2023-06-20
«Norme tributarie contro gli onesti»
Carlo Nordio: «Le regole si contraddicono, rispettarle è impossibile». Sulla riforma della giustizia chiederà il parere del Csm, ma precisa: «È solo l’inizio, farò altri interventi».Sulla riforma della giustizia il ministro Carlo Nordio non solo non arretra di un millimetro di fronte all’attacco concentrico di toghe politicizzate e media di riferimento dell’opposizione giallorossa, ma rilancia additando obiettivi ancor più ambiziosi per il futuro. A chi gli chiedeva conto delle polemiche seguite all’approvazione del ddl che - tra le altre cose - introduce un giro di vite sulle intercettazioni e abolisce il reato di abuso d’ufficio, il Guardasigilli, rivendicando la bontà e la correttezza di tutte le misure contenute nel provvedimento, ha fatto passare il messaggio che si tratta solo dell’inizio di una serie di interventi che andranno a impattare in profondità il sistema. Nordio ha anticipato di voler intervenire «per attuare completamente l’articolo 15 della Costituzione che afferma la libertà e la segretezza delle conversazioni». «In questo momento», ha aggiunto, «siamo intervenuti parzialmente per tutelare il terzo, cioè la persona che viene citata nelle conversazioni di altri, ma successivamente interverremo anche per tutelare la dignità e la libertà delle persone che parlano e devono parlare fra di loro in riservatezza, perché la riservatezza è l'altro lato della libertà. Naturalmente senza compromettere le indagini per i grandi crimini della delinquenza». Nordio ha anche spiegato che l’inappellabilità delle sentenze di assoluzione in primo grado (esclusi i reati più gravi) ha il proprio fondamento in una sentenza della Consulta di qualche anno fa. Nel pomeriggio, il ministro ha anche espresso una serie di considerazione su un altro possibile terreno di intervento, e cioè quello della giustizia tributaria. Lo ha fatto partendo da un paradosso: «Se un imprenditore onesto decidesse di assoldare un esercito di commercialisti per pagare fino all’ultimo centesimo di imposte non ci riuscirebbe perché comunque qualche violazione verrebbe trovata perché le norme si contraddicono». Parole che tengono alta la tensione nel fronte di chi si oppone alla riforma, guidato da toghe di sinistra e M5s, rispettivamente sul fronte giudiziario e su quello politico. A dare sostegno a Nordio, ieri, è stato il vicepremier e reggente di Forza Italia Antonio Tajani, il quale ha ribadito la linea di appoggio incondizionato alla riforma: «Il potere legislativo», ha detto, «deve fare il potere legislativo, il potere esecutivo deve fare il potere esecutivo, il potere giudiziario deve fare il potere giudiziario. Le leggi le scrive il Parlamento, non le scrivono i giudici, i giudici devono applicare la legge. Poi», ha aggiunto, «dicono le loro opinioni, perché è giusto che ognuno dica le proprie opinioni». Chi manifesterà senza dubbio la propria opinione sarà il Csm, riconosciuto dallo stesso ministro come interlocutore del mondo della magistratura nel percorso di approvazione della riforma. Da Palazzo dei Marescialli hanno fatto sapere che l’organo di autogoverno delle toghe formulerà un parere sul ddl, essendogli stato ufficialmente richiesto da via Arenula «nell'ambito dei rapporti di leale collaborazione istituzionale», come fatto sapere dal vicepresidente Fabio Pinelli.
Simona Marchini (Getty Images)