Parole Testarde | Roger Scruton contro Greta Thunberg

Prima delle aggressioni alle opere d’arte; prima della vernice lavabile che non si lava; prima delle figurine esibite nei consessi internazionali per gridare «Come osate?» ai grandi del mondo: prima di tutto questo, qualcuno aveva messo in dubbio l’inevitabilità del legame tra il progressismo e l’ambientalismo. Peggio ancora: aveva teorizzato in modo decisamente convincente che una vera antropologia attenta all’ecologia sorgesse più naturalmente in un alveo conservatore. Sir Roger Scruton (1944-2020) pensava infatti che la mentalità conservatrice, intesa come cultura che dà il massimo valore alla trasmissione della tradizione tra le generazioni, fosse positivamente incline ad accogliere le istanze di... conservazione e tutela dell’ambiente.

In un notevole saggio dal titolo Essere conservatori, Scruton scrive infatti: «La verità nell’ambientalismo rimanda alla ragionevolezza del conservatorismo e al bisogno di includere l’ambiente come obiettivo nella politica conservatrice». Un testo profetico, sia come deposito di ragionevolezza di obiettivi rispetto a tante, recenti e violente rivendicazioni; sia, soprattutto, come indicazione di metodo politico. Le strutture sovranazionali impositive, i piani pluriennali «green» da esse indicati su auto, case, industrie, gli obiettivi globali inscalfibili, i toni apocalitticamente moralizzanti, sono la strada più sensata e percorribile? Con anni di anticipo, Scruton risponde negativamente e senza indifferente egoismo. Una lezione.

The Donald: «Un esercito forte, per non usarlo». Zelensky prova a convincerlo: «Pace tramite la forza». Però sul campo le cose peggiorano. Erdogan e Macron pronti a lavorare alla tregua. Tajani: «Positiva un’iniziativa degli Usa». Ma l’Ue tiene su l’elmetto.
L’importanza di correre inseguendo gli antichi greci
(Getty Images)

Un saggio racconta la passione tutta moderna per il running attingendo al De arte gymnastica di Flavio Filostrato, retore e filosofo nato nell’isola di Lemno intorno al 170 d.C.

Auguri a denti stretti dall’Europa. Crisi a Berlino: cacciato ministro
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Congratulazioni di malavoglia al neo presidente Usa da Francia, Bruxelles e Germania. Gongola Orbán. Intanto, il governo tedesco va in pezzi: Scholz, messo alle strette, licenzia Lindner, il titolare delle Finanze.
Viaggio in Florida, terra del «Maga». Tra i resort, le Tesla e i cani «Pikachu»
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Il Sunshine State vuole meno interferenze da Washington. «Nel menù del presidente c’è il “polpettone della mamma”».
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