Parole Testarde | I dubbi di Alessandro Manzoni sul price cap

«Vanno nella giusta direzione i progressi compiuti nelle ultime settimane, a cominciare dalla decisione di definire un tetto al prezzo del gas, cosa che ha già contribuito alla discesa dei prezzi dell’energia». Persino Sergio Mattarella, l’11 novembre 2022, è caduto nel grande equivoco del price cap. Una pura illusione, che però tutti o quasi hanno finto reggesse per mesi e mesi: da Mario Draghi a Giorgia Meloni, passando per la stragrande maggioranza dei giornali e arrivando fino alla massima carica dello Stato. Peccato che, all’inizio del 2023, la realtà si sia fatta strada: l’Agenzia per la cooperazione fra i regolatori nazionali dell’energia e l’Autorità europea degli strumenti finanziari e dei mercati nella loro prima valutazione d’impatto dall’entrata in vigore del meccanismo di correzione di prezzo non hanno identificato «alcun impatto significativo (positivo o negativo) che possa essere inequivocabilmente e direttamente attribuito all’adozione del tetto».

Fissare un tetto al prezzo quando si è compratori non esclusivi è un’operazione molto complessa, specie se il venditore non è d’accordo. L’abbiamo appreso sulla nostra pelle, salutando sì il calo del prezzo del gas ma per una dolorosa discesa della domanda e per un inverno mite, non per altro. Una dinamica già intuita in tempi non sospetti da un certo Alessandro Manzoni, che raccontando i tumulti per il pane nella Milano seicentesca aveva già detto praticamente tutto quello che c’era da dire.

Il criminale è di colore? Scatta la censura
Getty Images
Dopo l'attentato di Huntingdon, dove sabato due uomini sono saliti su un treno diretto a King’s Cross a Londra e hanno iniziato ad accoltellare i passeggeri, le autorità prima hanno taciuto l’identità degli aggressori. Poi si sono limitate a ricordare la loro cittadinanza britannica. È l’ennesima ipocrisia progressista.

Novità per i cittadini. Da questo mese stop al telemarketing da numero mobile, mentre il 30 novembre potrebbe arrivare lo stop a molti autovelox non conformi alle normative.

Il Nobel a Machado, il pressing Usa. Finisce l’era Maduro in Venezuela?
Nicolás Maduro (Getty Images)
  • Il premio all’oppositrice è stato un segnale: da allora gli Stati Uniti hanno iniziato a tramare contro il dittatore per accedere alle risorse di Caracas. Russia e Cina non sono disposte a scontrarsi con Trump nei Caraibi.
  • L’analista Giovanni Giacalone: «Il territorio del Paese è vasto e geograficamente articolato. Più probabile il supporto a una rivolta interna».

Lo speciale contiene due articoli.

Kiev esulta: nuovi Patriot da Berlino
Volodymyr Zelensky in piedi davanti a un sistema missilistico antiaereo Patriot durante la sua visita a un'area di addestramento militare in Germania dello scorso giugno (Ansa)
Altri raid russi nella notte: sei morti, tra cui due bambini. Gli ucraini resistono ancora a Pokrovsk. Il Cremlino: «Possibile l’incontro Trump-Putin, ma ora non necessario».
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