2022-10-23
Neanche il derby amarcord consola il Cav
Silvio Berlusconi non è andato a vedere il suo Monza a San Siro. Ha dovuto digerire da casa la sconfitta (4-1) all’esordio in assoluto in Serie A contro il Milan che tanti trionfi gli ha regalato. Doppietta di Brahim Diaz e gol di Divock Origi e Rafael Leao. Per i biancorossi segna Filippo Ranocchia.Il passato non la vuole smettere di bastonare il presente di Silvio Berlusconi: dopo gli smacchi nella trattativa sui ministri, ieri il Cav ha dovuto digerire (da casa) la sconfitta per 4 a 1 del suo Monza alla prima in assoluto in Serie A contro il Milan. Berlusconi non è andato a San Siro, lasciando solo, stavolta, il gemello diverso Adriano Galliani. Il leader di Forza Italia, in ogni caso, ha avuto qualche motivo di consolazione: il Monza non ha demeritato, ha tenuto sulle spine il Milan e ha provocato diversi grattacapi a Stefano Pioli. Come da pronostico, ha avuto la meglio il Milan, quel Milan che a Berlusconi ha dato trionfi, godurie, la possibilità di conquistare l’Italia, l’Europa e il mondo, con 29 trofei vinti durante la sua presidenza, tra il 1988 e il 2016: otto scudetti, cinque tra Coppe dei Campioni e Champions League, 2 Intercontinentali e un Mondiale per Club. Brahim Diaz, talentuoso centrocampista offensivo spagnolo, prima di uscire dal campo per un infortunio muscolare ha affondato il Monza di Berlusconi, Galliani e Raffaele Palladino e ammutolito i 2.000 tifosi ospiti, i bagaj arrivati a frotte a godersi, comunque andasse a finire, lo spettacolo. Doppietta di fino, quella di Diaz nel primo tempo, alla quale si sono poi aggiunti i gol nella ripresa di Origi (il primo in rossonero, anche se ieri la maglia dei padroni di casa era verdognola) e di Leao. Ha avuto l’onore del gol della bandiera, con Ranocchia, quel Monza che Berlusconi ha acquistato nel 2018, su suggerimento manco a dirlo di Adriano Galliani, e che ha portato dalla serie C alla serie A. Può comunque guardare con ottimismo alle prossime partite: dopo una partenza da incubo ha raggiunto, dopo il cambio in panchina tra Giovanni Stroppa e Palladino, quota 10 punti, e galleggia al momento al di sopra del girone infernale del fondo classifica. Una prima degna della Scala del calcio: mai era stato in serie A il Monza, l’ultima sfida tra le due squadre risale al campionato di Serie B 1982-1983. Sulla panchina del Milan c’era Ilario Castagner, i rossoneri vinsero senza troppi problemi per 4-0 (marcatori Verza, Jordan, Damiani e Battistini). Prima di quella partita le due squadre si erano affrontate altre quattro volte, con altrettante vittorie rossonere e i brianzoli che non avevano segnato neanche un gol.Dal Monza, di cui era vicepresidente, veniva Galliani, quando nel 1986 Berlusconi lo chiamò per farlo diventare amministratore delegato del suo Milan: allenatore Nils Liedholm, altro calcio, altro mondo. Faceva anche politica, «il dottor» Galliani: era stato candidato a sindaco della sua Monza per la Democrazia cristiana. Senatore di Forza Italia la scorsa legislatura, ha deciso di non ricandidarsi alle recenti politiche: ci ha visto giusto. Lo immaginiamo, durante la tragicomica seduta per l’elezione di Ignazio La Russa alla presidenza di Palazzo Madama, mentre dice ai senatori di Forza Italia di uscire dall’aula, come in quell’altra tragicomica serata del 1991, quando durante la partita di ritorno dei quarti di finale di Coppa dei Campioni contro l’Olympique Marsiglia, con i francesi in vantaggio per 1-0, scese sul terreno di gioco e fece ritirare la squadra, cercando invano di sfruttare un blackout per evitare la sconfitta e l’eliminazione. «Fuori tutti!»; avrebbe urlato Galliani ai senatori come quella sera: lo ha sostituito nel ruolo Licia Ronzulli, ma il risultato è stato identico, sconfitta a tavolino e squalifica per un anno dalle competizioni internazionali per il Milan di allora, sconfitta sul campo e squalifica della Ronzulli dal governo stavolta. «Oggi è una grande emozione», ha detto Galliani a Dazn prima della partita, «il risultato non conta. È incredibile aver portato il Monza dalla Serie C alla Serie A. Milan e Monza sono le due squadre della mia vita. La lacrimuccia l’ho già fatta, quando ero con Ariedo Braida e Paolo Maldini. Quando siamo arrivati nell’86, lui era già titolare da un anno nel Milan. Oggi per me non è una partita di calcio, è la mia vita che mi sta passando davanti».Partita vivace, quella di ieri: Diaz ha colpito la prima volta al minuto 16, concludendo in rete una corsa solitaria di 50 metri, e poi al 41’, con un guizzo in area su assist di Origi. Tra le due reti dei padroni di casa, il Monza non è stato a guardare, e i brianzoli hanno sfiorato il pareggio in ben due occasioni: al 24’ Sensi con una botta di sinistro ha impegnato Tatarusanu, mentre al 28’ un colpo di testa di Carlos Augusto, lasciato tutto solo a centro area, è stato respinto dal portiere del Milan. Nella ripresa, al 65’ il 3-0 di Origi, con un potente sinistro; al 70’ il gol del Monza con una super punizione di Ranocchia (per lui primo gol in A); all’84’ il poker conclusivo di Leao. Il Milan aggancia il Napoli, ormai una superpotenza del calcio europeo, in vetta alla classifica, ma oggi gli azzurri di Luciano Spalletti all’Olimpico contro la Roma possono staccare di nuovo i rossoneri.
(Ansa)
L'ad di Cassa Depositi e Prestiti: «Intesa con Confindustria per far crescere le imprese italiane, anche le più piccole e anche all'estero». Presentato il roadshow per illustrare le opportunità di sostegno.
Carlo Nordio, Matteo Piantedosi, Alfredo Mantovano (Ansa)