2023-09-12
Per il pm l’islamico può picchiare la moglie
Ha comprato una sposa con 5.000 euro, l’ha resa prigioniera e l’ha riempita di botte. Eppure la Procura di Brescia voleva assolverlo perché condizionato «dal suo impianto culturale». Altro che diritti delle donne, così torna il delitto d’onore, ma solo per gli stranieri.La legge non ammette ignoranza, ma soltanto se sei italiano. Se al contrario sei un immigrato, magari giunto da alcuni Paesi non proprio rispettosi dei diritti delle donne, beh allora l’ignoranza non solo è ammessa, ma può diventare addirittura un’esimente, che garantisce di fatto l’impunità. Ne siete stupiti? Dovreste leggere le motivazioni con cui la Procura di Brescia ha chiesto di assolvere un extracomunitario che maltrattava sia fisicamente che psicologicamente la moglie.Premessa. La donna, una ventisettenne originaria del Bangladesh, madre di due bambine e giunta in Italia all’età di 4 anni, sarebbe stata venduta al cugino per 5.000 euro. In pratica, uno dei classici matrimoni combinati senza che la poveretta avesse possibilità di scelta. Celebrate in patria, le nozze si sono però rivelate subito una galera, perché l’uomo, a cui era andata in sposa contro la propria volontà, più che un marito si è rivelato un padrone. Che non soltanto l’ha rinchiusa in casa, segregandola e impedendole di continuare gli studi e di vedere i conoscenti, ma quando lei ha provato a ribellarsi l’ha presa a botte. Dopo anni di vessazioni, la donna si è però ribellata e lo ha denunciato. E qui viene la parte incredibile della storia. Invece di disporre il rinvio a giudizio del coniuge, con l’accusa appunto di maltrattamenti nei confronti della moglie, il pm ha chiesto l’archiviazione, con la sorprendente motivazione che «i contegni di compressione delle libertà morali e materiali della parte offesa sono il frutto dell’impianto culturale dell’imputato e non della sua coscienza e della volontà di annichilire e svilire il coniuge per conseguire la supremazia sul medesimo, atteso che la disparità tra uomo e donna è un portato della sua cultura, che la medesima parte offesa aveva perfino accettato in origine». Chiaro il concetto? Poverino, le urla, gli insulti, le botte e le minacce non sono dovute al fatto che il marito è prepotente e violento, ma sono il frutto della cultura in cui è cresciuto e dunque, secondo il magistrato, l’uomo non deve essere ritenuto colpevole, ma può tornare libero a casa, magari per proseguire i maltrattamenti nei confronti della donna.Se non ci fosse stato il gip che, essendo di parere diverso, ha ordinato l’imputazione coatta per lo straniero cresciuto in Bangladesh, probabilmente avremmo avuto una sentenza che avrebbe introdotto nella nostra giurisprudenza il principio dell’ignoranza del reo, ossia il diritto a dichiarare di essere inconsapevoli di violare la legge. Il che, ovviamente, aprirebbe scenari inimmaginabili: se un immigrato può impunemente picchiare la moglie, perché l’ambiente in cui è cresciuto non lo percepisce come qualche cosa di disdicevole, domani potrebbe essere consentito anche fare peggio. In alcuni Paesi, come abbiamo appreso dall’imam di un’importante moschea di Birmingham, la donna che commette adulterio - o magari è solo sospettata di averlo compiuto - deve essere lapidata. Deve, occhio, perché per l’ayatollah britannico si tratta di un diritto-dovere. Dunque, colui che scoprisse la propria moglie fra le braccia di un altro non soltanto sarebbe legittimato a compiere un delitto d’onore, ma addirittura potrebbe pretendere di sotterrare la donna fino al collo e poi lanciarle pietre, perché così si usa fare nei Paesi islamici.A oltre 40 anni dalle norme che garantivano l’impunità a quanti ammazzavano la moglie o la fidanzata con la scusa di essere stati traditi, il delitto d’onore, grazie a un’interpretazione come quella della Procura di Brescia, rientrerebbe nel nostro Codice penale. A patto naturalmente di essere immigrati e solo a condizione di venire da un Paese in cui vige la sharia. Se infatti il principio che assicura attenuanti ed esimenti è il brodo culturale in cui si è cresciuti, prevedo in futuro una giustizia con due pesi e due misure. Se si è italiani si viene giudicati in base alla legge, se invece si è islamici, ma anche solo si proviene da località dove si è abituati a regolare i conti con la violenza, come ad esempio capita in alcuni Paesi da cui giunge la maggior parte dei nostri immigrati, allora non c’è ragione di fare il processo, perché l’ignoranza scagiona il reo. Immagino che presto, nei tribunali, gli avvocati difensori si alzeranno invocando la non punibilità del proprio cliente, perché a casa sua si ha l’abitudine di picchiare le donne, di rinchiuderle in casa, di stuprarle e così via.Altro che diritti delle donne: qui si procede spediti verso un mondo dove i diritti sono assicurati solo agli immigrati. I quali presto potranno pretendere le attenuanti anche per furti, scippi e rapine. E poi si stupiscono se Il mondo al contrario del generale Vannacci fa il boom di vendite.
Nicolas Sarkozy e Carla Bruni (Getty Images)