
Il governatore uscente critica la scelta di Nicola Zingaretti di candidare l'imprenditore a governatore: «Dov'è il cambiamento?». La maggioranza si presenta divisa, ma anche sul nome del centrodestra è nebbia.Mario Oliverio non molla e continua a ribadire di volersi ricandidare governatore, a capo di una coalizione di centrosinistra. E lo fa attaccando Filippo Callipo, noto imprenditore calabrese, sceso in campo alcuni giorni fa per la presidenza della Regione Calabria, col pieno sostegno del segretario nazionale del Partito democratico, Nicola Zingaretti.Callipo, che ormai si può definire il candidato del Pd, oltre ad aver contro l'attuale governatore calabrese e una consistente parte dei dem calabresi, avrà contro pure il Movimento 5 stelle, che ha deciso di correre da solo, senza alleati in occasione delle elezioni regionali in Calabria, previste per il prossimo 26 gennaio, in concomitanza con le votazioni in Emilia Romagna. Quindi il fronte giallorosso, che ha dato vita al governo Conte bis, nella regione calabrese, a venti giorni dalla presentazione delle liste per le regionali, è diviso in tre: i sostenitori del governatore uscente Oliverio che spaccano il centrosinistra, il Pd nazionale che appoggia Pippo Callipo e i grillini, che hanno scelto come candidato il professore universitario Francesco Aiello. Ciò non fa altro che portare acqua al mulino del centrodestra, che, tuttavia - pur risultando nettamente favorito anche in Calabria - ancora non ha individuato un candidato unitario: Forza Italia ha puntato sul sindaco di Cosenza, Mario Occhiuto, nome che, però, non piace ai sovranisti e soprattutto non piace a Matteo Salvini.In questi giorni - ritornando ai problemi interni al centrosinistra - dovrebbe arrivare in Calabria Nicola Zingaretti, per sostenere apertamente la candidatura di Callipo. L'altro ieri, era circolata una voce di un incontro riservato tra Zingaretti e Oliverio, per ricompattare il Pd calabrese. Se l'incontro c'è stato davvero, evidentemente non ha sortito gli effetti sperati al Nazzareno. È stata, infatti, durissima la contestuale nota di Oliverio contro Callipo. «Come si fa a dire che Callipo è il rinnovamento?» si è chiesto Oliverio. «Vedo che al rinnovamento preannunciato la risposta è stata la candidatura di Pippo Callipo. Non so dove, come e quando», ha aggiunto Oliverio, «sia stata pensata questa proposta. Provo solo a immaginare cosa sarebbe successo, intendo dire politicamente, se del sottoscritto avessero parlato alcuni pentiti di mafia. Né voglio immaginare cosa sarebbe successo se invece di trovarci difronte a pronunciamenti e decisioni inequivocabili da parte di un giudice terzo o di fronte alla sentenza della Cassazione che attesta un chiaro pregiudizio accusatorio nei miei confronti, se ci fosse stato un processo a mio carico per omicidio colposo con violazione delle norme sulla sicurezza del lavoro. Noi siamo in Calabria, dove solo negli ultimi tre anni, dal 2017 ad oggi, abbiamo registrato ben 80 vittime sul lavoro. Non so chi consiglia il segretario. Francamente, rimango a dir poco stupito che Zingaretti, che non è mai venuto finora in Calabria, venga venerdì prossimo a mettere la faccia su un candidato di così forte esposizione».«E poi, e a parte tutto», ha ribadito l'attuale governatore, «come si fa a dire che Callipo è il rinnovamento? Ci vuole davvero tanto coraggio: ecco perché dico che si sta continuando su una linea incredibile e suicida portata avanti senza alcuna comprensibile ragione e giustificazione. Vedo che il commissario è giunto persino a scomodare la figura di un grande imprenditore come Adriano Olivetti. Consiglio di abbassare toni euforici. Si abbia almeno rispetto della memoria di Olivetti».La notizia che Callipo, il re del tonno, abbia pendente un procedimento penale per omicidio colposo, è stata ripresa dagli organi d'informazione, all'indomani della sua candidatura. Come è stata ripresa anche un'altra notizia, riguardante il candidato grillino: la villetta di famiglia del professor Aiello, sarebbe parzialmente abusiva, come ha stabilito una sentenza del Tar. Insomma, in Calabria, chi è senza peccato scagli la prima pietra. E forse anche per questo Oliverio, sotto indagine alla procura di Catanzaro, continua ad avere velleità. Quasi come fosse il gioco delle tre carte, curiosamente però non è Callipo a replicare a Oliverio, bensì il candidato dei 5 stelle, Aiello: «Ancora prima dell'inizio ufficiale, la campagna elettorale si caratterizza per la grave mancanza di confronto politico, sostituito dagli attacchi alla persona come quello di Mario Oliverio a Filippo Callipo, dettato da un nervosismo che non giova ad alcuno», scrive in una nota. Poi, si rivolge direttamente al governatore uscente: «Non possiamo sprecare tempo nella delegittimazione dell'avversario, chiunque esso sia. Esiste una questione calabrese di cui dobbiamo farci carico con piena coscienza e responsabilità. In questa fase la Calabria si gioca una partita essenziale per il proprio futuro, per la quale le analisi, i ragionamenti e i progetti politici devono prevalere su tutto. Sarebbe infatti un lusso imperdonabile continuare a litigare su questioni private», conclude Aiello.Callipo ringrazia e tace.
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