2024-12-27
«L’ospedale di Trieste mi ha chiamato. Ma ormai non mi fido: vado altrove»
Il nosocomio diffonde una nota confermando di aver negato un intervento salvavita al cuore per via del rifiuto dei vaccini. Parlano il paziente e sua moglie: «Senza le iniezioni non si poteva firmare alcun consenso».La storia del paziente cardiopatico cui è stato rifiutato l’intervento all’ospedale Cattinara di Trieste, perché nel 2024 non ha accettato di vaccinarsi contro Covid, influenza, herpes zoster e pneumococco, ha commosso e indignato migliaia di persone. Dopo l’articolo uscito sulla Verità la vigilia di Natale, l’Azienda sanitaria universitaria giuliano isontina (Asugi), ha pensato di cambiare strategia (non aveva voluto risponderci) e dalla direzione sanitaria è stato distribuito urbi et orbi un comunicato che, in sostanza, ribadisce il contenuto della lettera inviata al triestino di Muggia il 12 dicembre. Ovvero, che il signore sofferente di cardiopatia valvolare con insufficienza aortica severa non ha più diritto all’intervento perché non si è sottoposto «alla procedura chirurgica», consistente nella profilassi vaccinale. «Non è stato poi operato per rifiuto di sottoporsi a vaccinazioni», si legge nella missiva a firma Enzo Mazzaro, primario del polo cardiochirurgico triestino. Per questo gli è stato detto di togliersi dalla lista d’attesa. «In caso di mancata risposta, procederemo comunque alla sua cancellazione dalla lista», infieriva la lettera. La replica ad Asugi arriva proprio dal signor Franco, 63 anni, ex dipendente dell’azienda metalmeccanica Wärtsilä di Trieste, in pensione dopo aver perso la vista. Ha accettato di rispondere alle domande della Verità assieme a Denise, 62 anni, che interviene quando la commozione toglie la parola al marito, molto provato da questa vicenda. Signor Franco, è vero che lei doveva essere operato già nell’aprile del 2021?«Sì, ma eravamo ancora in piena epoca Covid e non me la sono sentito per la situazione che vivevano gli ospedali. Nello stesso periodo ho subito un distacco della retina e dopo essere stato rassicurato che non sarebbe successo nulla a spostare in altra data l’intervento, ho preferito aspettare».Quando è tornato alla cardiochirurgia del Cattinara?«Lo scorso febbraio. Mi sono sottoposto all’iter di esami, Tac comprese, che hanno evidenziato dei piccoli linfonodi a basso grado. Non preoccupano, ma in previsione dell’intervento l’ematologo consigliava di fare delle vaccinazioni contro Covid, influenza, herpes zoster e pneumococco. Hanno visto che avevo anche dei calcoli alla vescica che decisi di togliere».Sempre nello stesso ospedale?«No, all’urologia del Sanatorio triestino. Venni operato a luglio di quest’anno, in anestesia locale, dopo che la cardiologia ebbe dato il suo assenso pur sostenendo che poteva essere “un rischio”».Al Sanatorio le chiesero se era vaccinato o pretesero qualche profilassi?«Assolutamente no. L’intervento andò bene, nessuna complicanza».E la sua lista d’attesa in cardiochirurgia?«A metà luglio ricevetti la prima telefonata, volevano sapere se avevo fatto le vaccinazioni richieste. Risposi di no. Tornarono a chiamarmi a fine agosto».Stessa risposta?(Denise) «Presi io la telefonata. Dissi che mio marito era un paziente fragile e che se doveva assumere tutti quei vaccini l’intervento al cuore non sarebbe più servito, perché sarebbe morto prima».La reazione?(Denise) «Non ci fu insistenza, chiusero la telefonata. Poi a novembre Franco fu convocato da uno dei cardiochirurghi del Cattinara. Il medico controllò i referti delle ultime analisi, disse che tutto andava bene, spiegò come sarebbe stato l’intervento programmato per il 2025. Chiesi che in caso di necessità mio marito possa contare su trasfusioni di non vaccinati contro il Covid. Scrisse la richiesta nella cartella, disse che non c’era alcun problema. Non mi sembrava vero».Vi domandò se erano state fatte le quattro vaccinazioni?«No, nessuna domanda a riguardo. Poi, il 4 dicembre, venni convocato in reparto da un altro cardiochirurgo per un ulteriore controllo dei referti. Capitò una cosa sgradevole».Cioè?(Denise) «Volli essere rassicurata sulle trasfusioni. Sapevo che il Policlinico di Milano era stato il primo ospedale ad autorizzare sacche di sangue di non vaccinati contro il Covid. Mio marito e io non abbiamo fatto nemmeno una dose ma siamo sempre stati bene. Non voglio rischiare di compromettere la sua salute proprio quando è così fragile. Il dottore si arrabbiò molto, ci disse che “era un problema nostro e dovevamo cercarcelo noi il sangue”. Risposi va bene, sarà fatto».Chiese se era a posto con le vaccinazioni richieste?«No, nessun cenno».Poi che cosa è successo?«Il 12 dicembre chiamarono sempre dalla cardiochirurgia. Mi dissero: “Lei non ha fatto le vaccinazioni e la cancelliamo dalla lista d’attesa”. Pochi giorni dopo arrivò la lettera a firma del primario».Asugi sostiene che lei diede «parere negativo anche all’intervento di cardiochirurgia», non solo alla profilassi vaccinale. E che «al paziente non è mai stata negata la possibilità di sottoporsi a intervento previa firma del modulo di consenso per l’assunzione di responsabilità in caso di complicanze causate dalla mancata profilassi».«Voglio operarmi. Nessuno mi ha mai parlato di modulo di consenso anche senza vaccinazione, l’avrei firmato senza indugio».Invece è stato cancellato, non potrà sottoporsi all’intervento. Almeno al Cattinara.«Nella mattinata del 24 dicembre ho ricevuto una telefonata dalla cardiochirurgia (poche ore dopo che “La Verità” aveva chiesto chiarimenti ad Asugi, ndr). Mi è stato detto che quella lettera non doveva partire, che volevano vedermi in reparto. Risposi che sarei andato dopo le feste. Mi hanno chiamato anche la sera di Natale, ho ribadito che andrò l’8 gennaio».Pensa che stiano cercando di rimediare?«Quella lettera mi ha fatto stare malissimo. Ho pianto, non mi vergogno a dirlo, non merito un trattamento simile. Adesso non mi sentirei tranquillo ad andare in sala operatoria al Cattinara. Cercherò un altro ospedale, spero che il ministro della Salute mi dica dove posso essere operato senza aver fatto l’anti Covid o l’anti herpes».
«Haunted Hotel» (Netflix)
Dal creatore di Rick & Morty arriva su Netflix Haunted Hotel, disponibile dal 19 settembre. La serie racconta le vicende della famiglia Freeling tra legami familiari, fantasmi e mostri, unendo commedia e horror in un’animazione pensata per adulti.