In occasione della Relazione sull’attività del 2022, il presidente della Consulta, Silvana Sciarra, ha rilasciato molte dichiarazioni pubbliche e risposto alle domande dei giornalisti. Ha così colto l’occasione per esplicitare la filosofia costituzionale che anima i lavori delle nostre toghe supreme. «Un giorno non lontano», ha detto, «si dovrà fare un bilancio molto puntuale in merito a questa apertura di credito al legislatore che, purtroppo, su temi molto sensibili e socialmente rilevanti, non ha portato sempre a risultati soddisfacenti e rapidi per i cittadini». Frasi chiare, che pongono la Corte sullo stesso piano della politica, con il «piccolo» vantaggio di poter emanare atti non impugnabili, e dunque di avere il coltello decisamente dalla parte del manico rispetto a chi dovrebbe realizzare la sovranità popolare. Questa deriva è l’inevitabile sviluppo di un percorso che nasce da lontano, e cresce con l’idea che le Corti e il potere politico debbano concorrere ad «aggiornare» i valori costituzionali. È l’esatto opposto della concezione «originalista», che vede le toghe come ancorate al testo della Carta, e la cui prerogativa si esercita in un terreno differente da quello politico, e potenzialmente antagonista, come mostra la rabbia di Biden per la sentenza che in America ha cancellato l’aborto come diritto costituzionale: non perché i giudici fossero contro l’aborto, ma perché la Costituzione non lo prevede come diritto. Il confronto tra Antonin Scalia e i predecessori della Sciarra illumina le conseguenze di questa radicale differenza.
L’industria tedesca ha beneficiato più di tutti del programma per l’effetto spillover: fondi Ue usati per acquistare i beni teutonici. Mancano solo 443 giorni per completare i piani e, visti i ritardi, Bruxelles ora spinge per dirottare il denaro non speso sul riarmo.
Teresa Ribera (Ansa)
I principali scali del Paese denunciano: l’imposta verde europea (Ets) sta deviando il traffico verso gli approdi nordafricani. Manifestazione contro il governo per lo scandalo tangenti che ha colpito il partito socialista.
Mohammed Nasser Al Atifi (Ansa)
La minaccia del ministro della Difesa degli Huthi: «L’Iran ha il diritto di vendicarsi».
Ansa
Leadership anziane e impopolari, vertici decimati dai raid: per la Repubblica sciita potrebbe essere prossima la fine? Netanyahu chiama apertamente alla rivolta, ma i gruppi di opposizione sono pochi e divisi, mentre i pasdaran restano forti.