2019-05-29
McCarrick ammise le restrizioni: «Sono stato a letto con i seminaristi»
L'ex segretario ha reso pubblica la corrispondenza sugli abusi. Smentito chi ha cercato di smontare il memoriale di Carlo MariaViganò.Le sanzioni comminate da Benedetto XVI all'allora cardinale Theodore McCarrick, oggi dimesso allo stato laicale per abusi, così come aveva indicato l'ex nunzio negli Stati Uniti Carlo Maria Viganò nel suo memoriale pubblicato dalla Verità, vennero effettivamente imposte nel 2008. Sebbene il contenuto preciso di queste restrizioni non sia mai stato reso pubblico, alcune informazioni diffuse ieri ne mostrano il tenore: McCarrick non avrebbe dovuto compiere nessuna apparizione pubblica senza il permesso del nunzio apostolico o della Santa Sede e doveva cambiare residenza, ossia andarsene dal seminario Redemptoris mater di Washington. E di queste sanzioni era informato il cardinale Donald Wuerl, recentemente sostituito nella diocesi di Washington e che, invece, ha sempre negato.Lo scrive in un lungo report il sacerdote Anthony Figueiredo, ordinato da McCarrick e suo segretario nella diocesi di Newark nel 1994-1995, poi suo punto di riferimento a Roma per 19 anni. «Dopo una lunga riflessione», scrive Figueiredo, «ho preso la decisione di rendere pubblica parte della corrispondenza e altre informazioni relative a McCarrick che possiedo per i miei molti anni di servizio a lui». Il rapporto è consultabile sul sito http://thefigueiredoreport.com/ ed è stato diffuso dal portale Crux e dalla Cbs.Proprio ieri è stata pubblicata anche un'intervista di papa Francesco alla decana dei vaticanisti, la messicana Valentina Alazraki. A proposito del memoriale Viganò, il Papa ha detto che quando sull'aereo disse ai giornalisti di trarre le loro conclusioni era perché non aveva letto tutto il documento, e il lavoro poi fatto dai giornalisti lo reputa «fantastico». «Ho fatto attenzione a non dire cose che non erano lì», ha detto Francesco, «ma poi le ha dette, tre o quattro mesi dopo, un giudice di Milano quando ha condannato» Carlo Maria Viganò (il riferimento è alla vicenda tra i fratelli Viganò sui beni di famiglia). Par di capire che per il Papa la testimonianza di Viganò sia stata viziata da fattori personali e da una campagna politico-mediatica orchestrata.Comunque la corrispondenza pubblicata ieri da Figueiredo mostra che Viganò diceva il vero quando nel suo memoriale ha scritto che l'allora prefetto alla Congregazione per i vescovi, cardinale Giovanni Battista Re, l'allora nunzio negli Stati Uniti, Pietro Sambi, e il segretario di Stato, cardinale Tarciso Bertone, erano a conoscenza delle sanzioni imposte da papa Ratzinger in seguito alle ripetute voci che accusavano McCarrick di comportamenti inappropriati. Lo scambio di mail diffuso ieri rileva che in una lettera del 25 agosto 2008 indirizzata al nunzio Sambi, McCarrick ricorda il loro incontro del venerdì precedente (22 agosto 2008) in cui il nunzio gli presentò una lettera del cardinale Re. Questa lettera comunicava a McCarrick le restrizioni comminate da Benedetto XVI; è chiaro quindi che una copia di quella missiva deve esistere in Vaticano e nella nunziatura a Washington. In quella stessa mail McCarrick scrive di aver «condiviso la lettera con il suo Arcivescovo», mostrando così che Wuerl sarebbe stato a conoscenza delle restrizioni.Una settimana dopo McCarrick scrive al cardinale Tarcisio Bertone, offrendo un resoconto dei suoi comportamenti alla luce delle restrizioni imposte a lui nella lettera del cardinale Re. Riconosce di aver condiviso il suo letto con i seminaristi, dice però che «in nessun caso c'erano minorenni coinvolti, ma uomini tra i 20 e i 30» e assicura di non aver mai «avuto rapporti sessuali con nessuno, uomo, donna o bambino, né ho mai cercato tali atti». Ma, scrive Figueiredo, incaricato di tradurre il testo in italiano, «non è chiaro se la lettera abbia mai raggiunto il cardinale Bertone».In una successiva mail del 7 ottobre 2008 a Figueiredo, McCarrick fa intendere il contenuto delle restrizioni. «Ho accettato di non fare apparizioni pubbliche né qui né all'estero senza il suo permesso (del cardinale Re) e le dimissioni da tutte gli incarichi romani e statunitensi». Ma sappiamo che McCarrick non ha rispettato le restrizione e le promesse fatte, e ha continuato una sua attività di carattere internazionale, viaggiando, tra l'altro, a Roma per due volte nel 2009 e una volta nel 2010 (in questo caso incontrando anche il Papa). Nel 2012 si recherà a Doha, in Irlanda, a Beirut, in Giordania, in Egitto, in Tailandia, in Myanmar, in Cambogia, a Hong Kong, in Terra Santa e in Bielorussia. «La corrispondenza durante il papato di papa Benedetto», scrive Figueiredo, «include anche una lettera (13 gennaio 2012) dall'allora presidente americano Barack Obama a papa Benedetto che menziona l'offerta di McCarrick di “portare un messaggio a voi per mio conto"».Con l'elezione di papa Francesco, l'attività internazionale di McCarrick aumenta. Le email a Figueiredo mostrano che McCarrick ha viaggiato in tutto il mondo a nome della chiesa: in Cina, Asia centrale, Cipro, Balcani, Medio Oriente, Libano, Marocco, Iraq, Iran , Kurdistan e Filippine. La sua attività si concentra su due ambiti: i rapporti con la Cina e il dialogo con l'islam. Così scrive McCarrick a papa Francesco il 30 settembre 2015: «Ho mantenuto a un livello tranquillo il nostro rapporto con la Cina e ho sviluppato nuove relazioni con i paesi arabi del Medio Oriente. Mi hanno invitato a molti dei loro incontri in cui posso continuare ad assicurare loro l'interesse, la preoccupazione e l'amore di Vostra Santità per i nostri fratelli e sorelle musulmani ... Con l'aiuto di Dio, prima di chiamarmi a casa, vi aiuterò a portarvi la Cia e il grande sogno di Matteo Ricci comincerà a realizzarsi ancora una volta». Se, e quale, possa essere stato il ruolo di McCarrick per arrivare al tanto discusso accordo Cina-Vaticano non è chiaro, ma il suo attivismo a questo punto è sicuro.«È chiaro», scrive Figueiredo, «che per troppo tempo nella Chiesa è esistita una cultura che ha permesso a quelli come McCarrick di continuare la loro attività pubblica dopo che accuse serie e anche sedimentate erano state portate all'attenzione dei vertici della Chiesa». Se papa Francesco, recentemente, ha attuato una serie di misure per evitare che ciò possa ancora ripetersi, resta la domanda su quale ruolo abbia giocato McCarrick fino al 2017 all'interno della Chiesa. Nonostante tutti sapessero quali accuse gravavano su di lui.