2023-03-12
Giochi mediterranei, Schiaffo a Emiliano. «Zero trasparenza, no a decreto e fondi»
Michele Emiliano (Imagoeconomica)
Alert di Raffaele Fitto e Andrea Abodi sui ritardi dell’evento che si terrà nel 2026: «Nel nuovo masterplan meno informazioni che nel vecchio».La candidatura esclusiva di Taranto per i Giochi del Mediterraneo 2026 nasce da un’idea dell’allora ministro del Sud Barbara Lezzi, su cui si fiondò il governatore della Puglia Michele Emiliano con un masterplan da 282 milioni: 142 milioni provenienti da Regione e Comuni, 120 da contributi statali e 20 da privati. Spariti quelli privati e degli enti locali, nel 2022 l’allora ministro Mara Carfagna ha messo a bilancio statale 150 milioni per i «Giochi dei poveri», e ora Emiliano insiste per il relativo decreto attuativo.Il 10 marzo però il ministro del Sud Raffaele Fitto e il ministro per lo Sport Andrea Abodi hanno scritto una lettera al comitato dei Giochi (di cui fanno parte il sindaco di Taranto, il governatore e il presidente del Coni) in cui si mette in evidenzia il forte ritardo fin qui accumulato e il rischio di non essere pronti per il 2026. Durante l’ultimo incontro ministeriale il 31 gennaio, a cui aveva partecipato anche il primo cittadino di Taranto, Fitto e Abodi avevano rilevato diverse criticità nel dossier inviato dal comitato il 16 dicembre. Il 21 febbraio il direttore del comitato Elio Sannicandro (considerato un uomo di Emiliano) ha inviato ai ministeri una email con alcuni dettagli aggiuntivi. Ma, a detta dei ministri, l’attuale versione del masterplan «contiene addirittura meno informazioni di quelle rappresentate nella versione precedentemente trasmessa per la quale erano state richieste le integrazioni, continuando a mancare un cronoprogramma degli interventi, elementi senza i quali appare difficile garantire il rispetto dei tempi, nonostante siano passati tre anni dalla costituzione del comitato organizzatore». Mancano poi indicazioni in merito ai criteri che hanno indotto all’eliminazione dal masterplan di alcuni interventi in precedenza riportati. A tale riguardo è da notare che sul sito ufficiale dei Giochi non è stato pubblicato il masterplan 2023, mentre campeggia ancora quello del 2019. I ministri hanno quindi chiesto al comitato di ricevere adeguate informazioni in merito all’eliminazione del centro sportivo «via Cugini» di Taranto (per cui inizialmente erano previsti 10 milioni di euro); dell’impianto Salinella di Taranto (6 milioni); dell’impianto da Tennis di Castellaneta Marina (3 milioni); del poligono di tiro di Lecce (3 milioni); e dello stadio di Francavilla Fontana (6 milioni). Invece è stato inserito con un costo di 80 milioni il totale rifacimento (con riduzione dei posti) dello stadio di Taranto che inizialmente doveva solo essere restaurato. Fitto e Abodi evidenziano inoltre la carenza di informazioni circa le fonti di finanziamento: «Non appare chiaro se le ingenti risorse ancora da finanziare possano trovare parziale copertura nei fondi regionali». L’assenza dei dati finanziari non consentirebbe di determinare correttamente il costo complessivo degli investimenti pubblici e, conseguentemente, la dimensione economica dell’evento.Per assicurare le condizioni per il regolare svolgimento dei giochi lo Stato ha già attribuito al Comune di Taranto 4 milioni per la messa in sicurezza idraulica e 1,5 milioni l’anno dal 2021 al 2023 al comitato per la pianificazione, rispetto al cui utilizzo i ministri hanno chiesto la rendicontazione non ancora ricevuta. La documentazione trasmessa non fornisce alcun elemento informativo neppure in merito al villaggio olimpico, sparito dalla nuova versione. Mentre un punto forza della candidatura (volta all’economicità) era il non dover costruire alcun villaggio ex novo, utilizzando le strutture esistenti a Castellaneta Marina.«Il ritardo accumulato nell’attività di programmazione dell’evento desta preoccupazione», scrivono Fitto e Abodi, che ricordano: «L’assegnazione alla città di Taranto è avvenuta il 24 agosto 2019 e il 9 giugno 2020 si è costituito il comitato. La deliberazione dell’importo dei 150 milioni è del 9 settembre 2022».Fitto e Abodi chiudono la lettera così: «Alla base delle criticità rilevate allo stato attuale non si dispone di elementi sufficienti per l’aggiornamento dello schema di dpcm recante l’identificazione delle opere da realizzare, la cui mancanza rischia di compromettere il tempestivo avvio degli interventi in tempi utili per lo svolgimento dei Giochi».A questo punto pare evidente che l’unica soluzione per recuperare il tempo perso dal comitato e dagli enti locali sia commissariare le opere come per le Olimpiadi Milano-Cortina, nonché il comitato stesso. Diversamente, gli errori della gestione Emiliano rischiano di farci arrivare al 2026 con opere non ancora completate. E la sinistra darebbe la colpa al governo Meloni.
Papa Leone XIV (Getty Images)
Sergio Mattarella con la mamma di Willy Monteiro Duarte (Ansa)
Duilio Poggiolini (Getty Images)
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