2023-09-12
L’ultima burionata (smentita da Aifa): «Nessuno è morto per i vaccini»
Roberto Burioni (Imagoeconomica)
Roberto Burioni, virologo preferito da Fabio Fazio non è ancora sazio di figuracce. Dopo essersi convertito dal «rischio zero» all’emergenza permanente, adesso nega la correlazione punture-decessi. Certificata dalle fonti ufficiali.Roberto Burioni è un effetto collaterale del Covid contro il quale la comunità scientifica non ha ancora trovato una cura efficace. Tre anni fa, prima ancora che la pandemia facesse la sua comparsa, in tv si registravano già i primi sintomi di burionite, infezione grave delle vie televisive che nemmeno la scomparsa del virus ha poi contribuito ad attenuare. Non passa settimana infatti che sulle principali reti oppure sui social si manifestino i rigurgiti di questa patologia, che finora si è dimostrata resistente a qualsiasi intervento per contenerla. A volte pare che la malattia sia scomparsa, perché per qualche settimana sparisce dai monitor, ma poi, forse a seguito di un’astinenza da notorietà, il soggetto colpito - Burioni Roberto nella fattispecie - torna a esternare con una virulenza assolutamente inspiegabile.Come detto, la prima manifestazione di burionite risale a gennaio 2020, quando il mondo era già in allarme a causa del coronavirus scoperto in Cina. Il mondo, appunto, ma non lui, il professore di pronto intervento il quale, senza neppure essere interpellato, si lanciò in previsioni rassicuranti: «In questo momento, in Italia il rischio di contrarre questo virus è zero, perché il virus non circola. Quindi, ci si può preoccupare dei fulmini, delle alluvioni, ma di quel virus in questo momento no». In capo a poche settimane invece, gli italiani vennero messi agli arresti domiciliari proprio per impedire la circolazione del Covid. Qualsiasi persona capace di vergogna, a questo punto si sarebbe rinchiusa in casa, cercando di farsi dimenticare dopo la gaffe. Ma Burioni no. Proprio come il coronavirus, battuto su un fronte, eccolo rispuntare da un altro. Dunque, dopo aver detto che parlare di allarme Covid a Urbino era come discutere degli effetti di una bomba atomica sganciata a Trasanni, la virostar di Fermignano mutò atteggiamento, sposando in pieno la linea allarmistica del governo Conte. Se prima il coronavirus era meglio della Roma, poi il pozzo di scienza caro a Fabio Fazio si è convinto che contro il Covid si dovesse combattere una guerra senza quartiere, cominciando da chi non si uniformava all’allarme generalizzato. Così, dopo essere passato senza soluzione di continuità a parole d’ordine come «niente allarmismo» ad «allarmismo continuo», Burioni con la stessa naturalezza ha sposato la linea pro vaccini e pro green pass senza neppure sapere quali effetti potesse avere, in positivo o negativo, il siero. Senza valutare gli effetti di una violazione dei diritti fondamentali delle persone, le quali in base alla Costituzione non possono essere obbligate ad assumere alcun farmaco. E quando già era chiaro che l’immunizzazione non era garanzia di essere tra persone che non contagiano e non si contagiano, Burioni sentenziò che i vaccinati non avevano alcuna possibilità di trasmettere il virus, sostenendo che chiunque avesse dubbi si faceva portatore di una bugia.In realtà, l’unico portatore sano di balle era proprio lui, e una volta scoperto che i vaccini non garantivano alcuna immunità dal virus, l’effetto avverso del virus ha proseguito la sua corsa senza deviare, continuando a sostenere tesi già smontate dalla realtà. Perseverando a diffondere in tv fosche previsioni regolarmente smentite dai fatti. Se prima il virus non era pericoloso, dopo sei mesi si era trasformato in qualche cosa di pericolosissimo, salvo poi tornare a essere un’infezione poco aggressiva, ma solo dopo averla definita contagiosissima. Sì, al pari del Covid, la burionite si manifesta spesso con sintomi contrastanti, cambiando aspetto e toni, ma solo allo scopo di adattarsi alle condizioni della tv, sopravvivendo a qualunque terapia. L’ultima giravolta riguarda le conseguenze dei vaccini, che Burioni definisce effetti collaterali e non avversi, quasi ad attenuare l’impatto sulla vita delle persone. Per il virologo di pronto intervento tv, a seguito dei vaccini non si è registrato alcun decesso. Peccato che il pozzo di scienza di Che tempo che fa non sia riuscito neppure a leggere la storia di Camilla Canepa, la ragazza di 18 anni morta a Chiavari dopo aver ricevuto l’iniezione. Nemmeno l’Aifa prova a smentire gli effetti avversi che hanno segnato la vita di decine di persone. Solo Burioni, ma per curare la sua sicumera purtroppo non esiste alcuna iniezione.
Tedros Ghebreyesus (Ansa)
Giancarlo Tancredi (Ansa)
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