Parole Testarde | Immigrati, porti chiusi e teste aperte

«Razzisti!». «Sostituzione etnica!». «Ci vuole più Europa!». «Blocco navale!». Il cosiddetto dibattito sull’immigrazione è diventato da qualche anno una specie di rissa tra tifoserie vagamente allucinate, mentre la realtà corre e cambia portando problemi giganteschi di convivenza, di leggi, di equilibri economici, sociali, previdenziali, culturali. Eppure, poco più di vent’anni fa, prima dell’11 settembre, sarebbe stato possibile impostare l’intera faccenda entro binari più ragionevoli e sensati. Nel senso che i pensieri e le parole per evitare il tritacarne degli slogan inutili ci sarebbero stati. Giacomo Biffi, Giorgio Gaber e Giovanni Sartori da punti di vista, con ruoli e linguaggi e scopi decisamente diversi tra loro, hanno dato vita a un dialogo, diretto e indiretto, proprio sui temi dell’immigrazione, del rapporto con l’altro, del senso della convivenza tra diversi. Il primo, grande cardinale, si attirò insulti e strali per aver osato dire che l’accoglienza va declinata nell’ambito del possibile, che non tutti gli immigrati sono uguali, e che integrare chi abbia una concezione di donna, di famiglia e di educazione troppo diversa non è sempre facile. Lo applaudì giusto Giovanni Sartori, mente critica di sinistra, riconoscendo i tratti di una sana laicità che in nulla faceva a botte con la posizione religiosa. E poi c’è Gaber, capace di mettere in parole e musica il tema dell’altro. Ce n’è di che imparare molto, oltre vent’anni dopo.

Tra le foreste fantasy o piene di neve dei maestri nipponici
Un' opera dell'artista giapponese Hiroo Isono (1945-2013)
Scopriamo Tomioka e Isono, pittori contemporanei giapponesi, che hanno dedicato la loro arte ad alberi, tronchi e boschi.
Pestati a sangue in centro a Milano
Beppe Sala. Nel riquadro, un frame dal video del pestaggio postato da «Welcome to favelas» (Ansa)
Un gruppo di ventenni è stato assalito da una decina di coetanei, una delle vittime è stata isolata e accerchiata. La scena ripresa con un cellulare e diffusa sui social.
Pressioni fantasma in Valle d’Aosta: «I pro life ci boicottano gli aborti»
(IStock)
L’accusa del Centro donne nella Regione che ha il minor numero di medici obiettori: «Gestanti costrette ad ascoltare il battito del feto, vengono offerti soldi e beni». L’Usl smentisce: «Nessun volontario in ospedale».
L’Ue indaga in ritardo sulle turbine cinesi. L’allarme Usa: «Le gru di Pechino ci spiano»
Gru cinesi in costruzione nello stabilimento della Zpmc di Changxing (Getty Images)
L’Europa accende i fari sui contributi statali all’eolico. Intanto, Biden ha bandito dai porti le strutture Zpmc, presenti anche qui.
Le Firme

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