2023-10-19
Mosca e Pechino rafforzano i legami con il corridoio mongolo sull’energia
Vladimir Putin e Xi Jinping (Ansa)
Al forum sulla Via della seta, Xi Jinping assicura che il gasdotto Power of Siberia-2 «farà progressi sostanziali». Vladimir Putin: «I conflitti in Ucraina e Israele minacce comuni». Diffusi i dati sull’economia cinese: cala la crescita.L’incontro a Pechino tra Xi Jinping e Vladimir Putin si è tenuto nella notte italiana di martedì ed è durato quasi due ore. Il leader cinese ha ricevuto quello russo, che ha definito un «vecchio amico», nella Grande sala del popolo e ha lanciato un nuovo messaggio contro gli scontri tra blocchi e le «sanzioni unilaterali, la coercizione economica e il disaccoppiamento tra economie». Dal canto suo, il capo del Cremlino ha sottolineato che i conflitti nel mondo, compresa la crisi in Medio Oriente, sono «minacce comuni» che «non possono che rafforzare la cooperazione» tra Russia e Cina. Putin ha dedicato gran parte del suo discorso lodando la Cina e il suo successo nell’ambito della Bri. «Quando iniziamo qualcosa di grande, ci aspettiamo che abbia successo, ma considerando la scala globale, è difficile aspettarsi che tutto vada bene. I nostri amici cinesi lo hanno fatto», ha detto l’ospite d’onore del Belt and road forum, l’evento diplomatico che a Pechino ha celebrato i dieci anni dell’iniziativa di connessione infrastrutturale lanciata da Xi, la cosiddetta Nuova via della seta. Non solo. Putin ha anche assicurato che Mosca svolgerà un «controllo visivo e con l’aiuto di armi» su quanto succede nel Mediterraneo e ha annunciato di avere ordinato a jet Mig-31 armati di missili ipersonici Kinzhal di effettuare pattugliamenti sulle acque neutrali del Mar Nero. Considerando quello di martedì notte, i due capi di Stato si sono già incontrati 42 volte. «Abbiamo costruito un buon rapporto di lavoro e una profonda amicizia», ha detto Xi, e la Cina è disposta a lavorare con la Russia per «salvaguardare l’equità e la giustizia internazionale e contribuire a promuovere lo sviluppo globale». Il Dragone è il partner principale per la Russia e gli scambi con Pechino rappresentano una parte sempre più importante del commercio russo, colpito dalle sanzioni internazionali in seguito allo scoppio del conflitto in Ucraina. Lo scorso anno gli scambi hanno raggiunto 190 miliardi di dollari, secondo le stime di Pechino, e la Cina conta per circa un terzo dell’export russo di greggio. «La fiducia reciproca continua ad approfondirsi, il coordinamento strategico è stato stretto ed efficace, il volume degli scambi bilaterali ha raggiunto un nuovo record e ci muoviamo costantemente verso l’obiettivo di 200 miliardi di dollari che ci siano prefissati congiuntamente», ha sottolineato Xi. Insomma, si è parlato anche di affari che possono rafforzare l’alleanza. E di nuovi accordi che avranno un impatto sull’assetto geopolitico degli approvvigionamenti energetici. Nella cornice della Belt and road initiative ci sono infatti progetti infrastrutturali, come il gasdotto tra i due Paesi sulla rotta Est, che sono stati messi in funzione. La Cina, ha affermato Xi Jinping nel bilaterale, «è disposta a collaborare per portare avanti una cooperazione regionale più profonda e di livello superiore. Il progetto del gasdotto Mongolia-Russia farà progressi sostanziali il prima possibile». Si tratta del Power of Siberia-2, su cui Putin si è speso molto per la sua realizzazione. Mosca, insieme con partner stranieri, sta inoltre lavorando «alla costruzione di linee ferroviarie dalla Siberia centrale in direzione Sud, verso la Cina, la Mongolia, i porti dell’Oceano Indiano e del Pacifico», ha detto Putin. Complessivamente la Cina ha firmato contratti commerciali per 97,2 miliardi di dollari con altri Paesi in occasione del Belt and road forum, ha detto il ministro degli Esteri Wang Yi in una conferenza stampa. Nel frattempo, ieri sono stati diffusi dall’Ufficio nazionale di statistica gli ultimi dati sull’andamento dell’economia del Dragone. Nel terzo trimestre la crescita del Pil cinese è rallentata al +4,9% su base annuale nel terzo trimestre rispetto all’espansione del 6,3% dei tre mesi precedenti, ma al di sopra delle attese al +4,5% anno su anno. «Nel complesso, l’economia nazionale ha continuato a riprendersi nel terzo trimestre, ponendo una solida base per raggiungere gli obiettivi di sviluppo annuali», si legge nel comunicato dell’Ufficio nazionale di statistica cinese di statistica. «Tuttavia, dobbiamo anche notare che l’ambiente esterno sta diventando più complesso e severo, la domanda interna è ancora insufficiente e le basi per la ripresa economica devono ancora essere consolidate». I dati mensili di settembre segnalano che l’economia cinese dovrebbe aver superato il punto di minimo del ciclo. D’altra parte, però, Pechino ha mostrato ancora debolezza negli investimenti e nel settore immobiliare. Questi ultimi sono scesi del 9,1% su base annua nei primi nove mesi del 2023, raggiungendo quota 8,73 trilioni di yuan. Il ritmo del calo ha accelerato ed è stato il peggiore dal periodo gennaio-dicembre 2022, quando gli investimenti erano crollati del 10%. Contestualmente, le vendite di immobili commerciali sono scese del 4,6% a 8,91 miliardi di yuan, peggiorando la contrazione del 3,2% vista nei primi otto mesi dell’anno, mentre le vendite di immobili residenziali sono calate del 3,2%, estendendo la flessione del 5,5% del periodo gennaio-agosto. I fondi destinati all’immobiliare sono crollati del 13,5% nei primi nove mesi dell’anno. E resta la mina Country garden: il principale sviluppatore immobiliare privato cinese, gravato da quasi 200 miliardi di dollari di debiti, non sarà in grado di soddisfare tutti i suoi obblighi di pagamento offshore alla scadenza. Con quasi 11 miliardi di dollari di obbligazioni offshore, un’insolvenza da parte di Country garden porrebbe le basi per una delle più grandi ristrutturazioni del debito aziendale in Cina.
Emmanuel Macron (Getty Images). Nel riquadro Virginie Joron
content.jwplatform.com
L'evento organizzato dal quotidiano La Verità per fare il punto sulle prospettive della transizione energetica. Sul palco con il direttore Maurizio Belpietro e il vicedirettore Giuliano Zulin, il ministro dell'Ambiente Gilberto Pichetto Fratin, il presidente di Regione Lombardia Attilio Fontana, il presidente di Ascopiave Nicola Cecconato, il direttore Ingegneria e realizzazione di Progetto Terna Maria Rosaria Guarniere, l'Head of Esg Stakeholders & Just Transition Enel Maria Cristina Papetti, il Group Head of Soutainability Business Integration Generali Leonardo Meoli, il Project Engineering Director Barilla Nicola Perizzolo, il Group Quality & Soutainability Director BF Spa Marzia Ravanelli, il direttore generale di Renexia Riccardo Toto e il presidente di Generalfinance, Boconi University Professor of Corporate Finance Maurizio Dallocchio.
Kim Jong-un (Getty Images)