2023-10-13
Avviato accertamento su Apostolico. Nordio chiarisce: nessuna sanzione
Il ministro della Giustizia dispone l’acquisizione di articoli di stampa e pubblicazioni sui social relativi alla giudice pro immigrati. E placa la sinistra: «Non è un’azione disciplinare». Maurizio Gasparri: «Andrebbe radiata».Qualcosa si muove, sul fronte della giudice «salva-clandestini» Iolanda Apostolico, da parte del governo. E non potrebbe essere altrimenti, poiché nemmeno nelle ultime ore, a seguito della nuova disposizione della Apostolico che ha impedito il trattenimento nel centro richiedenti asilo di Pozzallo disposto dal questore di Ragusa, a valle dello scandalo del video che vedeva la togata manifestare contro Matteo Salvini assieme alla sinistra radicale, è arrivato alcun segnale dal Csm. Un segnale che è stato fortemente invocato dalla maggioranza, forse con l’amara consapevolezza che nemmeno appellarsi all’alta magistratura del presidente della Repubblica Sergio Mattarella, chiamato dalla Costituzione a presiedere quell’organo proprio per garantirne l’equilibrio, avrebbe smosso il Consiglio dal suo torpore e dalla proverbiale tendenza a coprire ogni comportamento illecito o inopportuno dei magistrati.La strada obbligata, a questo punto, è quella di un’azione di accertamento che parta dal ministero della Giustizia, sotto l’impulso del sindacato ispettivo parlamentare. Nei giorni scorsi, dopo che si era diffusa la notizia delle frequentazioni antagoniste della Apostolico, sulla scrivania del Guardasigilli Carlo Nordio è arrivata più di un’interrogazione che chiedeva di reperire maggiori elementi circa il metodo e la correttezza del lavoro della toga. Il tutto, mentre un’analoga iniziativa dei membri laici di centrodestra a Palazzo dei Marescialli veniva prontamente e corporativamente affossata dalle toghe.E così, ieri mattina, è arrivata la notizia che Via Arenula ha avviato un accertamento preliminare nei confronti della Apostolico, attraverso l’Ufficio ispettivo, accertamento che almeno in questa fase non deve essere inteso come un procedimento disciplinare, come ha spiegato lo stesso Nordio, incalzato dai cronisti. «A seguito di quattro interrogazioni parlamentari - ha spiegato - essendo doveroso rispondere, ho dato mandato alle articolazioni competenti del ministero di acquisire articoli di stampa e pubblicazioni sui social media relativi alla giudice di Catania, Iolanda Apostolico. Non si tratta - ha aggiunto - di un accertamento ispettivo né tanto meno dell’avvio di un’azione disciplinare». Le interrogazioni della maggioranza a Nordio, come è noto, convergono sulla richiesta di inviare gli ispettori ministeriali alla procura di Catania, per comprendere se l’operato della Apostolico non sia orientato da motivazioni ideologiche. Le conseguenze delle decisioni di quest’ultima, in effetti, non sono tardate a palesarsi, poiché i primi quattro migranti liberati con un suo provvedimento si sono visti rigettare la richiesta d’asilo e adesso risultano irreperibili. Il che, comprensibilmente, ha scatenato un’altra ondata di polemiche politiche: «In questo momento - ha dichiarato la deputata del Carroccio Simonetta Matone - ci sono quattro persone in giro per l’Italia con zero possibilità di poter accelerare la loro espulsione. L’ennesima riprova - ha aggiunto - del fallimento di politiche giudiziarie atte a delegittimare il governo, infischiandosene delle norme messe in campo per contrastare l’immigrazione illegale. Assurdo come il magistrato di Catania, con un provvedimento pieno di inesattezze e per nulla un capolavoro di diritto, non abbia ritenuto legittimo tutelare gli italiani e garantire la sicurezza del nostro territorio». Per il suo collega di partito Stefano Candiani è «troppo comodo fare sentenze e scaricarne il peso sulla collettività» e «torna d’attualità la questione della responsabilità civile dei magistrati, e ovviamente la necessità di una seria riforma della giustizia». Il vicepresidente del Senato Maurizio Gasparri non si accontenta delle prime mosse di Nordio: «Capisco la prudenza», premette, per poi aggiungere però che «le ispezioni in questo caso sarebbero perfino insufficienti». «Se esistesse - prosegue - ci vorrebbe una misura più drastica, come la radiazione dalla magistratura di chi si comporta in questo modo. L’uso politico della giustizia deve cessare. E Nordio e questo governo dovranno essere garanti di questa svolta. Vogliamo una giustizia credibile ed imparziale, non una giustizia che agita le braccia alle manifestazioni con alle spalle manifestanti che urlano “assassini” alla polizia. Da Nordio ci aspettiamo questo e lo sosterremo in Parlamento con convinzione. Le ispezioni - conclude - servono a poco, facciano le radiazioni».