2023-09-22
Barricate contro i clandestini
I Cpr non risolvono tutto il problema ma servono a contenere gli irregolari più pericolosi. Eppure la gente è così esasperata che, come è successo a Genova, scende in strada. Continuano gli sbandamenti nel Pd. Però pure amministratori del centrodestra storcono il naso.Da Nord a Sud, da destra a sinistra. La protesta contro i nuovi Cpr, che il governo ha annunciato di voler costruire in ogni regione, continua a montare, e ad accomunare amministratori locali di tutte le estrazioni politiche. Ma soprattutto, si tratta di una protesta che nasce dai cittadini, ormai resi esausti da una situazione fuori controllo e alla base di sempre più fatti di piccola e grande criminalità. Un’emergenza drammatica, palpabile, che come testimoniano anche i sondaggi, ha portato la maggioranza degli italiani a dichiararsi insoddisfatti della gestione da parte dell’esecutivo, e non certo perché vogliono più accoglienza e immigrati, ma perché occorre fare di più per stroncare il traffico di essere umani e fermare gli sbarchi. Ieri, ad esempio, Alessandra Ghisleri sulla Stampa ha fotografato, grazie a un’ indagine Euromedia Research, l’insoddisfazione dei cittadini nei confronti del governo (6 su 10), che però non vogliono più accoglienza, ma meno. Tanto è vero che il 75% è preoccupato dagli sbarchi a Lampedusa. Ora, per controllare chi arriva illegalmente, di certo è necessario moltiplicare le strutture di trattenimento in attesa di rimpatrio e di effettuare su di essere un controllo serio, ma nemmeno le rassicurazioni fornite in questo senso dal ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, e dal presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, in persona sono riuscite a contenere il malumore di sindaci e governatori e l’allarme sociale.Con un paradosso: quello che riguarda gli esponenti del Pd, pronti ad accusare il governo di centrodestra di razzismo e disumanità all’indomani dell’approvazione di ogni giro di vite in maniera di immigrazione illegale, salvo accodarsi alle preoccupazioni dei cittadini per la sicurezza e la propria incolumità, quando i migranti arrivano sotto le finestre di casa. E a protestare presso il governo per motivazioni opposte a quella della segretaria del partito, Elly Schlein: un déjà vu di quanto accaduto qualche settimana fa in Emilia-Romagna tra Modena, Reggio e Parma, quando l’annuncio dell’apertura di un centro di accoglienza, una manciata di giorni dopo una serie di omicidi perpetrati nell’area proprio da clandestini fuggiti dai centri. Nelle Marche il Pd locale non vuole i Cpr ma si nasconde dietro al governatore Francesco Acquaroli, di Fdi, con l’intenzione di metterlo in difficoltà al cospetto del governo: «Quale posizione ufficiale assumerà la Regione Marche», ha affermato il consigliere regionale dem Antonio Mastrovincenzo, «nei confronti del governo sulla possibile istituzione di un Cpr sul nostro territorio? Mi auguro che il presidente Acquaroli per una volta dica no al governo Meloni, che su un tema così complesso ha messo in campo interventi ideologici, vessatori oltreché inutili, ai limiti dell’incostituzionalità». Al netto di un generico riferimento ai corridoi umanitari è evidente il paradosso politico, esattamente quello che si è creato in Toscana con il governatore del Pd, Eugenio Giani, il quale è arrivato ora alla conclusione che i Cpr «hanno dimostrato in 30 anni di non funzionare, ma creano semplicemente elementi di richiamo al degrado, alla frustrazione, e quindi anche alla canalizzazione verso forme di reclutamento della criminalità organizzata». Ma Giani va oltre, facendo un’affermazione già smentita anche dalle colonne di questo giornale provvedimenti del governo alla mano, e cioè che nessuno lo può obbligare a fare i Cpr. Sempre nel perimetro del Pd, in Puglia Michele Emiliano dice «noi in Puglia abbiamo già due Cpr e bisogna evitare che la loro gestione diventi drammatica», mentre il presidente dell’Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini, manifesta scetticismo sull’efficacia delle nuove norme. Si storce la bocca anche nel centrodestra: tutti insistono sulla necessità di aumentare i rimpatri, ma il governatore lombardo, Attilio Fontana, tende a sottolineare che «i numeri delle persone accolte in questa regione è superiore a quello di tutte le altre, con conseguenti difficoltà a livello sociale e di gestione. Ascolteremo le richieste», ha aggiunto, «ma ora siamo già al completo».A livello dei Comuni, alle barricate politiche si aggiungono quelle vere e proprie messe su dai cittadini in casi particolarmente complicati. Sul fronte politico, a Firenze il sindaco dem, Dario Nardella, fa notare che «sui Cpr non siamo stati chiamati né coinvolti, e nemmeno le Regioni per valutare il prolungamento della permanenza da sei a 18 mesi». A Muggia, nel Triestino, il sindaco leghista Paolo Polidori ha dormito in automobile la scorsa notte per sorvegliare due ragazzini afgani trovati per strada dalla polizia di frontiera, sistemati provvisoriamente in un ex studio medico, che hanno dichiarato di avere 16 anni e quindi di essere minori stranieri non accompagnati. Polidori protesta contro la norma che obbliga i sindaci a occuparsene: «Non c’è più spazio, siamo ormai pieni e io non spendo i soldi dei cittadini per ospitare i migranti negli hotel, anche se sono minorenni». Infine a Genova, nel popolare quartiere Rivarolo, mercoledì sera sono dovuti intervenire i carabinieri in tenuta anti sommossa per sedare la rivolta dei cittadini contro l’installazione di container per ospitare una trentina di minori stranieri non accompagnati, in una zona di per sé già problematica.
«Haunted Hotel» (Netflix)
Dal creatore di Rick & Morty arriva su Netflix Haunted Hotel, disponibile dal 19 settembre. La serie racconta le vicende della famiglia Freeling tra legami familiari, fantasmi e mostri, unendo commedia e horror in un’animazione pensata per adulti.