2022-05-16
Le mozzarelle di Mara, passepartout anti Meloni
Gli scontri tra donne (e non solo) in Forza Italia e le stilettate scambiate tra Giorgia Meloni e Mara Carfagna sul Sud rilanciano un gossip di Palazzo: l’attuale ministro per la Coesione territoriale può diventare il «volto» elettorale di un’ipotetica grande coalizione «draghiana» per il futuro della politica italiana? Sono in molti a pensarlo. Per completare il disegno, però, sostengono i bene informati a Palazzo, serve una legge elettorale che sorregga lo schema: il proporzionale, più adatto a una coalizione da formare dopo il voto. Chi vivrà, vedrà.Buongiorno, mi fa un caffè?«Certo dottò, anche se oggi non si parla d’altro che di mozzarelle».Come, scusi?«Le mozzarelle di Agerola, quelle che giravano a Villa Zagara a Sorrento, nel “Carfagna Day”. Una squisitezza inarrivabile. Pare che l’ambasciatore Usa ne andasse matto».Ho capito, si riferisce alla «Cernobbio del Meridione», organizzata dal Ministro per il Sud. Un grande successo.«In effetti c’era il mondo, sembrava di stare al G7. C’era Mattarella atterrato in elicottero, Draghi sbarcato dagli Usa, Letta Enrico e Letta Gianni, Giorgetti, 17 Paesi stranieri. Pure la principessa del Kuwait. E c’erano le mozzarelle: lei conosce qualcuno che le fa arrivare a Roma?».Non divaghi. Si parlava di Pnrr e di rilancio del Mezzogiorno.«Questo sotto i riflettori. Ma dietro le quinte si è parlato del lancio della “Queen of Dragons”, come la chiama il suo staff, la Regina di Draghi sul trampolino di lancio».Trampolino verso dove?«Questo ancora non lo sappiamo, ma la ministra tesse la sua tela con astuzia e discrezione. Dice un centrista non di primo pelo: “È lei l’anti Meloni, l’antidoto alla sbornia populista del centrodestra. Bisogna solo aspettare il momento giusto”».E qual è il momento giusto?«“Con la proporzionale è fatta”, dicono i Carfagna boys. Se nasce il nuovo centro, è lei la front woman. Tant’è vero che Salvini a Sorrento non c’era. Si è perso le mozzarelle…»C’era Giorgia Meloni…«Solo in videochiamata. Ma con incipit al veleno: “Confido che rimettere al centro il Sud sia l’obiettivo dell’evento e non quello che ricostruiscono i giornali di oggi”».La rasoiata.«L’avversaria non l’ha presa bene: “Fare schermaglie sulla convegnistica non mi interessa. Sono una donna dello Stato: conosco il limite tra politica e istituzioni e lo rispetto”».Un clima frizzante.«Prima un giornalista me l’ha descritta così: “È chiaro che tra le due donne c’è rivalità. Giorgia Meloni alla convention di Milano voleva rassicurare il mondo produttivo, Mara Carfagna ha già esibito la sua potenza di fuoco, le sue relazioni, come un trofeo”». Non da oggi Carfagna viene data in rampa di lancio…«Difatti i detrattori la accusano di indecisione: “Punta al premio della critica, vuole essere la più amata del centrodestra”».Eppure si muove in autonomia…«“Non frequenta più il partito, non viene alle riunioni di gruppo”, mi dicono».Quali sarebbero i suoi alleati?«Renzi, Toti, Di Maio, Calenda, che l’altro giorno ha detto: “C’è meno distanza tra Carfagna e Letta che tra Letta e Conte”. Con le ultime isterie dell’Avvocato del Pueblo, la geografia politica è questa».Però?«Però, dicono da Forza Italia, “Carfagna non avrà mai il coraggio di fare un salto senza l’ok di Berlusconi”».Dunque?«Dunque carpe diem, dottò. Prima o poi su quelle mozzarelle ci arriverò».
Henry Winkler (Getty Images)
Ecco #DimmiLaVerità del 7 novembre 2025. Il deputato di Fdi Giovanni Maiorano illustra una proposta di legge a tutela delle forze dell'ordine.
Un appuntamento che, nelle parole del governatore, non è solo sportivo ma anche simbolico: «Come Lombardia abbiamo fortemente voluto le Olimpiadi – ha detto – perché rappresentano una vetrina mondiale straordinaria, capace di lasciare al territorio eredità fondamentali in termini di infrastrutture, servizi e impatto culturale».
Fontana ha voluto sottolineare come l’esperienza olimpica incarni a pieno il “modello Lombardia”, fondato sulla collaborazione tra pubblico e privato e sulla capacità di trasformare le idee in progetti concreti. «I Giochi – ha spiegato – sono un esempio di questo modello di sviluppo, che parte dall’ascolto dei territori e si traduce in risultati tangibili, grazie al pragmatismo che da sempre contraddistingue la nostra regione».
Investimenti e connessioni per i territori
Secondo il presidente, l’evento rappresenta un volano per rafforzare processi già in corso: «Le Olimpiadi invernali sono l’occasione per accelerare investimenti che migliorano le connessioni con le aree montane e l’area metropolitana milanese».
Fontana ha ricordato che l’80% delle opere è già avviato, e che Milano-Cortina 2026 «sarà un laboratorio di metodo per programmare, investire e amministrare», con l’obiettivo di «rispondere ai bisogni delle comunità» e garantire «risultati duraturi e non temporanei».
Un’occasione per il turismo e il Made in Italy
Ampio spazio anche al tema dell’attrattività turistica. L’appuntamento olimpico, ha spiegato Fontana, sarà «un’occasione per mostrare al mondo le bellezze della Lombardia». Le stime parlano di 3 milioni di pernottamenti aggiuntivi nei mesi di febbraio e marzo 2026, un incremento del 50% rispetto ai livelli registrati nel biennio 2024-2025. Crescerà anche la quota di turisti stranieri, che dovrebbe passare dal 60 al 75% del totale.
Per il governatore, si tratta di una «straordinaria opportunità per le eccellenze del Made in Italy lombardo, che potranno presentarsi sulla scena internazionale in una vetrina irripetibile».
Una Smart Land per i cittadini
Fontana ha infine richiamato il valore dell’eredità olimpica, destinata a superare l’evento sportivo: «Questo percorso valorizza il dialogo tra istituzioni e la governance condivisa tra pubblico e privato, tra montagna e metropoli. La Lombardia è una Smart Land, capace di unire visione strategica e prossimità alle persone».
E ha concluso con una promessa: «Andiamo avanti nella sfida di progettare, coordinare e realizzare, sempre pensando al bene dei cittadini lombardi».
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