2023-03-05
L’operazione amicizia negli Emirati: «Una missione oltre le aspettative»
Il premier Giorgia Meloni: «Cooperazione più forte su energia e difesa». Siglata l’intesa Eni-Adnoc.Dopo tre anni di incomprensioni Giorgia Meloni è andata negli Emirati per risolvere «il vuoto e i problemi lasciati dal governo Conte» e continuare l’operazione di «ricucitura» iniziata da Mario Draghi dei rapporti politici che ora possono tornare a un pieno livello strategico. Firmate infatti le dichiarazioni di intenti sul partenariato energetico e l’intesa Eni-Adnoc, rafforzata la cooperazione nell’ambito della Cop 28 durante la visita ad Abu Dhabi alla quale erano presenti anche il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, e l’ad di Eni, Claudio Descalzi.«Sono molto soddisfatta di questa missione» il cui esito va anche «oltre alle nostre aspettative» ha dichiarato Giorgia Meloni al termine dei bilaterali che hanno visto l’India come prima tappa.Con gli Emirati «abbiamo un rapporto forte dopo anni di difficoltà. I colloqui sono andati molto molto bene» ha detto, «anche su dossier importanti come Libia, aiuti alla Tunisia, anche in chiave di migranti, e nel piano per l’Africa».In un punto stampa dopo l’incontro con il presidente degli Emirati Arabi Uniti, Mohammed bin Zayed al Nahyan, Meloni ha poi citato, tra i vari dossier, il rafforzamento della cooperazione sia sul tema dell’energia sia della difesa con gli Emirati Arabi. «Se l’Italia è un partner affidabile e credibile e riesce a valorizzare la sua forza non ci sono limiti a quello che si può fare insieme. Ci può essere qualsiasi tipo di collaborazione. Gli Emirati Arabi sono molto attenti» anche al «piano Mattei» in Africa, ha ricordato il presidente del Consiglio. Nel palazzo presidenziale di Abu Dhabi, tra Italia ed Emirati arabi sono state sottoscritte due dichiarazioni d’intenti sul partenariato strategico e sulla cooperazione nell’ambito della Cop28 che si terrà a Dubai dal 30 novembre al 12 dicembre 2023. È stato firmato anche un accordo di cooperazione fra Eni e Adnoc che coprirà molteplici ambiti della transizione e della sicurezza energetica. Eni è presente negli Emirati Arabi Uniti dal 2018 nei settori dell’esplorazione, sviluppo e produzione di idrocarburi, nella raffinazione, nel trading e nella chimica. Con una produzione di 60.000 barili di olio equivalente al giorno (kboed), Eni è tra i maggiori operatori internazionali nel Paese. All’incontro era presente anche l’amministratore delegato di Adnoc, Sultan Al Jaber, che è anche ministro dell’Industria e della tecnologia avanzata, e presidente designato della Cop28.Non meno importante per Meloni il ruolo diplomatico «decisivo» che il piccolo ma ricchissimo Paese può svolgere con Mosca. Durante il colloquio infatti, con il presidente degli Emirati arabi si è parlato di Ucraina, «anche questa è una nazione che può giocare un ruolo, ci siamo confrontati sulla situazione e crediamo che possano contribuire a facilitare questo percorso che per noi deve sempre partire dal presupposto di una pace giusta per il popolo ucraino. Mi pare che lo sceicco fosse consapevole e ci fosse la loro disponibilità», ha sottolineato il premier.Per quanto riguarda una eventuale missione in Cina «non è stata calendarizzata». La visita nel paese asiatico «è anche conseguente rispetto alle scelte che faremo sui temi che conoscete», ha detto il capo del governo spiegando di vedere «con interesse» il tentativo di Pechino di «inserirsi sul piano diplomatico».Al termine dell’incontro, e delegazioni si sono spostate per il pranzo ufficiale al ristorante giapponese Zuma di Abu Dhabi. Il trasferimento, come ha raccontato Tajani, è stato effettuato direttamente dal presidente emiratino e dal fratello, e ministro degli Esteri emiratino, sceicco Abdallah bin Zayed Al Nahyan Abdallah, che si sono messi alla guida. Nel primo Suv, con al volante il presidente emiratino, c’era Meloni mentre sul secondo - guidato dal fratello - sono saliti Tajani e Descalzi. «Questi sono segnali di amicizia e considerazione», ha sottolinea il responsabile della Farnesina.