2021-08-26
Contagiati al raduno degli hippie. Isolato il bosco del Mugello
Disposta la chiusura dell'area a causa di un infetto, la prefettura ne cerca altri.Nei boschi toscani vicino al Mugello centinaia di hippie si sono riuniti per celebrare il Family Rainbow. Lo fanno dal 2002, quasi tutti gli anni. Stavolta si sarebbe però dovuto prendere in considerazione la variabile Covid. Tanto per usare un eufemismo. E infatti, ieri un primo partecipante è stato pizzicato positivo. La prefettura ha imposto alle autorità locali di isolare l'intera bosco e parte dell'area che fa riferimento al Comune di Marradi. Si cercano gli altri positivi. E soprattutto è stato avviato lo screening dei pochi rimasti e il tentativo di tracciare chi ha già lasciato la zona. Attenzione. Qui non siamo di fronte alla fotocopia del rave del Viterbese. Qui il raduno è stato autorizzato. Le autorità sapevano dell'intenzione e nonostante i rischi ha acceso il semaforo verde. È difficile comprende quali linee guida siano state diramate da parte del ministro dell'Interno, Luciana Lamorgese. La quale dovrebbe aver tratto dalle polemiche derivate dalla pessima gestione del rave party agostano due cose. La prima che sarebbe meglio prevenire che curare e la seconda che le rigidità che vengono imposte per evitare la diffusione del Covid dovrebbero essere omogenee. Usando, anche in questo caso, un eufemismo. Invece, pur con i dovuto distinguo si torna al punto di partenza. Come è possibile conciliare la necessità del green pass e la scelta di utilizzare uno strumento di vigilanza così invasivo in un numero sempre maggiore di luoghi o situazioni con l'ok ad eventi che prevedono assembramenti e soprattutto la mobilità da regioni diverse? Purtroppo situazioni come queste al Mugello sono frutto di uno schizofrenia pandemica. Siamo passati dall'uso dei droni, all'imposizione dei lasciapassare per portare il cane a fare i propri bisogni fino al divieto di andare in discoteca. Al tempo stesso di fronte all'impossibilità di far applicare norme molto spesso lontane dal buon senso si è scelto di non controllare le situazioni più complesse. Con il risultato che si è finiti con il vigilare e multare i ristoratori in quanto tracciabili e identificabili e girarsi dall'altra parte quando i giovani, non potendo andare in discoteca, si ammassavano in posti potenzialmente più pericolosi per il Covid. Oppure, come nel caso del Mugello, si è preferito autorizzare riunioni e assembramenti pensando di risolvere il problema dell'ordine pubblico. Dimenticando però che una enorme fetta di Italia è alle prese con mascherine, tamponi, controlli della temperatura corporea anche in situazioni in cui la possibilità di contagiarsi è veramente bassa.
Jose Mourinho (Getty Images)