2024-04-24
Palenzona non è più lui: si dimette da Crt
Fabrizio Palenzona (Imagoeconomica)
L’ex Unicredit e Mediobanca lascia la presidenza di una delle principali fondazioni del Paese. La decisione arriva dopo le mosse di alcuni consiglieri che hanno messo alla porta il suo fedelissimo Varese. «Per la mia storia non accetto compromessi sull’etica».Fabrizio Palenzona si è dimesso dalla presidenza della Fondazione Crt, l’ente torinese azionista di Generali e Unicredit. Una bomba scoppiata a meno di 24 dal tempestoso cda di lunedì notte in cui è stato dimissionato con 4 voti contro 3 il segretario generale Andrea Varese e al quale Palenzona si era collegato da remoto relazionando il Consiglio sul caso del «patto occulto» che la scorsa settimana aveva fatto deflagrare la governance di Crt. Ieri, l’annuncio con una lettera, dopo poco più di un anno a capo della terza fondazione bancaria italiana ma soprattutto dopo settimane di tensioni legate a presunte manovre per condizionare le nomine del consiglio di indirizzo e a una carenza di fiducia nei confronti del presidente. Lunedì il cda ha conferito l’interim di segretario alla vicesegretaria Annapaola Venezia e poi ha deliberato all’unanimità dei presenti - ma senza Palenzona che a quel punto si era già scollegato dalla riunione - le nomine in vista della scadenza del mandato di alcuni degli enti collegati e delle società partecipate. Non solo. Il board, sempre all’unanimità dei presenti, ha valutato di «non procedere oltre con l’analisi dei documenti legati al presunto patto tra consiglieri, così da permettere agli organi e al nuovo consiglio di indirizzo di lavorare in piena serenità». Sotto la Mole qualcuno ancora non riesce a credere che Palenzona possa mollare così e andare in pensione. Classe 1953, è stato banchiere, vicepresidente di Unicredit, presidente dell’Aiscat e dell’Asecap, le associazioni italiana ed europea delle concessionarie di autostrade, presidente degli Aeroporti di Roma, presidente di Conftrasporto, a lungo consigliere di Mediobanca (si è dimesso nell’aprile 2012) e pure politico. Cresciuto dentro Forze Nuove, la corrente di Donat-Cattin, ha coltivato anche la corporazione, tradizionalmente una buona base dei poteri duraturi. Ha fatto parte dell’Acli, della Dc poi della Margherita. Dal 1985 al 1995 sindaco di Tortona, il quartier generale di Marcellino Gavio, costruttore e concessionario autostradale. Dal 1995 al 2004 presidente della provincia di Alessandria. Ama definirsi «credente peccatore». Un ossimoro, come tutta la sua cavalcata nel potere, in perenne oscillazione tra pubblico e privato, tra la professione di «camionista» e quella di banchiere. Dal 2018 è al vertice di Prelios, gruppo dei servizi immobiliari acquisito di recente dalla Ion di Andrea Pignataro. Nella primavera 2023 si è preso la presidenza della Fondazione Crt spodestando Giovanni Quaglia. Una casella fondamentale per entrare in certe partite che contano nella finanza italiana, come quella sulle poltrone in Cdp. Ieri mattina, dopo la lunga notte del cda, Palenzona aveva rilasciato una breve dichiarazione a margine della cerimonia per la laurea honoris causa al governatore di Bankitalia, Fabio Panetta, all’Università Roma Tre. «Se camperemo ne vedremo delle belle, diceva il mio vecchio parroco». E ai giornalisti che gli chiedevano se la situazione in Fondazione sarebbe rientrata, aveva risposto: «Vedremo. Vi assicuro che si sta molto meglio qui che a casa». Mentre parlava, Palenzona aveva probabilmente già scritto la lettera indirizzata al vicepresidente vicario, Maurizio Irrera, e al collegio sindacale. «Ho sempre onorato e servito la Fondazione Crt per quasi 30 anni pur non avendo, negli ultimi 25, rivestito alcun ruolo istituzionale. Posso affermare che tutti gli investimenti strategici e le principali scelte che han fatto della fondazione Crt la terza per importanza a livello nazionale, portano la mia impronta e quella di chi, con me, ha ridato, a partire dal 1995, equilibrio territoriale alla nostra fondazione», si legge nella missiva con cui si augura che le sue dimissioni servano a rasserenare gli animi sotto la Mole. «Per la mia storia, per il mio percorso e anche per le profonde convinzioni che hanno ispirato questa mia presidenza, non posso tollerare maldicenze e comportamenti opportunistici - siano essi manifestamente contrari con la missione della fondazione o comunque anche solo incoerenti con i valori e i principi che mi avevano portato ad accettare il ruolo offertomi di presidente della Fondazione - nè tantomeno giungere a compromessi sull’etica o sulla legalità», aggiunge nella lettera. Riferendosi «al pessimo spettacolo offerto nei tempi più recenti da taluni componenti degli organi sociali, che hanno cercato di piegare a logiche spartitorie la gestione dell’ente». Quindi, «con grande rammarico», ecco le dimissioni accompagnate anche dal ringraziamento al segretario generale Varese.Cosa succederà adesso? In base allo statuto, il Consiglio di indirizzo dovrà provvedere alla sostituzione di Palenzona entro trenta giorni dalla cessazione. A traghettare in questo interregno la fondazione, assumendo la funzione di presidente ad interim, sarà il vicepresidente vicario Maurizio Irrera: il 7 maggio verrà convocato un consiglio di indirizzo per la verifica dei requisiti di eventuali candidati che verranno votati di qui a un mese, quindi verso il 20 maggio.
«Haunted Hotel» (Netflix)
Dal creatore di Rick & Morty arriva su Netflix Haunted Hotel, disponibile dal 19 settembre. La serie racconta le vicende della famiglia Freeling tra legami familiari, fantasmi e mostri, unendo commedia e horror in un’animazione pensata per adulti.