2023-07-31
Pd ipocrita, il mio sms alla Meloni: tiri dritto
Giuseppe Conte e Luigi Di Maio (Ansa)
I dem e la Cgil erano contrari all’assegno grillino, ma dopo l’alleanza con Conte hanno cambiato idea. Ora accusano il centrodestra per averlo ridotto, ma sapevano da dieci mesi che sarebbe successo.Aiutatemi a capire: che cosa doveva fare il governo per comunicare a decine di migliaia di percettori del Reddito che la pacchia era finita? Giorgia Meloni doveva telefonare a ognuno di loro? Oppure era preferibile che il presidente del Consiglio si recasse di persona a casa di chi ha perduto il sussidio per scusarsi? Mi pare di capire che un’email della premier sarebbe comunque stata giudicata troppo fredda e impersonale. Del resto, l’sms dell’Inps è ritenuto eccessivamente gelido, anche se fino a ieri, quando annunciava l’avvenuto versamento mensile sul conto corrente, era motivo di orgoglio per l’efficienza organizzativa del nostro ente previdenziale e con gioia da chi incassava.La realtà è che da almeno dieci mesi, cioè da quando il centrodestra ha vinto le elezioni, si sa che i percettori del reddito di cittadinanza che non fossero inabili al lavoro o con figli minori a carico lo avrebbero perso appena fosse entrata in vigore la nuova legge finanziaria. In campagna elettorale, la cancellazione del sussidio a coloro che erano ritenuti in grado di rimboccarsi le maniche e guadagnarsi uno stipendio faceva parte delle promesse agli italiani. Dunque, dal 25 settembre dello scorso anno tutti, a cominciare dalle forze politiche che ora strillano e cercano di cavalcare la protesta, sono informati sulla fine del Reddito così com’era stato inventato dal governo Conte. Del resto, perfino i grillini, che cinque anni fa lo tennero a battesimo, lo presentarono come una misura provvisoria che poi avrebbe dovuto essere rivista. Infatti erano consapevoli che il sussidio non avrebbe potuto durare per l’eternità, accompagnando dalla maggior età alla pensione chiunque. Non a caso, alle scorse elezioni si erano detti disposti a cambiare il sistema, introducendo un monitoraggio più attento contro le frodi e, soprattutto, legando il reddito alle politiche attive. In altre parole, pure ai pentastellati era venuto il dubbio che l’assegno consentisse a molti di restare a poltrire sul divano senza impegnarsi in alcun modo per trovare un lavoro. Le contraddizioni più vistose tuttavia, si registrano a sinistra, tra Pd e Cgil. Quando nel 2018, con il governo giallo verde, si cominciò a parlare del Reddito, erano ferocemente contrari. Francesco Boccia, oggi capogruppo del Pd alla Camera, lo definì «una grande sciocchezza», sostenendo che avrebbe fatto aumentare il lavoro nero. Nicola Zingaretti lo ribattezzò «Reddito di sudditanza», spiegando che investire soldi per tenere a casa le persone invece di farle lavorare era una vergogna. Maurizio Landini, capoccia del sindacato rosso, addirittura scese in piazza per protestare contro un ibrido che non aiutava i poveri e non restituiva il lavoro ai disoccupati. Insomma, fino a cinque anni fa per la sinistra il Reddito di cittadinanza era una c... pazzesca, per dirla con Fantozzi. Poi però, c’è stata la stagione dell’alleanza con i grillini, del campo largo e del camposanto, infine mesi all’opposizione e mesi con Elly Schlein segretaria. Dunque, da grande sciocchezza che era, il Reddito è diventato una misura geniale da difendere. Se in campagna elettorale il Pd era pronto a smontarlo per calibrarlo in maniera migliore ed evitare le truffe, oggi, dopo che gli italiani hanno detto la loro, il Partito democratico si scopre per la conservazione. Schlein accusa il governo di cinismo, paragonando il centrodestra a quelle imprese che licenziano via email. Peccato che i percettori di reddito non siano lavoratori e che l’sms non sia arrivato all’improvviso, ma sia stato anticipato da numerosi annunci.Ciò detto, se il problema è nella forma, ossia nell’impersonalità del mezzo usato, invece di un messaggino posso suggerire all’Inps di fare una telefonata, così nessuno potrà parlare di freddezza e di insensibilità nei confronti delle persone che fanno fatica ad arrivare a fine mese.Visto però il numero di truffe che abbiamo raccontato in questi anni (tutte le Corti dei conti d’Italia hanno aperto fascicoli sui raggiri) e che probabilmente ancora racconteremo, l’unica telefonata che io mi sento di fare è a Giorgia Meloni, affinché non si pieghi davanti alle proteste e ai piagnistei, ma vada avanti. Il Reddito di cittadinanza non soltanto non ce lo possiamo permettere, ma è anche un insulto a chi lavora guadagnando quasi le stesse cifre di chi non fa nulla. Un Paese in cui la metà della popolazione non si rimbocca le maniche, non si può permettere sussidi a spese di chi lavora. Quello sì sarebbe il vero insulto. Anzi, la vera rapina legalizzata ai danni dei conti pubblici.