2019-02-17
Ma guarda, il sovranismo guida la classifica
Il nuovo libro di Mario Giordano, «L'Italia non è più italiana», è al primo posto fra i saggi più venduti in Italia. Finalmente, tra le tante manifestazioni del progressismo a senso unico, spunta un testo diverso. Forse il vento sta cambiando davvero.Fa molto piacere scoprire che, talvolta, perfino le acque limacciose di quello stagno chiamato cultura italiana vengono scosse da un tremito. Forse, chissà, è il segno che qualcosa nel nostro Paese sta davvero cambiando. Sfogliando La Lettura, il supplemento culturale del Corriere della Sera, ci imbattiamo in una buona notizia. La troviamo, per la precisione, a pagina 32, nello spazio dedicato alle vendite dei libri. Al primo posto della classifica dedicata alla saggistica ecco apparire L'Italia non è più italiana, il nuovo libro di Mario Giordano edito da Mondadori. Al secondo posto c'è Quel fascista di Pansa (Rizzoli), l'ultima fatica di Giampaolo Pansa di cui abbiamo parlato su queste pagine nei giorni scorsi. Poi arrivano i soliti noti: Alessandro Baricco, Alberto Angela, Michelle Obama e via dicendo. La cosa più interessante, tuttavia, è proprio il posizionamento del libro di Giordano. Primo nella classifica del Corriere, mica male. E non è tutto: il volume domina anche la classifica di Arianna (la trovate sul sito Ibuk.it), una delle più attendibili, il cui «panel di riferimento è di oltre 1800 librerie aderenti al circuito Arianna, diffuse su tutto il territorio nazionale».Chiariamoci subito: non scriviamo tutto ciò per fare una marchetta al libro di Giordano, il quale per altro - come risulta dai dati vendita - non ne ha affatto bisogno. Del resto, non è certo la prima volta che un tomo firmato dal nostro editorialista finisce nelle top ten del mercato editoriale. Il punto è un altro, e riguarda il contenuto del volume. Mario ha pubblicato tanti libri di successo sugli sprechi della politica, sulle pensioni, i vitalizi eccetera. E, come noto, ha realizzato forse l'unico bestseller italiano sull'immigrazione, cioè Profugopoli. Stavolta, però, si è spinto oltre. L'Italia non è più italiana non è un'opera come le altre. Non è soltanto una inchiesta giornalistica, un testo di denuncia o un pamphlet polemica. È qualcosa di più. È l'espressione più diretta e chiara possibile del pensiero sovranista. Sì, lo sappiamo: «sovranismo» è una parola fin troppo abusata, che oggi viene per lo più utilizzata in senso dispregiativo da gente che non sarebbe nemmeno in grado di definirla. Ecco, se volete capire che cosa diamine sia questo benedetto sovranismo, dovete sfogliare L'Italia non è più italiana. Scoprirete che essere sovranisti significa, semplicemente, avere a cuore le sorti della nazione, amarla e difenderla da chi vuole sottometterla e rapinarla. Qui, però, non si fanno marchette e nemmeno recensioni. Quel che ci interessa è notare il successo del volume, cioè l'interesse che ha suscitato nei lettori italiani. Probabilmente è dai tempi di Oriana Fallaci e dei suoi fiammanti libelli sull'islam che un testo così feroce e scorretto vende così tanto. Dalle nostre parti, i libri di successo hanno quasi sempre un orientamento politico molto preciso: tendono a sinistra. O, comunque, sono espressione del mainstream. I nomi degli autori più venduti, infatti, sono più o meno gli stessi ogni settimana. Torniamo un attimo alla classifica del Corriere della Sera. Pansa a parte, troviamo il già citato Baricco, la signora Obama, Enrico Letta, Irene Tinagli, il medico di Lampedusa, Pietro Bartolo, Sabino Cassesse... Il consueto coretto, insomma. Va bene, sì, ogni tanto piove dal cielo un romanzo di Michel Houellebecq e allora, per un pochino, si parla anche di sottomissione e di globalizzazione mortifera. Poi, però, ripiombiamo in purgatorio: un Saviano di qua, una Murgia di là, l'onnipresente Massimo Recalcati, un Michele Serra o un Baricco per non farsi mancare nulla... Una sedazione permanente. Allora, trovare il libro di Giordano - anzi, proprio quel libro di Giordano - in cima alla classifica ci fa ben sperare. Vuoi vedere che, dopo tanto tempo, anche un pensiero differente comincia a farsi largo? Vuoi vedere che gli italiani cominciano a desiderare un antidoto alle menate di Andrea Camilleri e alle melensaggini del Progressista Unico che, nell'editoria, da sempre detiene il potere?Già, una volta tanto La Lettura ci ha dato una bella notizia. Suo malgrado, ovviamente: il pregiato supplemento non ha recensito L'Italia non è più italiana. Sai com'è: mica si può sprecare una recensione per un libro sovranista...