2019-02-27
Ormai nulla sfugge al dogma arcobaleno. Perfino «Paperino» lancia le coppie gay
Sul prossimo numero la prima storia Lgbt. A Torino in scena un festival dedicato. E le testimonial di Samsung sono lesbiche. A Torino, dal 24 al 28 aprile, andrà in scena il Lovers film festival, con Alba Rohrwacher a fare da madrina. Si tratta del festival sui temi Lgbtqi d'Europa e terzo nel mondo.Non passa giorno senza che qualcuno ci ricordi di come, in tutto l'Occidente, stiano aumentando vertiginosamente i cosiddetti «crimini di odio». Si dice che discriminazione e intolleranza dilaghino, che l'omofobia si stia diffondendo come la peste. Eppure, nonostante lo scenario apocalittico, pare proprio che l'ideologia arcobaleno sia più potente che mai. Non c'è Paese in cui non domini l'immaginario, non c'è prodotto commerciale o manifestazione culturale che sfugga al dogma Lgbt. Per rendersene conto basta dare uno sguardo ai giornali, alle notizie uscite nell'arco di pochissimi giorni. Si ottiene così la dimostrazione empirica di come l'Arcobaleno Unico sovrasti i cieli. Giusto ieri abbiamo raccontato la celebrazione che la notte degli Oscar ha riservato a Bohemian Rhapsody, il film che riduce Freddie Mercury a icona gay e migrante. Bene, in occasione della cerimonia di premiazione degli Academy awards, Samsung ha diffuso un nuovo spot. Mostra due giovani donne accoccolate in un letto. Compulsano un avveniristico smartphone, sono felici: una delle due è incinta. Ovviamente grazie alla fecondazione eterologa: del padre non ci sono tracce. Ecco il futuro che il colosso della telefonia ci mostra: che lo vogliamo o no, questo è il domani. E proprio per preparare le nuove generazioni al mondo che verrà, il governo inglese ha deciso di presentare una riforma scolastica che includa corsi di educazione Lgbt. Le nuove linee guida ministeriali sono state rese note lunedì, ed entreranno in vigore nel settembre del 2020. A tutti gli studenti, a partire dai 12 anni, verranno impartite lezioni obbligatorie di educazione alla sessualità, comprensive di approfondimenti sulle relazioni gay, sulle problematiche di genere e sui diritti trans. È un progetto su larghissima scala, che punta a formare le giovani generazioni inculcando loro le idee giuste che oggi vanno per la maggiore.A quanto pare, però, non tutti i bimbi hanno bisogno dell'indottrinamento coatto. Alcuni sono già pronti ad affrontare il futuro rainbow. Per esempio la piccola Fenna, olandese di 10 anni che in questi giorni è diventata molto famosa nel suo Paese. La piccina ha un bel gruppetto di genitori: due padri gay e due madri lesbiche. I giornali nordeuropei lo scrivono con serenità, come se niente fosse, senza specificare che diamine di dinamiche famigliari ci siano a casa di Fenna. Comunque sia, la bimba nei giorni scorsi ha scritto una lettera - sicuramente spontanea - a Joan Lommen, cioè la direttrice del giornaletto olandese di Paperino. Secondo la decenne sarebbe «ridicola» l'assenza di coppie gay nel fumetto Disney. Così, la direttrice di Paperino ha deciso di accontentarla: sul prossimo numero ci sarà la prima storia dedicata alle coppie Lgbt. Chissà, visto che nel mondo dei paperi mancano i genitori e ci sono solo zii e cugini, anche le famiglie con quattro genitori gay passeranno inosservate... Aspettate però, perché il nostro rapido viaggio arcobaleno non è mica finito. Parliamo sempre di bambini, stavolta fermandoci negli Stati Uniti. Sul prestigioso American Journal of Bioethics, una pubblicazione specialistica che finisce in mano a medici, scienziati e studiosi di vario tipo, la bioeticista Maura Priest della Arizona State University ha pubblicato un articolo molto deciso in cui spiega che adolescenti e preadolescenti con disforia di genere hanno il «diritto» di assumere i farmaci per bloccare la pubertà anche se i genitori sono contrari. Certo: padri e madri che rifiutano di sottoporre a terapie potenzialmente devastanti i figli minorenni sono sconsiderati che non rispettano i diritti trans. La cosa più allucinante è che tutto questo non viene teorizzato su una rivista militante, ma su una autorevole pubblicazione scientifica. Motivo per cui la proposta verrà presa seriamente in considerazione e dibattuta a lungo. E, visto il clima, potrebbe persino diventare legge in qualche Stato «illuminato» e progressista. Questi sono i deliri a cui conduce l'ideologia quando si presenta in forma particolarmente acuta. In Italia, per fortuna, non siamo ancora a questo livello. Tuttavia c'è chi si dà un gran daffare affinché l'arcobaleno splenda radioso. A Torino, per esempio, dal 24 al 28 aprile, andrà in scena il Lovers film festival, con Alba Rohrwacher a fare da madrina. Si tratta del festival sui temi Lgbtqi d'Europa e terzo nel mondo, diretto da Irene Dionisio con la consulenza artistica di Giovanni Minerba, fondatore della rassegna con Ottavio Mai. Il festival, ovviamente, ha lo scopo evidente di promuovere i «nuovi diritti», e i promotori organizzano bellissimi eventi collaterali nel corso dell'anno, ad esempio la proiezione del film Mamma+mamma di Karole Di Tommaso, pellicola manifesto delle «due madri». Indovinate chi paga? Facile: il festival «è integrato nel Museo nazionale del cinema di Torino e si svolge con il contributo del Mibact- Direzione generale Cinema, della Regione Piemonte e del Comune di Torino». Poi, però, vi dicono che in Italia e nel mondo l'omofobia dilaga...
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