2023-10-12
Ostaggi, gli italiani dispersi sono tre. Papa: «Liberate tutti»
La Farnesina: «Anche Nir Forti manca all’appello». Sui neonati decapitati dai terroristi arrivano conferme da media e Tel Aviv.Sono tre gli italo-israeliani dispersi in Israele. Alla coppia di cui già si aveva avuto notizia tre giorni fa si aggiunge un ragazzo, Nir Forti. Sarebbe ferito e stando a quanto si apprende si trovava al festival di musica elettronica del Kibbutz di Re’im, dove Hamas nelle prime ore del 7 ottobre ha compiuto la strage.La notizia del terzo italiano è arrivata ieri pomeriggio, a darla il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, che si trovava in Egitto per un vertice con Abdel Fattah Al Sisi. «Ho parlato con la famiglia, cui ho garantito massima assistenza», ha detto. Al presidente egiziano ha chiesto di fare tutto ciò che è possibile per salvare gli ostaggi che ora sono nelle mani di Hamas. «Ho trovato orecchie attente e ho chiesto di fare il possibile per la molto difficile soluzione del caso degli ostaggi, soprattutto donne bambini e anziani. Ho ricordato che tra questi ci sono probabilmente due cittadini italiani (ora tre, ndr), un uomo malato e sua moglie, ho chiesto al presidente di fare tutto ciò che può per favorire la liberazione e creare corridoi umanitari». Non solo italiani, gli ostaggi nelle mani di Hamas potrebbero essere complessivamente 150. Cittadini di 20 Paesi differenti, se si contano anche i dispersi. La maggior parte degli stranieri partecipava all’ormai famoso concerto della strage tenutosi nel deserto vicino al confine con Gaza. E poi i morti nei kibbutz, dove non mancavano gli stranieri, per la maggior parte studenti che erano lì per apprendere le tecniche avanzatissime di coltivazione israeliane. Ci sono anche i rastrellati nelle case, uomini, donne, bambini e anziani che vivevano lì da sempre, come Yaffa Adar, la signora di 85 anni sequestrata e irrisa in un video che ha fatto il giro dei social. Di lei, come degli altri ancora non si hanno notizie. L’immagine più atroce rimane senz’altro quella dei 40 bambini. Un massacro senza precedenti a Kfar Aza: alcuni dei neonati sono stati trovati decapitati. Una barbarie inaccettabile tanto che qualcuno ha pensato, forse sperato, che non fosse vero. Che fosse una fake news. Puntuali sono arrivate però, una dopo l’altra, le conferme. Le fonti sono più di una: l’esercito israeliano, i servizi segreti interni, poi moltissimi giornalisti che hanno potuto vedere e confermare, come la francese Margot Haddad, che rivela di aver visto e verificato immagini terribili. A dare la notizia, una giornalista israeliana di i24News, Nicole Zedeck. A lei è toccato di raccontare quell’orrore per prima. Poi sono arrivate le conferme dell’Idf prima e poi della Bbc e della Cbs, e soprattutto quella del portavoce di Benjamin Netanyahu, cui si aggiunge quella del ministero della Difesa, che alla Cnn ha confermato di aver trovato nel kibbutz di Kfar Aza i cadaveri di bambini e neonati «decapitati». Solo una fonte mette in dubbio le atrocità: l’agenzia di stampa turca Anadolu, che di fatto, però, non smentisce e non conferma. Riferisce infatti di aver contattato telefonicamente un portavoce dell’Esercito israeliano, che ha però affermato: «Abbiamo visto la notizia, ma non abbiamo dettagli o conferme al riguardo». Hamas naturalmente smentisce: «Invitiamo i media occidentali a non schierarsi ciecamente con la narrativa sionista, che è piena di bugie e calunnie», la loro dichiarazione. Ma alle testimonianze si aggiungono le immagini raccapriccianti di bambini carbonizzati diffuse su Telegram sul canale di South First Responders, che ha potuto accedere all’area di Kfar Aza dopo il massacro di Hamas. Crimini di guerra. Orrori infiniti. L’ultimo sconvolgente video, confermato dalla Cnn, riprende l’istante in cui i membri di Hamas lanciano una granata in un rifugio anti bomba situato vicino a Re’im. I terroristi uccidono chiunque, chi scappa, chi si nasconde. Sono 1.200 le vittime per Israele fin qui. La lista degli ostaggi invece non c’è. «Non abbiamo una lista completa degli ostaggi, né le nazionalità delle persone tenute nella Striscia di Gaza», ha detto in conferenza stampa un portavoce del ministero degli Esteri israeliano. «Crediamo che siano 150 ostaggi, compresi bambini e persone anziane, tra le persone con doppio passaporto ci sono canadesi, americani, tedeschi, australiani ed altri. Quando avremo tutte le informazioni le daremo». Il brigadiere generale Gal Hirsch è l’uomo incaricato di gestire il recupero degli ostaggi. Eppure ad alcune fonti della Verità, risulta che c’è per la prima volta un cambio di paradigma nella gestione degli ostaggi per Israele. Le autorità potrebbero considerarli persi, morti cambiando la storica attitudine verso gli ostaggi. Questo cambierebbe di molto lo scenario del conflitto, ribaltando le aspettative di Hamas, che credeva con questa strategia di tenere i suoi avversari sotto scacco. Tutta la comunità internazionale è in agitazione. Papa Francesco ha chiesto che gli ostaggi vengano liberati subito. La Bbc riferisce che sono 17 i britannici morti o dispersi in Israele, inclusi i bambini. Almeno 22 gli americani morti dal 7 ottobre, nell’ultimo bilancio erano 14. Dieci i francesi morti e 18 i dispersi, tra cui diversi bambini. Continua nel frattempo il rientro degli italiani bloccati in Israele dall’inizio del conflitto. L’Italia è stata l’unico Stato a mettere in campo aerei civili e militari per riportare a casa 900 tra turisti e pellegrini bloccati. Fondamentale, sottolinea la Farnesina, l’apporto del ministero della Difesa, con il comando di vertice interforze e l’Aeronautica militare, che hanno costruito in velocità una complessa operazione di emergenza per prelevare 400 persone.
Tedros Ghebreyesus (Ansa)
Giancarlo Tancredi (Ansa)
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