Parole Testarde | Alice «woke» nel Paese delle meraviglie

I grandi racconti di Alice sono ovviamente anche bellissime storie per bambini. Ma un ulteriore piano di lettura apre a un livello differente, in cui Lewis Carroll fa decisamente un discorso «per grandi». Nel seguito del suo libro più noto, il grande scrittore – siamo nel 1871 – parla profeticamente delle battaglie woke, estrema propaggine violenta del politicamente corretto. L’ansia di non ferire la suscettibilità, il furore di emendare storia, cultura e arte da elementi impuri od offensivi, sono sì il segnale di una cultura occidentale allo stadio terminale, ma anzitutto i figli di una tentazione fenomenale: quella di combattere sul linguaggio una battaglia per dominare la realtà. Abbattere le statue, ripulire i racconti di Roald Dahl, cacciare i professori che si permettono di dire che i sessi sono due, registrare i cosiddetti figli di coppie omogenitoriali, sono varie manifestazioni di una guerra di potere in cui la parola punta a definire e sostituire il mondo per determinarlo. E Humpty-Dumpty, l’uovo parlante con cappello, braccia e gambette, nel suo dialogo paternalista con la piccola Alice fa esattamente questo: cerca di dominarla piegando le parole a significare quel che decide lui. «Naturalmente non puoi capire, finché non te lo spiego», dice. La bambina, che scema non è, si accorge che qualcosa non torna e chiede: ma il problema è se le parole possano avere diversi significati. E costringe Humpty a un momento di perfetta sincerità: «Il problema è chi comanda, tutto qua».

Ma pure a sinistra bocciano la patrimoniale
Da sinistra: Piero De Luca, segretario regionale pd della Campania, il leader del M5s Giuseppe Conte e l’economista Carlo Cottarelli (Ansa)
La gabella ideata da Schlein e Landini fa venire l’orticaria persino a compagni di partito e possibili alleati. Dopo la presa di distanza di Conte, il dem De Luca jr. smentisce che l’idea sia condivisa. Scettici anche Ruffini (ex capo dell’Agenzia delle entrate) e Cottarelli.

«Continuiamo così: facciamoci del male», diceva Nanni Moretti, e non è un caso che male fa rima con patrimoniale. L’incredibile ennesimo autogol politico e comunicativo della sinistra ormai targata Maurizio Landini è infatti il rilancio dell’idea di una tassa sui patrimoni degli italiani. I più ricchi, certo, ma anche quelli che hanno già pagato le tasse e le hanno pagate più degli altri.

Atp Finals, Sinner parte forte. Musetti cede a Fritz
Jannik Sinner (Ansa)
All’Inalpi Arena di Torino esordio positivo per l’altoatesino, che supera in due set Felix Auger-Aliassime confermando la sua solidità. Giornata amara invece per Lorenzo Musetti che paga le fatiche di Atene e l’emozione per l’esordio nel torneo. Il carrarino è stato battuto da un Taylor Fritz più incisivo nei momenti chiave.
Meloni: «Il Garante? Espressione del Pd»
Agostino Ghiglia e Sigfrido Ranucci (Imagoeconomica)
Il premier risponde a Schlein e Conte che chiedono l’azzeramento dell’Autorità per la privacy dopo le ingerenze in un servizio di «Report»: «Membri eletti durante il governo giallorosso». Donzelli: «Favorevoli a sciogliere i collegi nominati dalla sinistra».

Il no della Rai alla richiesta del Garante della privacy di fermare il servizio di Report sull’istruttoria portata avanti dall’Autorità nei confronti di Meta, relativa agli smart glass, nel quale la trasmissione condotta da Sigfrido Ranucci punta il dito su un incontro, risalente a ottobre 2024, tra il componente del collegio del Garante Agostino Ghiglia e il responsabile istituzionale di Meta in Italia prima della decisione del Garante su una multa da 44 milioni di euro, ha scatenato una tempesta politica con le opposizioni che chiedono l’azzeramento dell’intero collegio.

A Milano già 44 giornate di smog: i dati del 2025 in peggioramento
Il sindaco di Milano Giuseppe Sala (Imagoeconomica)
La direttiva Ue consente di sforare 18 volte i limiti: le misure di Sala non servono.

Quarantaquattro giorni di aria tossica dall’inizio dell’anno. È il nuovo bilancio dell’emergenza smog nel capoluogo lombardo: un numero che mostra come la città sia quasi arrivata, già a novembre, ai livelli di tutto il 2024, quando i giorni di superamento del limite di legge per le polveri sottili erano stati 68 in totale. Se il trend dovesse proseguire, Milano chiuderebbe l’anno con un bilancio peggiore rispetto al precedente. La media delle concentrazioni di Pm10 - le particelle più pericolose per la salute - è passata da 29 a 30 microgrammi per metro cubo d’aria, confermando un’inversione di tendenza dopo anni di lento calo.

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