2022-05-18
Marocco e Usa insieme per sostenere l'Africa nella lotta al terrorismo
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L'Africa subsahariana, dove sono 27 i diversi rami dello Stato islamico, è stato uno dei temi più toccati durante la conferenza annuale della The Global Coalition against Daesh (Coalizione globale contro l’Isis) alla quale hanno partecipato i ministri degli Esteri di 79 Paesi. Gli Stati Uniti investiranno 120 milioni di dollari da destinare al contrasto del jihadismo. Nel 2022 in Marocco i servizi di sicurezza hanno smantellato più di 2.000 cellule estremiste ed effettuato oltre 3.500 arresti.Nello Stato di Sokoto (Nigeria) continuano le manifestazioni di protesta contro l'arresto avvenuto lo scorso 12 maggio, di due uomini che hanno ucciso Deborah Samuel, una studentessa nigeriana della facoltà di Economia a Sokoto, città dove vige la Shari’a, la legge islamica. Stando a una prima ricostruzione la ragazza sarebbe stata accusata di blasfemia da alcuni suoi compagni. Prima le hanno rinfacciato di avere postato un commento offensivo nei confronti del profeta Maometto sulla chat WhatsApp di un gruppo studentesco, poi una volta capito che questo aveva scatenato la follia di decine di islamisti dell'università, hanno provato a nasconderla in un locale dell’università. Tutto inutile perché gli studenti inferociti l’hanno prima raggiunta, poi picchiata, lapidata e infine bruciata viva e tutto questo in diretta sui social network. Nulla di nuovo perché la persecuzione dei cristiani in Africa (come altrove) è un fenomeno quotidiano; lo scorso 10 maggio sui canali di riferimento dell’Isis, era stato pubblicato un terrificante video prodotto dall’agenzia stampa dell’Isis Amaq, nel quale venivano ripresi dei combattenti dello Stato islamico che giustiziavano più di una decina di cristiani nigeriani per vendicare la morte di un loro ex leader. Anche di questo si è parlato lo scorso 11 marzo a Marrakech (Marocco), dove si è tenuta la conferenza annuale della The Global Coalition against Daesh (Coalizione globale contro l’Isis) alla quale hanno partecipato i ministri degli Esteri di 79 Paesi. Si è parlato e molto di Africa, un Continente dove lo Stato islamico sta letteralmente dilagando e dove sta mettendo all’angolo l’organizzazione rivale al-Qaeda. Nel documento finale si legge: «I partecipanti alla riunione ministeriale hanno espresso le loro preoccupazioni per la proliferazione dei movimenti separatisti in Africa, riaffermando la loro comune determinazione a continuare la lotta contro lo Stato islamico. La proliferazione di movimenti separatisti in Africa che generano destabilizzazione e maggiore vulnerabilità degli Stati africani, in ultima analisi favoriscono Daesh e altre organizzazioni terroristiche ed estremiste violente». Per questa ragione la Coalizione globale, rafforzerà l'Africa Focus Group co-guidato da Stati Uniti, Italia , Niger e Marocco, in modo da aumentare la capacità antiterrorismo a guida civile dei membri africani della Coalizione, un fatto che i membri della Coalizione e i partner hanno sottolineato che «c’è la necessità di promuovere le sinergie all'interno di questo Focus Group con altre organizzazioni internazionali esistenti, sforzi e iniziative di lotta al terrorismo subregionali e regionali nel continente africano».L'Africa subsahariana, dove sono 27 i diversi rami dello Stato islamico è stato uno dei temi più toccati durante la conferenza al punto che il ministro degli Esteri marocchino Nasser Bouritaha dichiarato: «Rimaniamo lucidi sullo stato della minaccia Isis, che non è diminuita tanto che l'Africa subsahariana rappresenta il 48%, o 3.461, delle morti nel mondo attribuite all'Isis nel 2021». Qui gli Stati Uniti investiranno 120 milioni di dollari da destinare al contrasto del jihadismo. L’intera conferenza non a caso è stata organizzata in Marocco dove secondo i dati ufficiali nel 2022 i servizi di sicurezza hanno smantellato più di 2.000 cellule estremiste ed effettuato oltre 3.500 arresti. A proposito di operazioni antiterrorismo la conferenza di Marrakech era l’obbiettivo di un ingegnere di 37 anni «che gestiva un gruppo chiuso di utenti dedicato a obiettivi e progetti estremisti e mirava a reclutare e attirare simpatizzanti», originario della provincia di Berkane (Regione Orientale del Marocco), che è stato arrestato pochi giorni prima dell’evento e che è stato accusato «della preparazione di un complotto terroristico volto a sferrare un duro colpo all'ordine pubblico. Il suo obiettivo, secondo l’antiterrorismo marocchino, «era compiere attacchi contro dignitari marocchini e stranieri sul suolo marocchino». Come accaduto più volte negli ultimi anni, «i contorni della sua cospirazione terroristica sono stati smascherati sulla base di ricerche e indagini tecniche condotte insieme all'Fbi» agenzia degli Stati Uniti con la quale il Marocco ha messo a segno numerose operazioni antiterrorismo. A proposito della collaborazione tra l’Fbi e l’antiterrorismo di Rabat, le autorità marocchine hanno ricordato che anche quest’ultima operazione «è un'ulteriore prova dei persistenti pericoli della minaccia terroristica che incombe sul Marocco e l'importanza della cooperazione bilaterale con gli Stati Uniti nella lotta al terrorismo».Altro sorvegliato speciale è il Mozambico dove secondo alcuni miliziani affiliati alla Provincia dell'Africa Centrale (Iscap) dell’Isis avrebbero creato in Mozambico la Wilayah Mozambiq (Provincia del Mozambico) attiva in tutta l’area di Cabo Delgado (nord-est del Mozambico). La zona che è ricchissima di risorse naturali dal 2017 è sconvolta dalle violenze degli Al-Shabaab (La gioventù) o Ansar al-Sunna (Sostenitori della tradizione), un gruppo salafita legato all’Isis responsabile di più 3.100 i morti, quasi 900.000 gli sfollati e di danni incalcolabili all’economia del Paese, in particolare nel nord, la regione più povera dal punto di vista sociale, ma che è la più ricca in termini di risorse naturali. Intanto mentre si teneva la conferenza,l'agenzia antiterrorismo irachena ha ucciso un alto comandante dell'ISIS e catturato nove membri in operazioni separate nella capitale irachena e a Kirkuk.Secondo una dichiarazione ufficiale «un comandante dell'Isis è stato ucciso e un altro è stato arrestato in un'imboscata vicino al villaggio di al-Awashra a Kirkuk. Il terrorista Muhammad al-Zawbaie, nome in codice Abu Azzam/Abu Seif, che ha servito come l'emiro del battaglione al-Zarqawi, è stato posto in stato di arresto questa mattina nel sud-est di Baghdad. L'arrestato stava facendo il pendolare tra l'Iraq e la Siria. È stato catturato in coordinamento con la coalizione globale e i servizi antiterrorismo di Erbil».
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