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Mancini in Arabia per 30 (milioni di) denari

Mancini in Arabia per 30 (milioni di) denari
Roberto Mancini (Ansa)
  • L’ex tecnico azzurro pronto ad allenare la nazionale saudita in cambio di un triennale da capogiro. Dovrebbe aver con sé gran parte dei membri dello staff costati la rottura con Gabriele Gravina. Figuraccia per la Figc: ci siamo fatti scippare il selezionatore.
  • Niente Napoli per l’iberico di 21 anni, Gabri Veiga: all’Al-Ahli prenderà il quintuplo. Toni Kroos lo irride.

Lo speciale contiene due articoli.

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Nuova app di Amplifon per assistere i clienti
iStock
Il gruppo rafforza il rapporto con i pazienti mentre il titolo è cresciuto dell’80% negli ultimi 10 anni, con ricavi fino a 2,4 miliardi. Il programma è integrato con servizi basati sull’Ia. Secondo l’Oms, 1,5 miliardi di persone nel mondo hanno problemi di udito.

Amplifon accelera sulla digitalizzazione e rafforza il rapporto con i pazienti con il lancio della nuova versione di Amplifon App, che da semplice strumento di gestione degli apparecchi acustici evolve in una piattaforma digitale integrata per la salute dell’udito. Un vero e proprio hub che accompagna le persone lungo tutto il percorso di cura, combinando tecnologia, accessibilità e assistenza continua, anche da remoto.

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Francesco Borgonovo, Gianluca Zanella e Luigi Grimaldi fanno il punto sul caso Garlasco: tra nuove indagini, DNA, impronte e filoni paralleli, l’inchiesta si muove ormai su più livelli. Un’analisi rigorosa per capire a che punto siamo, cosa è cambiato davvero e quali nodi restano ancora da sciogliere.

I soci, le case, i soldi. Ecco le società immobiliari italiane vicine ad Hamas
Ansa
Abu Rawwa, l’uomo della maxi raccolta fondi per Gaza, aveva aperto un’agenzia con cui investire nel mattone e agiva con un 32enne palestinese. In garage 560.000 euro.

Il principale fundraiser della presunta cellula italiana di Hamas è un personaggio chiave della vicenda che ha portato in carcere nove persone accusate di essere esponenti o, comunque, sostenitori attivi dell’organizzazione jihadista. E per capirlo basta approfondire la sua storia. Stiamo parlando di Adel Ibrahim Salameh Abu Rawwa, finito in manette sabato con l’accusa di concorso esterno in associazione terroristica, a cui avrebbe dato «un rilevante contributo all’organizzazione». Ufficialmente l’uomo è un impiegato dell’Associazione benefica di solidarietà col popolo palestinese (presieduta dal coindagato Mohammad Hannoun, arrestato a sua volta), di cui era il «referente per la raccolta delle donazioni nelle Regioni del Nordest»: negli atti dell’inchiesta emerge anche la sua straordinaria capacità di raccogliere offerte in contanti, 1,9 milioni di euro in pochi mesi. A cui bisogna probabilmente aggiungere i 560.000 euro che gli investigatori avrebbero scovato nascosti in un garage a lui riconducibile.

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Gli attivisti rossi ritornano in piazza: cortei e post per «free Mohammad»
Ansa
Ieri a Genova il corteo di collettivi e Si Cobas contro l’arresto dell’architetto al centro dell’inchiesta «Domino» che oggi rilascerà dichiarazioni spontanee al gip. A Thiene un consigliere comunale parla di «repressione».

Prima contro la guerra. Poi contro il piano di pace. Ora contro le indagini della procura di Genova. C’è sempre un buon motivo per scendere in piazza. Anche ora che la magistratura sta cercando di fare luce su alcuni dei tanti «perché» uno dei luoghi più finanziati del pianeta resti irrimediabilmente anche uno dei più poveri. Anche ora che si sta passando al setaccio il meccanismo in base al quale, il 71% degli oltre 7 milioni di euro raccolti da Mohammad Hannoun, sarebbe stato dirottato nelle casse di Hamas anziché in quelle della popolazione civile.

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