2024-10-17
I fondi si aggiungeranno a quelli in arrivo dalle banche. La riorganizzazione delle detrazioni porterà 1 miliardo di risparmi, ma non si conoscono ancora i dettagli. Più tasse sulle criptovalute. Riduzione del canone Rai.«Farà contenti pescatori e operai, un po’ meno le banche». Scherza beffardo il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti nel presentare le principali misure della manovra di bilancio in conferenza stampa ieri a Palazzo Chigi. Ribadisce così più di una volta che intendeva questo quando parlava dei «sacrifici» che bisognava fare per far quadrare i conti e rientrare nei parametri imposti da Bruxelles. «Qualcuno lo chiama “extraprofitto”, altri “contributo”, io lo chiamo sacrificio». È il viceministro Maurizio Leo a ricordare che in finanza la parola extraprofitto non esiste e che sono gli utili casomai a esser coinvolti. «Le banche hanno appostate le imposte differite attive, che danno la possibilità di deduzione nel corso del tempo, sospendiamo la deduzione per gli anni 2025 e 2026». Non una vera e propria tassa, quindi; le banche vedranno le deduzioni, ma più avanti. E quando si è chiesto se dopo i due anni le banche rientreranno o meno di quanto si troveranno a pagare in più in questi due anni, è Giorgetti a intervenire dicendo: «Naturalmente dipenderà da tanti fattori, l’auspicio che noi abbiamo è che anche loro come tutti gli altri possano beneficiare di una situazione migliore a livello complessivo in termini economici». Non solo banche ma anche assicurazioni sulle quali Leo afferma: «Non si toccano le polizze vita» ma su altri rami «l’applicazione dell’imposta di bollo a carico delle imprese di assicurazione che di solito viene pagata a scadenza della polizza sarà modulata anno per anno», garantendo che non ricadrà sugli assicurati. «L’importo stimato», ha aggiunto il ministro, è di «un miliardo sul 2025» che insieme alle banche porterà il gettito a circa 3 miliardi e 600.000 euro. Altre risorse verranno prese dai tagli di ministeri ed enti che usufruiscono di fondi statali con «una riduzione media del 5% delle spese correnti delle amministrazioni dello Stato». Da qui come conferma poi lo stesso premier Giorgia Meloni a margine del summit Ue, si otterranno altri circa 3 miliardi e mezzo. La revisione delle tax expenditures, con l’applicazione del quoziente familiare, porterà risparmi stimati in circa 1 miliardo di euro, ha spiegato Leo.Giorgetti ringrazia dunque banche assicurazioni e ministeri «che hanno permesso di confermare benefici per cittadini e imprese italiane» sottolineando che gli altri 18 miliardi derivano invece da una gestione «prudente e responsabile». Con queste basi si è riusciti a produrre «interventi a beneficio di imprese e cittadini». Misure come il taglio del cuneo fiscale che diventa strutturale quando, «in tanti pensavano fosse una misura una tantum», rivendica Giorgetti. «Facciamo anche in modo che ci sia qualche beneficio per i redditi tra i 35 mila e i 40.000 euro». Il nuovo cuneo vuole evitare quell’effetto perverso che al superamento dei 35.000 euro faceva perdere tutto il beneficio. Per questo il Mef ha introdotto un meccanismo di detrazione per lavoro dipendente «con décalage fino a 40.000 euro in modo tale da non penalizzare i contribuenti che hanno un reddito tra 35 e 40.000 euro», ha spiegato il viceministro. «Nessun altro avrà una situazione peggiore, non ci saranno nuove tasse», insiste Giorgetti. Confermato anche l’accorpamento delle aliquote Irpef. A spiegarla ci pensa Leo: «Abbiamo stabilizzato le tre aliquote: quindi 23% fino a 28.000 euro, 28.000-50.000 euro 35%, oltre 50.000 euro siamo al 43%, a cui si aggiungono poi le addizionali». L’ipotesi, che è anche una speranza, è che si possa lavorare sul secondo scaglione, quello del 35%, «per venire incontro al ceto medio» spiega e aggiunge: «Elevata la no tax area per i dipendenti, al pari di quello che oggi avviene per i pensionati, quindi 8.500 euro». Confermato l’impegno per la natalità e si investe sulla sanità, la cui spesa «è una delle poche che aumenta». Per quanto riguarda le pensioni si passa al teorema degli incentivi: «Spingiamo le persone a rimanere nel loro posto di lavoro su base volontaria». L’argomento catasto è rimandato, non si troverà nel testo della legge di bilancio. «Non si tratta», ha spiegato il ministro, «di un aggiornamento delle rendite catastali ma banalmente quello che già normalmente è previsto per tutti noi, chi ha usufruito del Superbonus deve fare l’aggiornamento delle mappe catastali». Aggiunge poi che lo Stato andrà «con gli strumenti a disposizioni a vedere se esiste e non esiste». Non si parla di flat tax fino a espressa domanda, cui si risponde che è una misura allo studio. «È una delle cose che si potrebbero fare se il concordato preventivo biennale andasse particolarmente bene», la risposta di Giorgetti. Confermata la riduzione del canone Rai, da 90 a 70 euro. Per le plusvalenze da bitcoin si prevede un aumento della ritenuta dal 26% al 42% mentre sulla Web tax si intende intervenire eliminando il tetto dei ricavi da 750.000 euro e la parte prodotta in Italia relativa a 5 milioni di euro, «quindi eliminiamo le soglie» ha detto Leo. Continua anche la lotta all’evasione fiscale per cui resta essenziale la tracciabilità delle spese. «Ad esempio per l’utilizzo dei taxi o le spese di rappresentanza. Ai fini della deducibilità dell’impresa, sarà necessario si usi la carta di credito». Le accise non faranno parte della manovra. «Io la macchina ce l’ho a gasolio, pagherò un centesimo in più al litro, una stangata da cui non mi riprenderò più...», il commento beffardo di Giorgetti che spiega che è un impegno europeo e sarà gestito in Parlamento attraverso il decreto legislativo.Proteste dalle opposizioni. «Altro che tassa sugli extraprofitti», scrive il segretario del Pd Elly Schlein che aggiunge: «Hanno annunciato di aver chiesto un grande sacrificio a banche e assicurazioni, ma a quanto pare si tratta solo della sospensione di detrazioni. Traduco: si tratta di anticipo di tasse che sono già dovute da banche e assicurazioni, che saranno loro puntualmente restituite tra il 2027 e il 2029».
Ansa
La Casa Bianca, dopo aver disdetto il summit a Budapest, apre uno spiraglio: «Non è escluso completamente». Ma The Donald usa il pugno duro e mette nella lista nera i colossi Rosneft e Lukoil. Il Cremlino: «Atto ostile».
Ursula von der Leyen e il presidente del Consiglio europeo Antonio Costa (Ansa)
Sganciato il 19° pacchetto, focalizzato sul Gnl. La replica: «Autodistruttivo». Sui beni il Belgio chiede chiarezza.
2025-10-24
«Giustizia»: La voce chiara e forte di chi si sta mettendo in gioco per un sistema giudiziario migliore e più giusto
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Giustizia affronta il dibattito sulle grandi trasformazioni del diritto, della società e delle istituzioni. Un progetto editoriale che sceglie l’analisi al posto del clamore e il dialogo come metodo.
Perché la giustizia non è solo materia giuridica, ma coscienza civile: è la misura della democrazia e la bussola che orienta il Paese.
Protagonista di questo numero è l’atteso Salone della Giustizia di Roma, presieduto da Francesco Arcieri, ideatore e promotore di un evento che, negli anni, si è imposto come crocevia del mondo giuridico, istituzionale e accademico.
Arcieri rinnova la missione del Salone: unire magistratura, avvocatura, politica, università e cittadini in un confronto trasparente e costruttivo, capace di far uscire la giustizia dal linguaggio tecnico per restituirla alla società. L’edizione di quest’anno affronta i temi cruciali del nostro tempo — diritti, sicurezza, innovazione, etica pubblica — ma su tutti domina la grande sfida: la riforma della giustizia.
Sul piano istituzionale spicca la voce di Alberto Balboni, presidente della Commissione Affari Costituzionali del Senato, che individua nella riforma Nordio una battaglia di civiltà. Separare le carriere di giudici e pubblici ministeri, riformare il Consiglio superiore della magistratura, rafforzare la terzietà del giudice: per Balboni sono passaggi essenziali per restituire equilibrio, fiducia e autorevolezza all’intero sistema giudiziario.
Accanto a lui l’intervento di Cesare Parodi dell’Associazione nazionale magistrati, che esprime con chiarezza la posizione contraria dell’Anm: la riforma, sostiene Parodi, rischia di indebolire la coesione interna della magistratura e di alterare l’equilibrio tra accusa e difesa. Un dialogo serrato ma costruttivo, che la testata propone come simbolo di pluralismo e maturità democratica. La prima pagina di Giustizia è dedicata inoltre alla lotta contro la violenza di genere, con l’autorevole contributo dell’avvocato Giulia Buongiorno, figura di riferimento nazionale nella difesa delle donne e nella promozione di politiche concrete contro ogni forma di abuso. Buongiorno denuncia l’urgenza di una risposta integrata — legislativa, educativa e culturale — capace di affrontare il fenomeno non solo come emergenza sociale ma come questione di civiltà. Segue la sezione Prìncipi del Foro, dedicata a riconosciuti maestri del diritto: Pietro Ichino, Franco Toffoletto, Salvatore Trifirò, Ugo Ruffolo e Nicola Mazzacuva affrontano i nodi centrali della giustizia del lavoro, dell’impresa e della professione forense. Ichino analizza il rapporto tra flessibilità e tutela; Toffoletto riflette sul nuovo equilibrio tra lavoro e nuove tecnologie; Trifirò richiama la responsabilità morale del giurista; Ruffolo e Mazzacuva parlano rispettivamente di deontologia nell’era digitale e dell’emergenza carceri. Ampio spazio, infine, ai processi mediatici, un terreno molto delicato e controverso della giustizia contemporanea. L’avvocato Nicodemo Gentile apre con una riflessione sui femminicidi invisibili, storie di dolore taciuto che svelano il volto sommerso della cronaca. Liborio Cataliotti, protagonista della difesa di Wanna Marchi e Stefania Nobile, racconta invece l’esperienza diretta di un processo trasformato in spettacolo mediatico. Chiudono la sezione l’avvocato Barbara Iannuccelli, parte civile nel processo per l’omicidio di Saman, che riflette sulla difficoltà di tutelare la dignità della vittima quando il clamore dei media rischia di sovrastare la verità e Cristina Rossello che pone l’attenzione sulla privacy di chi viene assistito.
Voci da angolature diverse, un unico tema: il fragile equilibrio tra giustizia e comunicazione. Ma i contributi di questo numero non si esauriscono qui. Giustizia ospita analisi, interviste, riflessioni e testimonianze che spaziano dal diritto penale all’etica pubblica, dalla cyber sicurezza alla devianza e criminalità giovanile. Ogni pagina di Giustizia aggiunge una tessera a un mosaico complessivo e vivo, dove il sapere incontra l’esperienza e la passione civile si traduce in parola scritta.
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2025-10-24
Dietro lo scandalo scommesse nell’Nba un’inchiesta legata alla mafia italo-americana
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Terry Rozier (Getty Images)
L’operazione Royal Flush dell’Fbi coinvolge due nomi eccellenti: la guardia dei Miami Heat Terry Rozier e il coach dei Portland Trail Blazers Chauncey Billups, accusati di frode e riciclaggio in un vasto giro di scommesse truccate e poker illegale gestito dalle storiche famiglie mafiose.






