2023-11-07
La miniserie «Waco» torna con nuovi episodi dopo 5 anni
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I fratelli Drew e John Eric Dowdle hanno realizzato una seconda stagione, Waco: Il processo, in onda su Paramount+ da giovedì 9 novembre. Lo show, che in parte ha mantenuto intatto il cast originale, non è solo la ricostruzione di quel che è accaduto dopo l’incendio. È il tentativo, più profondo e complesso, di spiegare come l’ambiente delle milizie abbia giocato un ruolo determinante in tragedie successive: nell’attentato ad Oklahoma City e nel più recente assalto al Campidoglio.Cinque anni di stop, poi la decisione di ricominciare: di rileggere ancora una volta i fatti di Waco, perché quel che è accaduto in Texas possa far luce (anche) su una parte di presente. Drew e John Eric Dowdle, fratelli del cinema, hanno girato Waco, la miniserie, nel 2018. Allora, i sei episodi prodotti sono stati la risultante di un processo lungo e meticoloso, dello studio attentissimo delle carte e delle carte soltanto. Perché i Dowdle avrebbero potuto cedere al fascino perverso del pettegolezzo, indugiando sui «se» e su i «ma» di questa loro storia triste. Invece, come cronisti, si sono attenuti ai documenti ufficiali, alla versione delle autorità, certe che la tragedia di Waco, l’incendio e la morte dei davidiani, sia stata frutto di un incendio doloso.L’assedio di Waco, nel 1993, ha portato alla morte di settantasei persone, appartenenti tutte ad una setta religiosa. Era quella dei davidiani, degli uomini e delle donne, dei bambini capitanati da David Koresh. Erano scissionisti, la costola riottosa della Chiesa cristiana avventista del settimo giorno. Si erano separati dal movimento quando Koresh, non contento di come la successione del potere fosse stata gestita alla morte del fondatore della Chiesa, aveva deciso di autoproclamarsi messia, chiamando a sé chi volesse seguirlo. I racconti dei sopravvissuti, le famiglie d’origine e le testimonianze parlano di persone normali, persone fragili, però, facilmente manipolabili. Koresh, fra la metà degli anni Ottanta e l’inizio dei Novanta, le ha riunite in un ranch, in Texas. Vivevano ai confini del mondo, stretti fra loro. Ma un’indagine federale ha rotto quegli equilibri precari. Waco, la prima miniserie, è cominciata allora, dalla soffiata ricevuta dal Governo degli Stati Uniti. Si era parlato di come fra i davidiani si nascondessero carichi di armi illegali e un uomo, Jacob Vasquez, aveva ricevuto l’ordine di infiltrarsi fra loro. Waco era andata avanti, raccontando le indagini e, parallelamente, la vita all’interno della setta. Una vita che si è spezzata nel febbraio 1993, quando gli agenti federali, un mandato fra le mani, hanno bussato alla porta del ranch. Spari, morti, l’inizio di un assedio lungo cinquantuno giorni, culminato poi in un incendio doloso. Le ricostruzioni raccontano di come i davidiani abbiano preferito condannarsi a morte certa piuttosto che costituirsi. Ma le famiglie delle vittime, al Governo, hanno rimproverato di non aver previsto la tragedia, di non aver fatto niente per evitarla. Il processo, nei fatti, è finito nel nulla. Ma i Dowdle sono andati avanti. I fratelli hanno realizzato una seconda miniserie, Waco: Il processo, in onda su Paramount+ da giovedì 9 novembre. Lo show, che in parte ha mantenuto intatto il cast originale, non è solo la ricostruzione di quel che è accaduto dopo l’incendio. È il tentativo, più profondo e complesso, di spiegare come l’ambiente delle milizie abbia giocato un ruolo determinante in tragedie successive: nell’attentato ad Oklahoma City, direttamente legato a Koresh e alla sua setta, e – anche – nel più recente assalto al Campidoglio.