2022-05-29
«Per i nostri clienti creiamo un ecosistema elegante di orologi, abiti, sigari e vini»
Il patron della maison maschile Stefano Ricci: «Nonostante le difficoltà, la filosofia è la stessa. Non risparmiamo sui tempi di realizzazione. La qualità non si può cronometrare».Dai faraglioni di Capri a Villa San Michele, da Villa Loysis fino al castello Aragonese a Ischia. È quel tratto di mare tra quelle isole d’incredibile bellezza il palcoscenico dell’ultima collezione di Stefano Ricci, maison di moda fiorentina che compie 50 anni. Non li sente, né il marchio, sempre ad altissimo livello, e tanto meno il patron, Stefano Ricci, perfetto padrone di casa, che ha trasformato la fortezza ischitana nella sua passerella d’immagini. «Cerchiamo di valorizzare gli angoli magici di questo Paese, sono legato a Firenze ma tutta l’Italia è meravigliosa», sottolinea Ricci. «La Russia è motivo di preoccupazione», ammette, «e in Cina speriamo finisca la pandemia dove ho 14 negozi chiusi. Quelli in Russia saranno senza dubbio recuperabili ma in tempi molto lunghi. l’America va da dio». L’ottimo andamento dell’America fa da compensazione? «No, ma stiamo acquisendo la maggior parte dei negozi che fino a oggi erano in licenza e stanno diventando patrimonio della Stefano Ricci, in particolare nel middle east». Gli oligarchi russi da chi possono essere sostituiti? «È un problema, non esiste una alternativa a loro». Il vostro servizio del su misura è fondamentale e lo è ancora, anche in America sono molto attenti? «Sì. E lo comprendono. Chi ha fatto fashion pensa di fare il classico allungando un po’ i pantaloni, dando un taglio alle giacche un pochino più lungo, o allargando il rever ma questo è uno scimmiottare il classico, io parlo di sartoria, quella vera, è un altro mondo». Tanto che un abito di Stefano Ricci significa dalle 28 alle 40 ore di lavoro di massimo due persone. «Stefano Ricci va dalla Home collection, alla gioielleria per uomo non frivola, al sigaro, al vino, è un modo di vivere. L’impegno è quello di mantenere il nostro obiettivo, il nostro stile, portando a ogni stagione qualche dettaglio nuovo. Nonostante il momento difficile non è cambiata la nostra filosofia. Nella pelletteria piuttosto che nella sartoria non uso tempi e metodi. Un mio operaio deve riuscire a darmi l’eccellenza e se gli sono necessarie venti ore impieghi le venti ore. La qualità non puoi cronometrarla in minuti e ore». Non manca il nuovo orologio: S8 Octagon Black Steel Chronograph, interpretazione sportiva dell’originale proposta in oro bianco, in acciaio nero e cinturino di caucciù con meccanismo di chiusura a forma di ottagono. In vendita dal 10 giugno a 55.000 euro in edizione limitata di 50 esemplari, nei negozi Stefano Ricci in Italia, Europa e America. E che consentirà di accedere all’esclusivo club di Stefano Ricci composto da 350 super eccellenti. La situazione economica attuale è analizzata da Niccolò Ricci, ceo di Stefano Ricci. «La nostra azienda sta vivendo un momento speciale siamo usciti dal periodo Covid in maniera molto forte con un incremento nel 2021 del 60% e un primo trimestre 2022 incredibile con una ulteriore crescita del 40%. Tutto fino a marzo. Poi è iniziata la drammatica situazione in Ucraina e Russia cui aggiungere il nuovo lockdown in Cina. Questi episodi hanno visto la nostra aspettativa di crescita al ribasso del 20% sul 2019 che era un benchmark importante, riuscendo comunque a raggiungere quei numeri. La grande accelerazione dall’inizio dell’anno è stata rallentata». Dopo aver chiuso l’esercizio 2021 con un fatturato di 130 milioni, l’inizio del nuovo anno era stato caratterizzato da una certa euforia. «Ora siamo obbligati tutti a rivedere le previsioni. Ci auguriamo che possa prevalere, il prima possibile, una pace duratura». In attesa della grande inaugurazione di New York, prevista a fine agosto, il nuovo negozio Stefano Ricci tra la 57ª e Madison. «Riusciamo a ottenere comunque i risultati del 2019 grazie a un mercato americano in fortissima crescita con un +70% superiore all’anno scorso e del 20% superiore al 2019». Ma l’eleganza di Stefano Ricci non cambia, solida sulle sue origini. La collezione della bella stagione 2023 oscilla tra quello stile inconfondibile della Belle Époque e i favolosi Cinquanta del Novecento, come spiega Filippo Ricci, il direttore creativo. «Un inno alla libertà, al gusto raffinato. In una terra di miti e di muse che ci ricordano la ricchezza di luoghi abitati dai grandi. Un guardaroba maschile dinamico che punta ai toni del beige delle rocce e della sabbia, lo scuro del lupo e la luce del travertino, con il superbo azzurro balena e il nostalgico fieno. Una punta d’arancio e royal per accendere i colori dell’anima in accordo coi disegni preziosi che escono dall’archivio dell’Antico Setificio Fiorentino per risplendere nei completi gran sera a motivi arazzo».
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