2021-10-18
Netflix vuole mangiarsi il mercato del gaming
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Il Ceo di Netflix, Reed Hastings (Ansa)
Alla piattaforma streaming non bastano più film e serie tv e si è affacciata al mondo dei giochi online con il lancio in Italia di cinque videogiochi ai quali gli abbonati possono accedervi. Un'operazione apripista, visto che sarebbe pronta una partnership tra il colosso californiano e PlayStation, per includere altri giochi storici prodotti dalla console Sony.Insaziabile Netflix. Quella che nel corso dell'estate appena trascorsa era solo una voce, da qualche giorno è diventata un'ufficialità lo scorso 28 settembre. Il colosso americano dello streaming ha deciso di allargare il suo raggio d'azione al mondo dei videogiochi online, facendo di fatto l'ingresso in un'altra fetta di mercato florida come quella del gaming.La piattaforma fondata da Reed Hastings e Marc Randolph in California ha infatti lanciato in Italia cinque videogiochi. In particolare si tratta di Stranger things: 1984, Stranger things 3: the game, Card blast, Teeter up e Shooting hoops. Al momento, però, è possibile giocare su Netflix soltanto dall'app Android: chi accede con il proprio abbonamento si troverà in home la categoria dei giochi dalla quale è possibile scaricare gratuitamente dal Play store di Google il gioco in questione. L'aspetto che rende appetibile i videogiochi su Netflix è, per ora, l'assenza di qualsiasi pubblicità. Segnale questo che per la piattaforma di streaming si tratta di un nuovo business a cui strizzare l'occhio e avvicinarsi gradualmente, e che si aggiunge a quello già ricco e fruttifero dei film e delle serie tv, «regalando» agli abbonati una nuova fonte di intrattenimento e facendo affidamento su un crescente interesse da parte degli utenti di fidelizzarsi a un prodotto sempre più variegato. Va ricordato, inoltre, come già tempo fa Netflix aveva fatto intendere di guardare con attenzione al settore dei videogiochi online, per esempio quando il Ceo Hastings dichiarò di «essere più in competizione con Fortnite che con Hbo». Dalla California, dove ha sede il quartier generale di Netflix, hanno fatto sapere agli investitori che «i videogiochi rappresentano una nuova categoria di contenuti, simili all'espansione in film originali, prodotti d'animazione e serie tv» - si legge nella lettera - «i giochi saranno inclusi nell'abbonamento Netflix senza costi aggiuntivi. Inizialmente, ci concentreremo su giochi per dispositivi mobile».Questa di Netflix può essere considerata sì un'operazione esplorativa per capire cosa e quanto può portare, ma è di fatto un'espansione che non ha intenzione di fermarsi, visto che già da diverso tempo prendono sempre più quota le voci di una possibile partnership tra Netflix e Playstation, affinché sulla piattaforma possano essere presto inclusi anche altri giochi storici prodotti dalla console Sony, allargando così ulteriormente il catalogo ludico da offrire ai propri abbonati. E non finisce qui. Netflix ha anche acquisito recentemente Night school studio: si tratta di una software house, ossia un'azienda specializzata principalmente nella produzione di software e applicazioni, che ha prodotto e sviluppato Oxenfree, un videogioco d'avventura del 2016, e che sta già lavorando al sequel, Oxenfree 2.
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Dopo l'apertura dei lavori affidata a Maurizio Belpietro, il clou del programma vedrà il direttore del quotidiano intervistare il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica, Gilberto Pichetto Fratin, chiamato a chiarire quali regole l’Italia intende adottare per affrontare i prossimi anni, tra il ruolo degli idrocarburi, il contributo del nucleare e la sostenibilità economica degli obiettivi ambientali. A seguire, il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, offrirà la prospettiva di un territorio chiave per la competitività del Paese.
La transizione non è più un percorso scontato: l’impasse europea sull’obiettivo di riduzione del 90% delle emissioni al 2040, le divisioni tra i Paesi membri, i costi elevati per le imprese e i nuovi equilibri geopolitici stanno mettendo in discussione strategie che fino a poco tempo fa sembravano intoccabili. Domande cruciali come «quale energia useremo?», «chi sosterrà gli investimenti?» e «che ruolo avranno gas e nucleare?» saranno al centro del dibattito.
Dopo l’apertura istituzionale, spazio alle testimonianze di aziende e manager. Nicola Cecconato, presidente di Ascopiave, dialogherà con Belpietro sulle opportunità di sviluppo del settore energetico italiano. Seguiranno gli interventi di Maria Rosaria Guarniere (Terna), Maria Cristina Papetti (Enel) e Riccardo Toto (Renexia), che porteranno la loro esperienza su reti, rinnovabili e nuova «frontiera blu» dell’offshore.
Non mancheranno case history di realtà produttive che stanno affrontando la sfida sul campo: Nicola Perizzolo (Barilla), Leonardo Meoli (Generali) e Marzia Ravanelli (Bf spa) racconteranno come coniugare sostenibilità ambientale e competitività. Infine, Maurizio Dallocchio, presidente di Generalfinance e docente alla Bocconi, analizzerà il ruolo decisivo della finanza in un percorso che richiede investimenti globali stimati in oltre 1.700 miliardi di dollari l’anno.
Un confronto a più voci, dunque, per capire se la transizione energetica potrà davvero essere la leva per un futuro più sostenibile senza sacrificare crescita e lavoro.
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