2021-11-23
Manovra ancora ferma: si litiga sulle briciole
Daniele Franco (Getty Images)
Tavolo fra i partiti e il Mef interrotto e rimandato a oggi: nessun accordo sul taglio delle tasse, anche se è già deciso che la maggior parte degli 8 miliardi stanziati dal governo verrà usata per il cuneo. Confindustria alla fine si sveglia: «Ne servono almeno 13».Slitta ancora il tavolo sul taglio delle tasse all'interno della legge di bilancio e continuano le simulazioni sulla spartizione degli 8 miliardi destinati alla riduzione della pressione fiscale. Ieri c'è stato un secondo confronto al Mef fra il ministro Daniele Franco e gli esponenti della maggioranza, durante il quale si sono esaminate diverse simulazione sia lato Irpef sia Irap. i sindacatiVisto l'esiguo ammontare delle risorse a disposizione per il fisco, la quota maggiore sarà destinata alla revisione degli scaglioni dell'imposta sul reddito delle persone (circa 6 miliardi) mentre il rimanente (2 miliardi) andrà per l'Irap. L'incontro di ieri però non è stato conclusivo: «Non è stata una cosa unilaterale, stiamo lavorando, ci hanno presentato ipotesi e abbiamo discusso, abbiamo ragionato. Abbiamo delle ipotesi in mano secondo il mio parere abbastanza buone, ci dormiamo sopra e domani (oggi, ndr) mattina alle 8.30 continueremo a lavorare. Sarà un percorso non banale», spiega il presidente della commissione finanze della Camera, Luigi Marattin, al termine del tavolo al Mef. Marattin ha anche aggiunto che non pensa si chiuderà oggi la questione tasse, «ma sicuramente questa settimana anche perché credo che ci vedremo continuamente».E dunque le varie simulazioni analizzate si sono concentrate sull'Irap e l'Irpef. Per quanto riguarda la prima voce le ipotesi hanno riguardato sia l'abbassamento delle aliquote sia l'abbattimento dell'imposta fino a un certo limite di spesa da stabilire. Lato Irpef, si sta ragionando invece se intervenire in toto su tutti gli scaglioni oppure pensare a interventi mirati, come può essere l'aggiustamento dell'aliquota al 38% per i redditi compresi tra i 28.001 e i 55.000 euro, dato che presenta un salto di ben 11 punti percentuali rispetto al primo scaglione (27%). Alla discussione su come allocare gli 8 miliardi di fondi destinati al taglio delle tasse hanno contributo anche i sindacati e Confindustria. Per la Cigl, sentita ieri in audizione dalle commissioni Bilancio di Camera e Senato, il fondo fiscale deve essere totalmente utilizzato per ridurre il «carico sui lavoratori dipendenti e pensionati. L'uso, anche solo parziale per la riduzione dell'Irap, appare inopportuno, per tante ragioni» e, inoltre, «la legge di bilancio contiene moltissime misure a favore delle imprese: oltre 10 miliardi di euro. Crediamo quindi che, se dobbiamo fare una scelta in questa fase, dobbiamo indirizzare queste risorse sui lavoratori e pensionati». Sulla stessa lunghezza d'onda anche il segretario confederale Domenico Proietti che in audizione ha confermato che la Uil «è contraria a qualsiasi intervento sull'Irap. Una misura che non produrrebbe benefici per la generalità dei lavoratori e rischierebbe di gravare sugli introiti delle regioni a copertura della spesa sanitaria».Confindustria invece si sveglia, dopo aver taciuto per settimane, e punta il dito sulle risorse messe in campo dal governo, che ritiene insufficienti, e riconferma che la priorità dovrebbe essere il taglio del cuneo: «Riteniamo che 8 miliardi siano pochi, riteniamo che ne vadano messi almeno 13 per un taglio forte, contributivo del cuneo fiscale», ha detto il presidente Carlo Bonomi, «Noi riteniamo» che le risorse «debbano essere messe tutte sul taglio contributivo del cuneo fiscale, in primis per mettere più soldi in tasca agli italiani, che hanno mostrato un grande senso civico, che si sono sacrificati in questi 18 mesi». Bonomi ha concluso poi spiegando che è «vero che l'export sta andando molto bene, quest'anno forse faremo 500 miliardi, un record, ma dobbiamo stimolare la domanda interna, che è ferma da decenni. Crediamo, visto che stanno aumentando molto i costi delle materie prime e quelli energetici, che l'unico fattore di competitività su cui possiamo lavorare sia abbassare il costo del lavoro. Questo è l'intervento che noi chiediamo». L'IstatIeri in audizione sulla manovra Gian Carlo Blangiardo, presidente dell'Istat, ha ipotizzato lo scenario prediletto da Confindustria, spiegando come se tutti gli 8 miliardi fossero destinati al cuneo si registrerebbe un incremento del reddito delle famiglie pari allo 0,71% rispetto al valore del 2020 (0,089% per ogni miliardi) e pari allo 0,69% rispetto al 2019 (0,086% per ogni miliardo). Se invece le risorse fossero dirette ad abbassare il prelievo fiscale sulle retribuzioni, si «ridurrebbero il carico medio fiscale sulle retribuzioni del 1,6% rispetto al livello registrato nel 2020 (0,20% per ogni miliardo) e del 1,5% rispetto a quello del 2019 (0,19% per ogni miliardo)».