L'iniziativa di Banca Ifis e Federfarma con il mondo universitario ha fatto reinventare agli studenti i punti vendita tradizionali. All'insegna dei social e della realtà aumentata.
L'iniziativa di Banca Ifis e Federfarma con il mondo universitario ha fatto reinventare agli studenti i punti vendita tradizionali. All'insegna dei social e della realtà aumentata.Uno spazio di sperimentazione e apprendimento. La farmacia del futuro unirà tradizione e tecnologia grazie al design thinking per potenziare il suo ruolo sociale come punto di riferimento della comunità. Banca Ifis, che ha nel suo gruppo Credifarma, in collaborazione con Ferderfarma ha stretto due partnership con il Politecnico di Milano e La Sapienza di Roma, per immaginare nove soluzioni che guardino al domani. Se ne sono occupati 30 studenti che hanno ragionato su come sono cambiati gli stili di vita, sull'evoluzione del rapporto tra spazi metropolitani e centri minori, sul diverso ruolo del regolatore pubblico e sull'impatto del digitale nella società. Gli scenari ipotizzati dal progetto Inspiring the future pharmacy, presentato nella Capitale lo scorso 13 novembre, partono dall'idea della farmacia «social», ovverosia un'impresa professionale che opera a tutela della salute pubblica. Qui l'utente si inserisce in un ambiente accessibile e accogliente, fatto di arredi dinamici, interazione attraverso la realtà aumentata e apertura verso la collettività. La seconda ipotesi, immaginata da Susanna Parlato e Paola Salvatore, è la farmacia «mutant», che punta sui servizi customizzati. Il perno sarà la vocazione dell'ambiente in cui è inserita: sport, anima green, veterinaria, cosmesi o più clinica. La terza idea è il «forum», la farmacia come nuovo polo dell'informazione di settore, con il farmacista quale figura autorevole anche nel contesto di un cambio profondo di scenario. Il tema della prevenzione e dell'alimentazione diventerebbero grandi protagonisti di una logica divulgativa, in antitesi con le notizie fittizie che circolano in Rete. Carlotta Belluzzi Mus, Chiara Del Gesso, Gianni Denaro e Lorena Trebbi, invece, si sono inventati la farmacia «craft», in cui l'attenzione si sposta dal farmaco al paziente. E allora display attraverso cui l'utente visualizza gli ingredienti di una preparazione galenica, la possibilità di incontrare dermatologi e nutrizionisti, così come quella di farsi fare un cosmetico su misura o un prodotto con un dosaggio particolare. Quinto progetto è la farmacia «augmented» di Marco Martino, che poggia su un ecosistema digitale innovativo che permette di raccogliere e analizzare i dati per creare profili strettamente personalizzati e dare una prestazione di alto livello. Si prevede anche l'interattività, con lo specchio smart che legge il volto del paziente e lo riconosce, collegandolo alle informazioni su di lui. Proseguendo nelle proposte si arriva al «carekits», una vera rivoluzione del nostro modo di intendere la relazione con i prodotti da farmacia. Si tratta di kit farmaceutici tematici e personalizzabili che si ordinano online e che poi si ritirano in farmacia. Immaginate di aver bisogno di tre compresse di melatonina, un collirio, quattro cerotti e una crema idratante. Con questo sistema sarà possibile. Dal Politecnico di Milano arriva poi «caring pharmacy», che pensa ai meno giovani e alle persone non autosufficienti con servizi di riabilitazione e assistenza strutturati grazie alla consulenza del farmacista. Farma 5.0, nata dalla creatività di Kate Ellis e Federica Gipponi, immagina uno spazio diviso in sette aree in cui il digitale si integra con la realtà in un percorso di educazione alla prevenzione. Nono e ultimo progetto, che incarna lo spirito del tempo è il «wellness agent», tutto pensato per gli amanti della forma fisica e i cosiddetti «sport enthusiastic», compresi tra i 35 e i 50 anni.
John Lennon e la cover del libro di Daniel Rachel (Getty Images)
Un saggio riscrive la storia della musica: Lennon si ritraeva come il Führer e Clapton amava il superconservatore Powell.
L’ultimo è stato Fedez: dichiarando di preferire Mario Adinolfi ad Alessandro Zan e scaricando il mondo progressista che ne aveva fatto un opinion leader laburista, il rapper milanese ha dimostrato per l’ennesima volta quanto sia avventata la fiducia politica riposta in un artista. Una considerazione che vale anche retrospettivamente. Certo, la narrazione sul rock come palestra delle lotte per i diritti è consolidata. Non di meno, nasconde zone d’ombra interessanti.
Magistrato, politico in quota Pd per un breve periodo e romanziere. Si fa predicatore del «potere della gentilezza» a colpi di karate. Dai banchi del liceo insieme con Michele Emiliano, l’ex pm barese si è intrufolato nella cricca degli intellò scopiazzando Sciascia.
Pure la Francia fustiga l’ostinazione green di Bruxelles: il ministro Barbut, al Consiglio europeo sull’ambiente, ha detto che il taglio delle emissioni in Ue «non porta nulla». In Uk sono alle prese con le ambulanze «alla spina»: costate un salasso, sono inefficienti.
Con la Cop 30 in partenza domani in Brasile, pare che alcuni Paesi europei si stiano svegliando dall’illusione green, realizzando che l’ambizioso taglio delle emissioni in Europa non avrà alcun impatto rilevante sullo stato di salute del pianeta visto che il resto del mondo continua a inquinare. Ciò emerge dalle oltre 24 ore di trattative a Bruxelles per accordarsi sui target dell’Ue per il clima, con alcune dichiarazioni che parlano chiaro.