Parole Testarde | Immigrati, porti chiusi e teste aperte

«Razzisti!». «Sostituzione etnica!». «Ci vuole più Europa!». «Blocco navale!». Il cosiddetto dibattito sull’immigrazione è diventato da qualche anno una specie di rissa tra tifoserie vagamente allucinate, mentre la realtà corre e cambia portando problemi giganteschi di convivenza, di leggi, di equilibri economici, sociali, previdenziali, culturali. Eppure, poco più di vent’anni fa, prima dell’11 settembre, sarebbe stato possibile impostare l’intera faccenda entro binari più ragionevoli e sensati. Nel senso che i pensieri e le parole per evitare il tritacarne degli slogan inutili ci sarebbero stati. Giacomo Biffi, Giorgio Gaber e Giovanni Sartori da punti di vista, con ruoli e linguaggi e scopi decisamente diversi tra loro, hanno dato vita a un dialogo, diretto e indiretto, proprio sui temi dell’immigrazione, del rapporto con l’altro, del senso della convivenza tra diversi. Il primo, grande cardinale, si attirò insulti e strali per aver osato dire che l’accoglienza va declinata nell’ambito del possibile, che non tutti gli immigrati sono uguali, e che integrare chi abbia una concezione di donna, di famiglia e di educazione troppo diversa non è sempre facile. Lo applaudì giusto Giovanni Sartori, mente critica di sinistra, riconoscendo i tratti di una sana laicità che in nulla faceva a botte con la posizione religiosa. E poi c’è Gaber, capace di mettere in parole e musica il tema dell’altro. Ce n’è di che imparare molto, oltre vent’anni dopo.

Dimmi La Verità | Fabrizio Benzoni (Azione): «In carcere si entra colpevoli e si esce criminali»

Ecco #DimmiLaVerità dell'11 luglio 2025. Ospite il deputato Fabrizio Benzoni (Azione). L'argomento del giorno è: " Emergenza carceri, separazione carriere magistrati e sviluppi caso Al-Masri".

A Dimmi La Verità il deputato di Azione Fabrizio Benzoni parla della emergenza carceri e degli ultimi sviluppi del caso Osama Al-Masri.

Cicciolina vuole riavere il vitalizio. E chiede 10 milioni di danni allo Stato
Cicciolina (Ansa)
Prima dei tagli, l’ex pornostar, eletta in Parlamento nelle liste dei radicali, percepiva 2.400 euro al mese. I fuoriusciti dalla Camera che hanno fatto ricorso per ottenere di nuovo l’assegno sono 1.300.
Clientelismo e alleati sottomessi: Sánchez si è assicurato l’impunità
Pedro Sanchez (Ansa)
Il Partito socialista spagnolo è diventato una macchina di potere capace di superare, senza danni, anche scandali finanziari e morali. Perché oggi, a «vigilare», ci sono i fedelissimi del segretario-premier.
Il ministro dell’Interno tedesco detta la linea: «Ridurre la migrazione illegale è una priorità dell’Europa». E annuncia un vertice incentrato sui due pilastri della Meloni: rimpatri e lista unica dei Paesi sicuri. Calano gli sbarchi in Ue, ma è boom nel Mediterraneo.
Le Firme

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