2023-12-31
Per rieducare i maschi spunta pure la pillola
«La Stampa» glorifica il contraccettivo per uomini, «test» per verificare la loro disponibilità all’interno della coppia, nonché possibile «motore di cambiamento». Invece è un’altra spinta a una (presunta) libertà senza limiti, privata delle sue conseguenze.Gioite genti, e giubilate, perché finalmente è calata dal cielo una scoperta scientifica che cambierà i destini dell’umanità. Si tratta - nientemeno - di quello che Eugenia Tognotti sulla Stampa definisce «il Santo Graal nel settore degli anticoncezionali». Date dunque un caloroso benvenuto alla «pillola maschile», un progresso necessario, di cui non si poteva fare a meno. Un clamoroso passo avanti per la civiltà: un modo in più per evitare di mettere al mondo figli, casomai non ce ne fossero abbastanza.Chiaro: da un certo punto di vista si tratta di avere semplicemente una maggiore possibilità di scelta. Che, soprattutto se (come pare) non prevederà l’utilizzo di ormoni, potrebbe persino rivelare dei lati positivi. C’è però, come sempre, un lato in ombra della questione, che emerge prepotentemente dall’editoriale della Tognotti.Una parte del femminismo, da anni, non smette di interrogarsi sull’effettivo impatto della pillola anticoncezionale sulla popolazione femminile. Il farmaco - di fatto ideato da Margaret Sanger, la madrina razzista ed eugenista di Planned Parenthood e di gran parte delle teorie moderne sul controllo delle nascite - fu lanciato sul mercato previa spietata sperimentazione su disabili psichiche e straniere. Al netto di questi impresentabili e sempre sottaciuti esordi, come nota la scienziata Laura Tripaldi, «la pillola è stata, nella storia della medicina, il primo farmaco senza malattia: il primo medicinale al mondo progettato per essere assunto con regolarità da persone perfettamente in salute».La pillola, dunque, è anche uno strumento di controllo, un dispositivo biopolitico che agisce sui corpi dei singoli e sul corpo sociale. Lo è quella femminile, e lo sarà pure quella maschile. Anzi: Eugenia Tognotti invoca con entusiasmo esattamente questo tipo di controllo. «Un contraccettivo efficace come quello annunciato, di lunga durata, ma reversibile, simile alla pillola anticoncezionale per le donne, potrebbe aprire una nuova era nel campo della contraccezione. Ma non solo. E infatti non si può semplicemente incasellare alla voce “scoperte scientifiche”, per ciò che mette in moto», scrive. E quali sarebbero questi meccanismi che il farmaco rivoluzionario dovrebbe attivare? Sentiamo: «L’entrata in scena degli uomini come soggetti responsabili della contraccezione, potrebbe cambiare completamente le carte in tavola. Sarà necessario per tutti - uomini e donne - riconfigurare il modo in cui pensiamo alla riproduzione e a chi ne è responsabile. La pillola contraccettiva maschile rappresenterà un importante test per verificare se gli uomini sono oggi effettivamente disposti ad assumersi nella coppia le responsabilità condivise della vita adulta. O se pensano di continuare a lasciare alle donne tutta la responsabilità della pianificazione famigliare e della prevenzione delle gravidanze, per periodi più o meno lunghi».Notevole: secondo la grande esperta di temi sanitari, i maschi non sono soliti assumersi le responsabilità della vita adulta. E come potranno imparare a farsene finalmente carico? Forse contribuendo al mantenimento di una famiglia o di una coppia? Forse contribuendo all’educazione di figli? O ancora evitando uno stile di vita eccessivamente promiscuo e irrispettoso della partner? Certo che no: potranno farlo utilizzando un sistema più sicuro per evitare gravidanze indesiderate. Perché - è dogma - l’emancipazione dell’essere umano avviene soltanto attraverso la rinuncia al legame forte, tramite il rifiuto del radicamento e della stabilità di lungo periodo.Ma ancora non basta, la medicalizzazione non è sufficiente: serve comunque una bella dose di rieducazione, magari da somministrarsi fin dalla più tenera età. Prosegue infatti la Tognotti: «Possiamo sperare che la scelta della contraccezione maschile si accompagni a una generalizzazione dell’educazione emotiva e sessuale nelle scuole e in altri contesti? Non resta che aspettare. Tenendo presente un dato: se la prima pillola anticoncezionale è stata considerata uno dei più risonanti progressi della medicina in termini di differenza arrecata all’esperienza umana, e in particolare all’universo femminile, la pillola contraccettiva maschile potrebbe diventare un motore di cambiamento significativo per tutti». Limpido: per raggiungere lo stato edenico occorre mettere, dopo le donne, anche i maschi in condizione di non nuocere, accompagnando l’intervento medico con opportuno lavaggio del cervello. La Tognotti in questo frangente ha ragione: la pillola è stata probabilmente la vera causa scatenante della tanto agognata rivoluzione sessuale, ha modificato radicalmente il modello di vita occidentale.A questo punto si rende una necessaria precisazione a scanso di equivoci. Il punto non è che si debba ritornare a chissà quale «oscuro passato» impedendo agli individui di agire come meglio credono. Quello che ci interessa, qui, è mettere in luce le incrostazioni ideologiche che da qualche tempo avvelenano ogni ragionamento sui rapporti tra maschi e femmine e sui rapporti amorosi. Purtroppo nel corso della storia, con la scusa della promozione di presunti diritti individuali, si è molto spesso imposta surrettiziamente una nuova forma di condotta agli esseri umani, le cui controindicazioni non sono mai state troppo indagate. Accade così che, di fronte alla possibilità di avere in commercio la «pillola maschile», si ritrovino tutti i consueti stereotipi di genere (ma contrari a quelli normalmente snocciolati). E, soprattutto, si ritrovi il solito modello di sedazione della società: la «libertà», per quanto sregolata, non deve essere messa in discussione. Ma va sterilizzata, privata delle conseguenze. Grazie alla pillolina, i maschi saranno più felici perché - al prezzo di una piccola attenzione - potranno sgravarsi definitivamente dalle responsabilità, prestare meno attenzione, godersi la vita senza pensieri. E, come nelle favole, vivere per sempre sterili e contenti.