2025-01-24
Un museo tedesco rimuove il ritratto di Elon Musk tra le polemiche
True
Lo spettro della cancel culture, pur vacillando negli Stati Uniti, sembra attecchire con forza in Europa. Le sue sembianze più sinistre sono apparse al Deutsches Museum di Monaco, dove il ritratto di Elon Musk è stato rimosso dopo il suo saluto a braccio teso all’insediamento di Trump.Un portavoce del museo ha spiegato così la decisione: «può sempre essere problematico onorare persone ancora in vita in una posizione così importante all’interno di una mostra, perché tale esposizione può essere vista come un tributo acritico. Tuttavia, spesso i risultati ottenuti da una persona nel corso della sua vita possono essere valutati correttamente solo a posteriori».La giustificazione è sembrata ai più una supercazzola, una banale riproposta della metafora hegeliana del volo della civetta, simbolo della filosofia e della sua capacità di comprendere un'epoca soltanto al suo termine. Qui, però, l'oggetto del contendere riguarda i satelliti. E le tempistiche della decisione sono immediatamente successive al braccio teso che il magnate sudafricano ha mostrato alla cerimonia di insediamento di Donald Trump. Si tratta di temi un po' più concreti rispetto ai voli delle civette. «Astronautica - Viaggio nello spazio» è una mostra che, in ordine cronologico, celebra i traguardi dell'umanità nel settore aerospaziale - la prima tecnologia missilistica, lo sviluppo dei motori a razzo e del volo spaziale con equipaggio fino al funzionamento dei satelliti e delle sonde. I grandi protagonisti sono naturalmente gli scienziati oppure, per utilizzare i termini della mostra, i «visionari del passato e del presente»: Max Valier, Erik Theodor Lässig e perfino Hermann Oberth, un pioniere della tecnologia missilistica che, in vita, ha prestato servizio per gli sforzi bellici nazisti. In questo olimpo della scienza aerospaziale figurava anche Elon Musk, amministratore delegato di SpaceX, l'azienda che controlla una rete satellitare in continua espansione, in grado di collegare milioni di utenti, dimostrandosi utile anche per la resistenza ucraina. Improvvisamente, però, Musk è stato detronizzato. Alla stampa e al dibattito sulle piattaforme social non è sfuggito, infatti, il nesso tra il presunto saluto nazista e l'immediata rimozione del ritratto dalla mostra del Deutsches Museum di Monaco. Così non è difficile scorgere l'ombra della cancel culture. Musk non si allinea all'ideologia del politicamente corretto e, di conseguenza, merita di essere rimosso. Certamente quello che è tra gli uomini più potenti al mondo possiede forti anticorpi e non può essere sottoposto a tutta quella serie di pratiche tipiche di questa prassi - ricatti, boicottaggi, richieste di pubbliche scuse, licenziamenti, rescissione dei contratti e ritiro dei suoi prodotti dai mercati. Ma resta immutato tutto il retroterra emotivo della cancel culture: incapacità nel confrontarsi col proprio prossimo, fragilità emotiva, suscettibilità e ansia. Perché la cancel culture è sempre stata un'espressione di debolezza, anche se praticata in passato contro figure assai meno potenti di Musk.
Jose Mourinho (Getty Images)