I grandi racconti di Alice sono ovviamente anche bellissime storie per bambini. Ma un ulteriore piano di lettura apre a un livello differente, in cui Lewis Carroll fa decisamente un discorso «per grandi». Nel seguito del suo libro più noto, il grande scrittore – siamo nel 1871 – parla profeticamente delle battaglie woke, estrema propaggine violenta del politicamente corretto. L’ansia di non ferire la suscettibilità, il furore di emendare storia, cultura e arte da elementi impuri od offensivi, sono sì il segnale di una cultura occidentale allo stadio terminale, ma anzitutto i figli di una tentazione fenomenale: quella di combattere sul linguaggio una battaglia per dominare la realtà. Abbattere le statue, ripulire i racconti di Roald Dahl, cacciare i professori che si permettono di dire che i sessi sono due, registrare i cosiddetti figli di coppie omogenitoriali, sono varie manifestazioni di una guerra di potere in cui la parola punta a definire e sostituire il mondo per determinarlo. E Humpty-Dumpty, l’uovo parlante con cappello, braccia e gambette, nel suo dialogo paternalista con la piccola Alice fa esattamente questo: cerca di dominarla piegando le parole a significare quel che decide lui. «Naturalmente non puoi capire, finché non te lo spiego», dice. La bambina, che scema non è, si accorge che qualcosa non torna e chiede: ma il problema è se le parole possano avere diversi significati. E costringe Humpty a un momento di perfetta sincerità: «Il problema è chi comanda, tutto qua».
Berthe Morisot. Eugène Manet all’isola di Wight, 1875 . Parigi, musée Marmottan Monet, legs Annie Rouart, 1993. lnv. 6029
Alla Galleria Civica d'Arte Moderna e Contemporanea di Torino (sino al 9 marzo 2025), una grande mostra celebra la storia e il percorso artistico di Berthe Morisot, l’unica donna tra i fondatori del movimento impressionista. Dai dipinti alle incisioni, esposte oltre 40 opere, tra cui famosi capolavori provenienti dal Musée Marmottan Monet di Parigi.
Don Ambrogio Mazzai (TikTok)
Don Mazzai bastona il Pd che lo aveva attaccato per le frasi sull’albero di Natale fucsia.
«The Sticky» (Amazon Prime Video)
The Sticky, su Amazon Prime Video da venerdì 6 dicembre, è il resoconto di un furto da prima pagina. Un furto la cui refurtiva, però, non ha lo scintillio che verrebbe spontaneo immaginare. Nessun diamante è stato trafugato, nessuna montagna di lingotti d'oro. A sparire, dal Canada del 2011, sono stati chili e chili di sciroppo d'acero.