2023-10-24
L’Ue vuole una tregua umanitaria. L’Egitto però non apre ai profughi
Da Josep Borrell a Ursula Von Der Leyen fino a Antonio Tajani, l’Europa spinge per trattare: «La via è due popoli, due Stati». Al Sisi teme l’ondata e propone dei campi al di là del valico. Sull’altro fronte, asse Putin-Lula per il cessate il fuoco.L’Egitto continua a negare asilo agli sfollati palestinesi nel Nord del Sinai. Rifiuta di accoglierli fin dall’inizio del conflitto e adesso propone una soluzione che di fatto serve a evitare che si continui a chiedergli di aprire il confine. Il Cairo infatti ipotizza di allestire un campo profughi nella città palestinese di Rafah, a tre chilometri dall’Egitto. Un campo di concentramento insomma, mentre le Nazioni Unite sottolineano che gli sfollati interni sono diventati circa 1,4 milioni.Mentre l’Egitto continua a tenere chiusa l’unica via di fuga per i palestinesi, la crisi umanitaria si pone al centro delle preoccupazioni della comunità internazionale. Ieri si è tenuto il Consiglio Affari esteri dell’Ue che riunisce tutti i ministri degli Esteri europei, dove si è discusso della tregua umanitaria chiesta dalle Nazioni Unite. L’Alto rappresentante dell’Ue, Josep Borrell ha dichiarato: «Gli attacchi di razzi e missili da Gaza da parte di Hamas devono fermarsi, gli ostaggi devono essere rilasciati. Questo è ovvio, fa parte di qualsiasi passo verso l’abbassamento delle tensioni». Poi ha aggiunto: «Sosteniamo la soluzione a due Stati e il diritto alla difesa da parte di Israele. Ma il diritto alla difesa ha dei limiti che sono quelli del diritto internazionale. Questo significa che non si possono tagliare l’acqua e l’elettricità per la popolazione civile». La premier francese, Elisabeth Borne, ha ribadito davanti al Parlamento che «Israele ha diritto a difendersi», esortando però gli israeliani a «risparmiare i civili». Il concetto di diritto alla difesa è stato ribadito anche dal nostro ministro degli Esteri, Antonio Tajani: «Hamas è un’organizzazione criminale, terroristica, non può essere lasciata agire contro Israele con il lancio di missili. Israele ha il diritto di difendersi, senza coinvolgere la popolazione civile». Poi ha precisato: «Ho ribadito all’Ue di garantire a Israele il diritto a esistere e difendersi. La liberazione degli ostaggi e la sicurezza dei civili a Gaza restano la priorità. Il governo continuerà il dialogo con i Paesi arabi per una de-escalation. L’obiettivo è la soluzione due popoli e due Stati».Il medesimo concetto è stato espresso dal presidente americano, Joe Biden, che riferisce di aver parlato con i leader di Gran Bretagna, Canada, Francia, Germania e Italia, i quali «hanno ribadito il loro sostegno a Israele e al suo diritto di difendersi dal terrorismo e hanno chiesto il rispetto del diritto internazionale umanitario, compresa la protezione dei civili». I leader hanno anche discusso dei propri cittadini intrappolati nel conflitto, «in particolare di coloro che desiderano lasciare Gaza». «Stiamo seguendo minuto per minuto la situazione dei nostri connazionali in Israele e nella Striscia di Gaza», ha detto Tajani. Nel Nord di Israele «c’è più di una famiglia italiana». Ci sono poi «due ostaggi e abbiamo un altro gruppo di italiani nel Sud della Striscia di Gaza che ci auguriamo possano uscire prima possibile dal corridoio di Rafah», ha aggiunto. La presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen, ha contattato telefonicamente il presidente palestinese, Abu Mazen: «Sono tempi molto difficili per il popolo palestinese che è stato tradito da Hamas. Israele deve cercare di proteggere le vite dei civili e rispettare il diritto umanitario internazionale. L’Ue sta collaborando con i partner per rispondere alle esigenze umanitarie», ha dichiarato la Von der Leyen.Civili e ostaggi al centro quindi. Per quanto riguarda questi ultimi, 222 secondo l’ultimo bilancio israeliano (diffuso prima che Hamas liberasse due prigionieri), sono diversi i tentativi di mediazione per la loro liberazione. In piedi in queste ore il tentativo di Stati uniti e Qatar che starebbero lavorando per liberarli ma da Israele fanno sapere che anche durante le trattative non ci sarà nessun «cessate il fuoco» a Gaza. La Casa Bianca «ha consigliato a Israele di ritardare un’invasione di terra» in modo da guadagnare più tempo per i negoziati sul rilascio degli ostaggi, ma un funzionario israeliano ha affermato che «non erano a conoscenza» delle richieste degli Stati Uniti. Mentre l’Occidente in modo unanime tenta continuamente di abbassare i toni del conflitto, altri Paesi invece non fanno che alzare la tensione. Come l’Iran che minaccia di attaccare Israele, indicando come obiettivo la città di Haifa.Nel frattempo si muove il fronte opposto a Qatar, Egitto e Stati Uniti. Il presidente russo, Vladimir Putin, ha telefonato al presidente brasiliano, Lula da Silva. I due hanno discusso «nel dettaglio» della situazione «fortemente deteriorata nella zona del conflitto israelo-palestinese, esprimendo seria preoccupazione per il crescente numero di vittime civili, e sottolineando l’importanza di un cessate il fuoco tempestivo, dell’evacuazione dei cittadini stranieri da Gaza, e dell’accesso ad aiuti umanitari». Anche la Cina è intervenuta dichiarando di considerare la situazione a Gaza «molto seria» per il rischio di «un crescente conflitto terrestre» su larga scala e la diffusione di scontri armati lungo i confini vicini. Lo ha detto l’inviato speciale per il Medio Oriente, Zhai Jun, che, in visita nell’area, che ha partecipato sabato alla conferenza di pace del Cairo.
«Haunted Hotel» (Netflix)
Dal creatore di Rick & Morty arriva su Netflix Haunted Hotel, disponibile dal 19 settembre. La serie racconta le vicende della famiglia Freeling tra legami familiari, fantasmi e mostri, unendo commedia e horror in un’animazione pensata per adulti.