2022-08-23
Il mistero del perdono papale per Becciu
Il cardinale Angelo Becciu (Ansa)
Il cardinale, sotto processo per le spese pazze e gli investimenti della Segreteria di Stato, ha annunciato il reintegro da parte del Pontefice. Ma le fonti del palazzo apostolico non confermano. Ma c’è un permesso, forse collegato alla guerra con la Chaouqui.Con una mossa a sorpresa, il cardinale Angelo Becciu, l’ex vice della Segreteria di Stato vaticana a processo per gli investimenti del suo ufficio, compreso l’acquisto dell’immobile di Sloane Avenue nel 2013, ha annunciato di essere stato reintegrato da Papa Francesco nelle funzioni cardinalizie. A dare la notizia, che potrebbe avere impatto anche sul processo in corso davanti al Tribunale della Città del Vaticano, è stato lo stesso Becciu, durante una messa privata celebrata domenica mattina davanti a un gruppo di fedeli a Golfo Aranci, dove sta trascorrendo qualche giorno di villeggiatura: «Sabato mi ha telefonato il Papa per dirmi che sarò reintegrato nelle mie funzioni cardinalizie e per chiedermi di partecipare a una riunione con tutti i cardinali che si terrà nei prossimi giorni a Roma». Poi, contattato dall’Ansa, ha confermato: «Sono molto emozionato per questo gesto del Papa. Lo ringrazio di cuore e riconfermo la mia piena comunione con Lui».Una riabilitazione che ieri non ha ricevuto conferme ufficiali dalla Santa Sede, che il 20 settembre 2020 aveva diffuso una nota con cui annunciava che il Papa aveva «accettato la rinuncia dalla carica di prefetto della Congregazione delle cause dei santi e dai diritti connessi al cardinalato, presentata da Sua eminenza il cardinale Giovanni Angelo Becciu». Anche se lo aveva rimosso e privato dei poteri Francesco in un’intervista di un anno fa, dopo aver precisato che Becciu andava «processato secondo la legge vaticana», aveva speso parole affettuose: «Desidero con tutto il cuore che sia innocente, è stato un mio collaboratore e mi ha aiutato molto. È una persona di cui ho una certa stima come persona, cioè il mio desiderio è che ne esca bene. Ma è un modo affettivo di presumere l’innocenza. Oltre alla presunzione di innocenza, non vedo l’ora che ne esca bene».Ma ieri alcuni articoli online ridimensionavano il significato dell’invito al Concistoro. Per esempio sul sito di Repubblica si leggeva: «Papa Francesco, secondo fonti contattate da Repubblica, non avrebbe voluto con il suo gesto assolvere il cardinale. Anzi, avrebbe sollecitato i magistrati ad arrivare presto a una sentenza, probabilmente già a settembre. Il palazzo londinese acquistato nel 2014 per un investimento immobiliare è stato nel frattempo rivenduto, con una perdita per il Vaticano di 114 milioni di euro». Il giornalista del quotidiano di Largo Fochetti Paolo Rodari è considerato in diretto contatto con Papa Francesco.L’ipotesi della sentenza sprint cozza, però, con gli oltre 200 testimoni annunciati in aula il 22 giugno scorso dal presidente del Tribunale Vaticano (nonché ex procuratore capo di Roma), Giuseppe Pignatone. Ricordiamo che Becciu è attualmente sotto processo per abuso d’ufficio, alcune ipotesi di peculato e subornazione di testimone e rischia quindi una pena pesante.Ieri, comunque, anche sul quotidiano dei vescovi, L’Avvenire, si leggeva: «Fonti vicine al porporato fanno però sapere che durante la telefonata con il Papa non si è mai parlato di reintegro. L’invito è da legare piuttosto alla coincidenza in quel giorno con il cinquantesimo di ordinazione sacerdotale di Becciu. Nessun commento finora dalle fonti ufficiali vaticane. A ogni modo c’è chi fa notare che i diritti del cardinalato non si riferiscono alla partecipazione alla vita della Chiesa. I cristiani sono chiamati a prendervi parte secondo il proprio stato. Nel caso dei cardinali questo può includere l’invito - talvolta personale - a partecipare ad alcune riunioni a loro riservate».A quanto risulta alla Verità, l’apparente gesto di clemenza di Francesco potrebbe essere stato sollecitato dallo stesso Becciu, il quale sarebbe stato molto colpito dalle foto postate dalla «papessa» Francesca Immacolata Chaouqui in udienza con il Santo padre sei giorni fa.L’imprenditrice, impegnata in attività umanitarie, ha scritto sul suo profilo: «Ieri prima di partire per la Tanzania per avviare il prossimo progetto di Ripartiamo onlus io e i miei figli abbiamo ricevuto la benedizione di Sua Santità Papa Francesco». Una decisione che avrebbe indispettito Becciu. La Chaouqui, lo ricordiamo, è uno dei grandi accusatori del cardinale e in passato era stata coinvolta nel processo Vatileaks quando Becciu era il numero 2 della Segreteria di Stato.Insomma il Papa potrebbe essere stato tirato per la tonaca nella guerra tra Becciu e la Chaouqui. Secondo altre fonti, invece, l’invito sarebbe legato a un terzo possibile motivo, che non riguarderebbe né le nozze d’oro di Becciu con la Chiesa, né la Chaouqui. Il Concistoro del 27 agosto è stato indetto per la creazione di 20 nuovi cardinali e tra questi c’è Arrigo Miglio, arcivescovo emerito di Cagliari.Miglio è molto legato a Becciu, a cui avrebbe presentato la controversa esperta di geopolitica Cecilia Marogna. Lo stesso cardinale nelle sue dichiarazioni spontanee del 5 maggio ha detto: «Infine, voglio ulteriormente precisare — sotto il profilo delle referenze ricevute — che la signora Marogna godeva della fiducia dell’allora arcivescovo di Cagliari, monsignor Arrigo Miglio. Quest’ultimo mi chiese di presentarla al cardinale Mambertì (Dominique, ndr), prefetto della Segnatura apostolica, per esporgli un caso della sua diocesi».
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