2020-03-03
Non si può andare a messa. Anziché la Quaresima c’è la Quarantena cattolica
Libero accesso al ristorante ma non in chiesa. Si apre il Duomo di Milano ma solo per visite. E i prelati accettano passivamente.Se salta la liturgia del calcio, è un caso nazionale. Se salta invece la liturgia cristiana, non dice niente nessuno. I presidenti delle squadre di football fanno fuoco e fiamme, i vescovi si limitano a ossequiosi comunicati in cui prendono atto delle disposizioni governative come se fossero il loro nuovo vangelo. Eppure qualche dubbio potrebbe sorgere: possibile che a Milano le messe feriali delle 8 del mattino siano considerate «luoghi affollati»? Ma qualcuno di quelli che decide le ha mai viste le messe feriali delle 8 del mattino? Ormai, purtroppo, nella maggior parte delle chiese non sono affollate nemmeno le messe grandi della domenica. E allora come si può pensare che per fermare il virus sia più importante bloccare le cerimonie religiose piuttosto che le corse della metropolitana? È evidente a tutti: nella metropolitana di Milano ci si accalca, di regola, un pochino di più che ai vespri in parrocchia. Eppure la metropolitana di Milano non è mai stata fermata, i vespri in parrocchia sì. Per la prima volta nella storia anziché la Quaresima, è iniziata la Quarantena cattolica: anziché la Pasqua di resurrezione avremo (forse) la possibilità di celebrare un battesimo come Dio comanda e un funerale senza restrizioni. Alleluja. Ma intanto i fedeli sono sconcertati, dalla periferia di Milano giungono notizie di parroci che litigano fra di loro («Tu non hai chiuso la chiesa, io sì»), le messe in streaming sono un surrogato che funziona giusto il tempo di scrivere qualche pezzo di colore. Da anni ci hanno insegnato che il senso della comunità è la partecipazione, essere lì nel luogo dove avviene qualcosa di straordinario, dove il mistero si compie e si rinnova da Duemila anni, trasformando il pane e il vino nel sangue e nel corpo di Gesù. Adesso come possiamo convincerci che quel luogo non sia più l'altare ma il web? Fate questo in memoria del Mac. Per l'amor del cielo: la fede ai tempi di Internet ci chiede capacità di rinnovarsi. Però dalla mela di Adamo alla Apple di Cupertino, il passo non è così breve. Soprattutto non si capisce perché si possa andare al ristorante e non in chiesa: forse che il banchetto laico è meno contagioso del banchetto eucaristico? Se la nuova direttiva governativa prevede la distanza di un metro e mezzo tra una persona e l'altra, applichiamola anche alle nostre chiese. Vi posso assicurare, per quello che le conosco, che non si dovrà nemmeno far troppa fatica. A parte qualche eccezione, ci sono celebrazioni, specialmente nei giorni feriali, dove la distanza tra una persona e l'altra è di venti metri, come minimo. E per scambiarsi il segno di pace bisogna prendere l'autobus. Per fortuna arrivano anche le buone notizie. Apre il Duomo di Milano. Ma attenzione: niente celebrazioni. Solo visite. L'Ansa di ieri mattina riportava con un certo entusiasmo che i primi a entrare sono quattro turisti asiatici, che hanno pagato regolarmente il biglietto. E così ci sentiamo tutti più sollevati: gli incassi riprendono, le messe possono aspettare. Ma davvero qualcuno pensa che per partecipare alla funzione religiosa del lunedì mattina ci sarebbe stato un assembramento di gente da far invidia a San Siro nella notte di Champions? Davvero qualcuno pensa che se ci fosse stato il via libera per una santa messa alle 17 di pomeriggio si sarebbero svuotate le stazioni della metropolitana? Tutti lì pigiati a recitare i salmi diffondendo il virus, come da nessuna altra parte della città?Allora torniamo alla domanda iniziale: perché nessuno solleva il problema? Perché questa decisione viene accettata così passivamente? Temiamo che la risposta sia tragica: perché oggi le messe vengono considerate inutili. Facilmente eliminabili. Senza costi sociali. E il dramma è che ci sono anche molti cattolici che evidentemente ne sono convinti. Pensateci: il mondo del calcio è in subbuglio per il rinvio di alcuni match. E, per l'amor del cielo, capiamo l'ansia dei tifosi e soprattutto gli interessi economici sottostanti che animano questo dibattito. Ma possibile che, invece, per la chiusura delle chiese e l'annullamento delle messe nessuno batta ciglio? Nessuno provi a cercare una mediazione? Juve-Inter si giocherà a porte aperte il 9 marzo? Possiamo giocare a porte aperte anche una messa al Duomo di Milano, in quella data? O i tacchetti di Ronaldo in questo Paese conteranno sempre di più della Parola di Dio? Proviamo almeno ad alzare la voce per evitare che avvenga tutto così, nel silenzio generale, anzi con gli stessi cattolici che lo danno per scontato, e che trovano normale che la loro fede venga considerata meno di una corsa al metro. Mentre tutti si inginocchiano per recitare il nuovo atto di fede: credo in un solo Dio, il Pallone Onnipotente…
Rod Dreher (Getty Images)