2023-04-06
        Pericardite e tumore dopo la puntura. Ma l’indennizzo copre solo i danni al cuore
    
 
La neoplasia di Tania è grave. Eppure i medici negano la correlazione col siero. E minimizzano: «Se muore, i suoi figli avranno 80.000 euro».Una malattia ti può far invecchiare velocemente. Come pure la perdita del lavoro, di un affetto, di risparmi messi insieme con sacrifici, ma il vaccino che dovrebbe tenerti in salute no, non può cancellare anni della tua vita. Tantomeno metterla così a rischio da condannarti a una morte quasi certa. Tania Bertelli, 53 anni, veneta di origine ma toscana di adozione, è uno dei pochissimi italiani cui è stato riconosciuto il nesso causale del danno da vaccino anti Covid-19. Le è stato concesso l’indennizzo per la pericardite, che ancora le lascia cicatrici dopo la vaccinazione con Moderna, mentre l’infarto che ha avuto e la neoplasia mieloproliferativa cronica con mutazione Jak2, pure conseguenza di quell’unico inoculo, sono state ignorate. «Non c’è in letteratura che questo vaccino possa accelerare una mutazione genetica e provocare tumori», le ha detto il presidente della Cmo, la Commissione medica ospedaliera militare presso il dipartimento militare di medicina legale di La Spezia, incaricata di effettuare l’accertamento sanitario. Questo nonostante dal verbale risulti chiaro che «esistono tuttavia numerosi lavori che potrebbero aprire la strada in un prossimo futuro alla evidenza di un chiaro nesso». In un prossimo futuro? Ma Tania sta malissimo adesso, non può più lavorare, né occuparsi del marito e del figlio. È stata privata di una vita decente e ha diritto adesso di essere risarcita per aver perso la salute. Invece, quando la signora ha sussurrato tra le lacrime che la sua neoplasia avrà con buone certezze esito infausto, la cinica risposta del medico è stata: «Meglio avere un uovo oggi che una gallina domani», ovvero si accontenti dell’indennizzo per la miocardite. Per poi aggiungere, in un afflato umanitario: «Non si preoccupi, comunque se dovesse morire verranno liquidati 80.000 euro ai suoi figli». Partiamo dalla cosa positiva, che può rassicurare tanti danneggiati post vaccino Covid. A Tania Bertelli la richiesta di indennizzo è stata accolta due mesi dopo la sua audizione presso la Cmo e l’infermità riconosciuta è tra le più alte. Benché, assurdamente, la valutazione venga fatta ancora su tabelle previste per i militari di truppa dell’esercito che abbiano riportato una menomazione fisica», quali perdita di uno o tre arti, amputazioni e un lungo elenco di infermità più di ambito militare che civile, e malgrado la miocardite non rientri tra le «lesioni e infermità», è stata valutata «ascrivibile a ottava categoria della tabella A». Dovrebbe corrispondere a un assegno vitalizio bimestrale di 900 euro.Se la signora è riuscita almeno in questo primo obiettivo, e punta ad ottenere anche un risarcimento, lo si deve all’associazione Edward Jenner, attiva soprattutto nella tutela del diritto alla salute, che ha preso in carico la signora, le ha fatto le perizie legali e l’ha seguita anche sul fronte psicologico. «Ero, sono distrutta. È tremendo stare così male e sapere che mai guarirò, che le cose potranno solo peggiorare», spiega la cinquantatreenne di Prato. Non era contraria al vaccino, avrebbe preferito inocularsi Pfizer «ma mi dissero che era destinato ai ragazzi». Le fecero una dose unica di Moderna, il 18 luglio 2021. Due settimane dopo, il suo corpo si ricopre di macchie rosse ma il medico di base le dice che era «colpa di un’errata esposizione al sole». A metà agosto, comincia a vomitare schiuma bianca però la rassicurano, era «reflusso gastroesofageo». A settembre, è la volta di una tosse secca e stizzosa «per via delle sigarette». Novembre porta con sé dolori al braccio e al torace destro, che rapidamente si propagano alla parte sinistra del corpo, assieme a battiti sempre più accelerati. A dicembre 2021, la signora fa una visita a pagamento da una cardiologa che le riscontra una pericardite subacuta, prolungamento di una pericardite acuta, e l’elettrocardiogramma rivela un cuore in pessime condizioni. «Ero sempre stata benissimo, anche dopo aver preso il Covid nell’ottobre del 2020 avevo fatto un esame cardiologico e tutto era posto», racconta la signora. Non si ricovera, perché «quel dicembre fu terribile, con ospedali collassati», ma a gennaio finisce al pronto soccorso per trombosi con infarto del miocardio. «La Tac evidenziò masse sospette alla milza e al pancreas, i miei valori non miglioravano e firmai il consenso per la ricerca di mutazioni genetica». Il responso arrivò a marzo 2022, Tania Bertelli è affetta da policitemia vera, una neoplasia mieloproliferativa cronica, principalmente dovuta a mutazioni nel gene Jak2. Nella maggioranza dei casi si tratta di una mutazione acquisita, non ereditaria. Potrebbe essere stato il vaccino ad attivarla? Nessuno lo esclude e bisognerebbe ammetterne la possibilità, perché si tratta di un tumore raro del sangue, una patologia primaria del midollo osseo che non lascia molte speranze.La signora, che ha sempre lavorato duramente come collaboratrice domestica in case private, non ha più la forza di camminare da sola. È sempre sotto chemioterapia, i suoi bei capelli biondi se ne sono andati, «ciocche intere che cadevano. Non faccio progetti per il futuro, ogni giorno è regalato». Come sono stati questi mesi di sofferenza fisica e psichica lo spiega così: «È vergognoso doversi giustificare del proprio malessere davanti a chi si beffa di te o non ti ascolta. A tutti noi danneggiati è questo che è mancato, l’ascolto e l’accoglienza del “vecchio” medico di famiglia, quello che come unico scopo voleva solo trovare una soluzione ai tuoi problemi».Qualche cosa si sta muovendo sul fronte indennizzi. Ma i risarcimenti dovranno essere tantissimi, per tanta sofferenza.
        Leonardo Apache La Russa (Ansa)
    
Nessuna violenza sessuale, ma un rapporto consenziente». È stata archiviata l’indagine a carico di Leonardo Apache La Russa e l’amico Tommaso Gilardoni, entrambi 24enni, accusati di violenza sessuale da una di ventiduenne (ex compagna di scuola di La Russa jr e che si era risvegliata a casa sua).
        Nel riquadro, Howard Thomas Brady (IStock)