
Il giocatore della Fiorentina è crollato a terra per una crisi epilettica: ora sta meglio.Il diciassettesimo minuto del primo tempo di Fiorentina-Inter ha trasformato la partita in un’inquietante sequenza di paura e speranza. Edoardo Bove, 22 anni, centrocampista della Fiorentina, si accascia a terra lasciando tutti senza fiato. Proprio mentre si discuteva di un gol di Lautaro (poi annullato). Nessun contrasto, nessun contatto, nessuna avvisaglia di ciò che stava per accadere. Simone Inzaghi, allenatore dell’Inter, è stato uno dei primi ad accorgersi della gravità della situazione e, senza pensarci due volte, ha lasciato la sua area tecnica correndo sul terreno di gioco al fianco del ragazzo. In un attimo il campo si è trasformato in un cerchio di disperazione. Le mani di Dumfries e Çalhanoglu si alzano in segno di richiesta di aiuto. Il viola Luca Ranieri strattona un membro del presidio medico che sembrava non essere abbastanza veloce nell’arrivare sul posto.L’equipe entra in campo e comincia la lunga e drammatica operazione di rianimazione. I giocatori della Fiorentina e dell’Inter si raccolgono intorno a Bove, formando un cerchio protettivo per schermare la scena. Poi arriva la barella, sotto lo sguardo attonito di chi ha immaginato che la vita del ragazzo era appesa a un filo. Quando anche l’ambulanza entra in campo, il destino di Bove sembra ancora incerto. Quei momenti hanno riportato la mente di tutti ai precedenti: nel 2018 Davide Astori morì per un infarto durante una trasferta a Udine nell’albergo in cui la sua squadra, la Fiorentina, pernottava in attesa della partita con l’Udinese; nel 2020 Christian Eriksen si accasciò durante la sfida degli Europei tra Danimarca e Finlandia a Copenaghen ma tranquillizzò i compagni dopo aver ripreso i sensi; lo scorso aprile, durante Udinese-Roma, crollò a terra dopo essersi portato le mani al petto Evan N’Dicka, difensore ivoriano giallorosso, si è poi appreso che aveva avuto un attacco cardiaco; e solo qualche mese fa, prima della partita con l’Atalanta, un arresto cardiocircolatorio ha colpito anche il dg viola, Joe Barone, che, nonostante l’operazione, è morto in terapia intensiva.Lo stadio ha tirato un sospiro di sollievo quando Bove ha ripreso i sensi e ha cominciato a respirare autonomamente. E mentre viene portato via, tra i tifosi scoppia un applauso liberatorio. Gli ultimi aggiornamenti del Careggi sono incoraggianti. Il giovane centrocampista è riuscito a parlare con i medici e ha mostrato segni di ripresa. La diagnosi: una crisi epilettica avrebbe provocato un arresto cardiaco momentaneo. La partita viene prima sospesa, poi rinviata.
Donald Trump (Ansa)
Il tycoon dice sì alla pubblicazione dei documenti perché non crede che ci sia materiale compromettente contro di lui.
Sono giorni intensi quelli che sta attraversando Donald Trump. Il presidente americano si trova infatti contemporaneamente impegnato su più fronti: dal caso di Jeffrey Epstein ai dossier internazionali, come Venezuela e Medio Oriente. Domenica sera, Trump ha esortato i deputati repubblicani a votare a favore della pubblicazione dei file relativi al finanziere morto suicida nel 2019.
Roberto Fico (Imagoeconomica)
Il centrodestra respinge le giustificazioni del grillino sul condono per la villa al Circeo. Durigon, Mazzetti e Zaffini: «Che ipocrisia».
Gridavano «onestà, onestà, onestà», probabilmente senza conoscerne il significato. Nel gran teatro della politica italiana, questa assomiglia all’ennesima sceneggiata napoletana di Eduardo De Filippo. Protagonista quell’improvvisato masaniello di Roberto Fico, ex presidente della Camera, oggi candidato per il campo largo a governatore della Campania. Dopo il caso del gozzo ormeggiato al circolo dell’Aeronautica dell’isola di Nisida, luogo protetto e inavvicinabile, al prezzo di favore di 500 euro all’anno, è arrivato quello della villa a San Felice Circeo, in comproprietà con la sorella, nella quale Fico era residente fino a qualche anno fa, condonata dopo 31 anni nel 2017, per irregolarità commesse dall’ex proprietario.
Imagoeconomica
Niente visto alla convenzione tra Mit e concessionaria. Matteo Salvini: «Inevitabile conseguenza del primo stop, al lavoro per chiarire».






