2025-01-14
«Missing You», la serie noir che ha scalato la classifica Netflix
True
La serie, disponibile online dai primi giorni dell’anno e primo fra i quattordici adattamenti televisivi che Netflix ha promesso di trarre dai romanzi di Harlan Coben, ha conquistato presto il pubblico piazzandosi al secondo posto delle serie più viste del momento, dietro solamente al fenomeno Squid Game 2.Missing You, primo fra i quattordici adattamenti televisivi che Netflix ha promesso di trarre dai romanzi di Harlan Coben, non è un capolavoro. Cosa necessaria a dirsi, per chi - dopo una rapida occhiata allo show - si possa trovare ad avvertire un vago sentore di dejà-vu.La serie, disponibile online dai primi giorni dell’anno, ha le stigma di tante produzioni di genere: gialli un po’ stereotipati, dove la tentazione di dare sfogo all’immaginario collettivo, provando a battere e ribattere strade già percorse da altre, si riveli più forte di qualsiasi spinta innovativa. A tratti, dunque, scorrere gli episodi implica l’obbligo di districarsi tra scene note e vagamente trite. Ma, a tratti, la storia di Kat Donovan, fedele, fedelissima allo scritto di Coben, riesce a trovare una propria peculiarità: qualcosa che valga lo sforzo della visione e, pure, lo sforzo necessario a vincere il senso di già-visto.Missing You, in cinque episodi fin troppo ricchi di avvenimenti, quasi fosse un esercizio di stile e come tale si annunciasse, racconta la storia strana di Kat Donovan, in forze nella polizia inglese. Kat ha ereditato passione e mestiere dal padre Clint, un padre che non ha potuto salutare a dovere. Clint è morto in servizio, una morte strana come la vita della figlia. Cosa gli sia successo è sempre stato incerto, fumoso: un piccolo mistero, reso più insopportabile dalla scomparsa - di nuovo, strana - di Josh, colui che avrebbe dovuto convolare a nozze con la Donovan. Josh si è volatilizzato nel nulla poco dopo la morte del suocero, poco prima del matrimonio tanto agognato. Le nuove generazioni avrebbero parlato di «ghosting», se avessero visto Josh uscire di scena: sparire senza lsciare traccia, senza dare spiegazioni. Kat Donovan, che caso vuole sia specializzata proprio nella ricerca di persone scomparse, ha provato a darsi un perché. Ma, negli anni, non è mai riuscita a dire con certezza se la sparizione del suo Josh sia stata volontaria o coatta. Tema, questo, che si ripropone con forza quando Kat trova l’ex su un’app di dating, una robina che alle foto di potenziali amanti associa musiche e canzoni.Logica vorrebbe che lasciasse perdere, ma Kat Donovan cede, invece, alla tentazione di riallacciare i rapporti. Di sapere. E così comincia il giallo, il nastro si riavvolge e le stranezze del passato diventano inquietanti testimonianze delle brutture presenti. La morte del padre, la scomparsa del promesso sposo, gli intrighi, i misteri. Tutto, in Missing You, è parte del quadro. Un quadro che, però, è (in parte) piagato dalla volontà di sorprendere. Oltre all’effetto già-visto di cui sopra, lo show è preda anche di un eccessivo uso degli strumenti del giallista. Tanti colpi di scena, tanti tentativi di invertire la rotta e cogliere in contropiede chiunque pensasse di avere la soluzione in tasca. Tanta adrenalina, così tanta che, nel mezzo dell’azione, gli sceneggiatori hanno dimenticato di dare risposta ad alcuni dei quesiti sparsi sulla strada del giallo.