2021-04-01
La mini quarantena voluta da Speranza castiga gli italiani e divide gli scienziati
Roberto Speranza (Ansa/iStock)
I cinque giorni di isolamento per chi rientra sono un deterrente che sfianca il turismo. Dubbi degli esperti sull'utilità sanitaria.C'è il caos anche sulla quarantena imposta dal ministro della Salute per chi arriva o rientra in Italia. Sarà sufficiente, o il provvedimento in vigore fino al 6 aprile non risolve il rischio moltiplicazione contagi da Covid? Roberto Speranza ha deciso che se si va in vacanza fuori dall'Italia, un tampone è obbligatorio prima della partenza per un Paese Ue (già lo era) e un altro al termine dei cinque giorni di isolamento fiduciario. Tra i due test deve esserci una quarantena «presso l'abitazione o la dimora previa comunicazione del proprio ingresso nel territorio nazionale al dipartimento di prevenzione dell'azienda sanitaria competente per territorio», recita l'ordinanza. La decisione, che doveva scoraggiare le partenze per mini vacanze pasquali all'estero, non sembra funzionare come «forte deterrente» visto che comunque sono molti gli italiani che hanno preso l'aereo, destinazione Canarie o Baleari perché in auto non possono muoversi nemmeno all'interno della propria Regione.Ma preoccupa anche il dubbio che non sia un provvedimento che abbia un fondamento scientifico, preso da Speranza perché vuole proteggere il Paese da nuove circolazioni di varianti. In un'intervista rilasciata a Fanpage, il virologo Fabrizio Pregliasco è tornato a ribadire che «la mobilità è l'elemento di rischio maggiore che c'è in giro» e che cinque giorni di isolamento fiduciario rappresentano una «mediazione», non sarebbero sufficienti. Anche Claudia Balotta, infettivologa del dipartimento di malattie infettive dell'ospedale Sacco di Milano, ha dichiarato: «Sarei stata più conservativa, mantenendo per lo meno la quarantena di dieci giorni». Il periodo di incubazione del virus Sars-Cov-2, come già segnalato dall'Organizzazione mondiale della Sanità (Oms), varia dai due ai quattordici giorni. Il ministro Speranza ha però firmato in gran fretta un'ordinanza che sembra dare per scontato che una brevissima quarantena funzioni. L'avrà fatto anche per cercare di limitare le reazioni degli operatori del comparto turistico, giustamente inferociti perché in Italia non si può ancora programmare uno spostamento ma all'estero sì, comunque sconcerta una durata così «variabile» dell'isolamento fiduciario. Servono più giorni o ne bastano cinque? «Sono il tempo sufficiente perché una persona infettata sviluppi i sintomi o, se asintomatica, una carica virale rilevante», spiega Giovanni Maga, direttore dell'Istituto di genetica molecolare del Cnr. Il virologo specifica che una quarantena così ridotta «è il migliore compromesso per non “congelare" una persona che ha esigenze lavorative, rimanendo comunque all'interno della finestra di sensibilità del test». Secondo Maga, non bisogna guardare all'obbligo che veniva fatto in via precauzionale. «Oggi non c'è un vero sospetto diagnostico», dichiara il professore, riferendosi all'isolamento fiduciario imposto al rientro dalle vacanze pasquali, «si è messa un'ulteriore barriera, un controllo per intercettare persone che all'estero possono essere entrate in contatto con il Covid. E se una persona si fosse infettata non in vacanza ma scendendo dall'aereo, dopo cinque giorni il tampone è in grado di rilevare se ha contratto o meno il virus». Lo scorso settembre Matteo Bassetti, direttore della clinica malattie infettive dell'Ospedale San Martino di Genova, affermò che «la maggioranza delle persone manifesta sintomi in 4-5 giorni» e che quindi era «ragionevole pensare a un cambiamento del periodo di quarantena», con una riduzione da 14 a 7 giorni, in mancanza di sintomi. L'ulteriore sforbiciata data dal ministro Speranza appare però eccessiva, o perlomeno buttata lì, piccola punizione per chi rientra da una vacanza all'estero e contentino per il nostro comparto turistico. Se non si hanno certezze scientifiche condivise, sulle risposte al tampone anti Covid dopo solo cinque giorni, molti più dubbi rimangono sul controllo che verrà esercitato nelle case dove rientreranno i vacanzieri, o nelle strutture dove alloggeranno i turisti. Chi sarà incaricato di verificare se la quarantena viene o meno osservata? Non crediamo le Asl, già stressate dalle vaccinazioni e dall'emergenza Covid. Intanto, nella vicina Spagna, ignorando i nuovi provvedimenti adottati due giorni fa dal governo del premier Pedro Sánchez, che ha indurito le regole sull'uso della mascherina rendendola obbligatoria nei luoghi pubblici indipendentemente dalle distanze di sicurezza, ieri Canarie e Baleari hanno deciso diversamente. Si può andare in spiaggia o restare a bordo piscina senza dispositivi di protezione, almeno fino a dopo Pasqua, e le immagini dei vacanzieri arrivati (22 aeri alle Baleari, solo dalla Germania) che circolano senza mascherina stanno facendo impazzire gli stessi spagnoli che non possono muoversi fuori dalla propria Provincia. «Le isole italiane sono molto più belle: tra Sardegna e Baleari non c'è partita», ha ironizzato Matteo Salvini, leader della Lega, che ha espresso un giudizio positivo sull'ordinanza firmata da Speranza. «Meglio tardi che mai», è stato il suo commento.