo: cittadini stranieri rappresentano il focolaio più grande registrato in Veneto dalla fine del lockdown, con decine di positivi e numeri che possono ancora crescere. In questa situazione già preoccupante, si verificano poi vere e proprie illegalità, con positivi asintomatici che si rendono irreperibili». L'allarme lanciato significa una sola cosa: non solo importiamo malati, ma addirittura alcuni di questi rischiano di trasformarsi in una bomba a orologeria, perché diffondono il virus. Per i compagni la colpa più grave rimane voler fermare chi intende sbarcare in Italia. Anche la malattia viene dopo la nuova ideologia migratoria.
Tedros Ghebreyesus (Ansa)
Giancarlo Tancredi (Ansa)