2023-11-02
Paolo Capone: «Sulla previdenza si può fare di più»
Il segretario dell’Ugl: «Manovra positiva con un forte impatto sociale per le fasce più deboli, ma assegni ai sanitari, Opzione donna e Ape sociale hanno dei limiti»Sulla manovra, il governo Meloni ha dimostrato una grande attenzione per il sociale. Sulle pensioni, invece, qualcosa in più si poteva fare. Bene anche la manovra, compatibilmente con le scarse risorse a disposizione. La Verità ne ha parlato con Paolo Capone, segretario generale dell’Ugl.In tema di manovra e pensioni questo governo ha fatto abbastanza?«Allora, tendenzialmente questa è una manovra a forte impatto sociale, ha sicuramente tanti pregi, ma c’è anche qualche perplessità, non lo possiamo nascondere». In che senso?«Nel senso che comunque sono stati dati sette miliardi per il pubblico impiego, il rinnovo dei contratti scaduti, dieci miliardi per il taglio del cuneo fiscale anche per il 2024 e tre miliardi aggiuntivi per la sanità, 4 miliardi per il taglio del secondo scaglione Irpef, un miliardo per natalità e famiglie e altri 3 miliardi per le agevolazioni delle assunzioni alle imprese». Quindi giudizio positivo?«Direi che sono state accolte quasi tutte le istanze che la nostra organizzazione sindacale ha portato al tavolo del confronto. Insomma, una manovra così orientata verso il sociale e verso le fasce più fragili credo che non ci sia mai stata veramente nell’ultimo decennio. Questo è un fatto rilevante, un cambio di passo di un governo che si sta caratterizzando per un'attenzione molto alta verso il sociale».Poi c’è il tema delle pensioni.«Lato previdenza ovviamente speravamo di più. Noi abbiamo sempre posto il tema del dopo quota 100 con quota 41, cioè la possibilità di andare in pensione con 41 anni di versamenti, indipendentemente dall’età anagrafica. Questo purtroppo non è stato possibile. La riconferma di quota 103 è un segnale, anche se ci sono delle penalizzazioni che riguardano ovviamente il valore della pensione che non può superare le quattro volte il minimo e interessano una finestra di accesso di sette mesi». Si poteva fare di più? «Questo è un limite, però almeno rimane il principio di quota 103, una quota 104 sarebbe stata ovviamente ancora più penalizzante. C’è poi da ricordare che queste formulazioni riguardano la possibilità di andare in pensione prima su base volontaria e non riguardano chi ha lavori faticosi o chi ha più problemi nel dover continuare a lavorare per motivi di salute. Ad ogni modo tutto questo è positivo perché rappresenta un superamento della Fornero. Non la consideriamo ovviamente una soluzione. 67 anni dovrebbe essere il limite pensionistico su base volontaria».Poi ci sono Ape sociale e Opzione donna.«L’Opzione donna e l’Ape sociale non hanno avuto una grande attrattività. Questo vuol dire che già in passato sono stati ulteriormente appesantite da finestre che si sono allungate progressivamente. Su questo credo che una revisione almeno vada considerata per riportare tutto a com’era prima e cioè com'era fino all’anno scorso».C’è poi il tema dei medici che andranno in pensione il prossimo anno e avranno una penalizzazione rischiando così di perdere personale sanitario. Quale è la sua posizione?«In un momento difficile per la sanità pubblica non è opportuno intervenire con tagli alla previdenza dei medici. Così si rischia un ulteriore uscita anticipata dal servizio sanitario nazionale di professionisti che aggraverebbero ancora di più il già difficile avvicendamento necessario al mantenimento degli standard di assistenza essenziale».Parlando della manovra, quali punti potevano essere trattati meglio? «Se ci fossero stato più risorse, le cose da fare avrebbero potuto essere molte. Però, il rinnovo dei contratti del pubblico impiego è una richiesta che è stata soddisfatta, così come un importo importante taglio del cuneo fiscale. Il taglio del cuneo è fondamentale per recuperare gli effetti di un innalzamento del costo della vita causato da fattori esterni inflattivi, ma probabilmente anche speculativi. Noi avremo detassato completamente la tredicesima per dare un impulso in più ai consumi e far ripartire in particolare quelli interni».
«Haunted Hotel» (Netflix)
Dal creatore di Rick & Morty arriva su Netflix Haunted Hotel, disponibile dal 19 settembre. La serie racconta le vicende della famiglia Freeling tra legami familiari, fantasmi e mostri, unendo commedia e horror in un’animazione pensata per adulti.