2020-05-16
Mascherinagate, la svista di Zinga costa al Lazio un buco di 15 milioni
A scadenza termini, nessun rimborso dalle polizze farlocche sottoscritte a garanzia della consegna dei dispositivi. Opposizione all'attacco: «L'inadeguatezza degli uomini del governatore è stata evidente».È scaduto a mezzanotte il termine ultimo a disposizione di Seguros Dhi-Atlas ltd per consegnare 14 milioni di euro alla Regione Lazio. E dell'ingente somma sul conto corrente regionale non ci sarebbe traccia. Nell'assurda storia del Mascherinagate le polizze farlocche, emesse da Seguros, rappresentano forse l'elemento più paradossale di tutta la vicenda. Non è più un mistero, infatti, che lo scorso 10 aprile alla Eco tech srl sono stati rinnovati i contratti per la fornitura di 9,5 milioni di mascherine (ne sono state consegnate due milioni) perché nelle determine di novazione si faceva riferimento al certificato Sgs e alle due garanzie fideiussorie, una da dieci milioni e l'altra da quattro, a copertura dell'intero affare. Eppure per La Verità fin da subito c'è qualcosa che non quadra. Il 23 aprile pubblichiamo la notizia che Seguros Dhi-Atlas non ha il titolo per emettere le due polizze. E il motivo è presto detto, visto che l'Ivass, Istituto vigilanza sulle assicurazioni, ci comunica: «Seguros Dhi-Atlas è una società con sede nel Regno Unito che non risulta abilitata all'esercizio dell'attività assicurativa in Italia né in regime di stabilimento né in regime di libera prestazione di servizi». Ma non è finita qui. «Da una ricerca sul Financial Service Register tenuto dall'autorità Uk Financial conduct authority risulta che questa società è iscritta nel Registro Uk, ma non come compagnia assicurativa». «Probabilmente è una compagnia finanziaria di altro genere. Non risulta», conclude l'Ivass, «nemmeno nel Registro Uk un'abilitazione della compagnia ad esercitare attività assicurativa in Italia». Parole che non lasciano spazio a dubbi, e qualora ne fossero rimasti vengono spazzati via da un'altra mail, a firma di Banca d'Italia. «La società Seguros Dhi-Atlas ltd non risulta iscritta nell'albo degli intermediari finanziari ex art. 106 Tub (norma del testo unico bancario che disciplina le regole per gli intermediari finanziari, ndr) né risulta aver effettuato alcuna comunicazione di avvio di operatività in Italia». Dunque, come detto, le polizze assicurative sono state validate da una società che non aveva il titolo per farlo. Alla guida di Seguros Dhi-Atlas, una società dominicana con un ufficio a Londra (dove ha costituto una ltd, una specie di srl, del valore di 1.000 sterline) c'è il broker Andrea Battaglia Monterisi, classe 1964 originario di Barletta. «Sul fatto che i soldi potessero rientrare attraverso l'escussione della polizza», dichiara il consigliere regionale di Fdi, Chiara Colosimo, «penso ci credessero solo Nicola Zingaretti, Tulumello (Carmelo, capo della Protezione civile regionale, ndr) e Leodori (Daniele, vicepresidente della Regione Lazio, ndr)». «Bastava, infatti, mettere su Internet il nome di chi l'ha emessa», conclude il consigliere Chiara Colosimo, che per prima ha denunciato il Mascherinagate con un'interrogazione dello scorso 7 aprile, «per scoprire che tra le indicizzazioni esce fuori il rapporto dello stato delle Mafie nel Lazio perché questa persona (Andrea Battaglia Monterisi, ndr) è imputato in un processo al clan Pagnozzi». Tra i consiglieri di opposizione si fa sentire anche Daniele Giannini della Lega: «Eravamo stati facili profeti quando avevamo ipotizzato che la Regione non avrebbe percepito alcun rimborso di quei 14 milioni anticipati per la fornitura di 9 milioni di mascherine». E ancora: «Nell'emergenza sanitaria, l'inadeguatezza degli uomini di Zingaretti è stata evidente. Per evitare che facciano altri danni, il presidente della Regione li cacci». Tornando al tema del pagamento delle garanzie fideiussorie abbiamo contattato l'avvocato Pasquale Misciagna, che difende Battaglia Monterisi nel procedimento legato al clan Pagnozzi che si celebra nel Tribunale di Benevento. «Le polizze sono state pagate? So che stanno sistemando la situazione, però le confido che seguo il mio cliente solo sotto il profilo penale. Lui mi ha riferito che delle polizze se ne sta occupando un civilista, ma il nome non lo conosco». Tra i protagonisti in positivo del Mascherinagate, il consigliere regionale di Fdi che ha scoperto il falso certificato Sgs, Sergio Pirozzi: «Se come sembra probabile la scadenza delle polizze non sarà rispettata, avremo la conferma degli errori clamorosi che sono stati commessi. Una sana ammissione di responsabilità politica diventerebbe inevitabile. Essere al tempo stesso presidente di una Regione e segretario di un partito di governo, non è compatibile con la gestione dell'emergenza. La coperta è corta».
Jose Mourinho (Getty Images)