2020-03-28
Londra sotto choc: Johnson positivo. Madrid piange 769 spagnoli in 24 ore
Donald Trump chiama Xi Jinping e ottiene l'ok della Camera allo stimolo da 2.000 miliardi. Inglesi in allarme, anche il ministro della Sanità è malato. Francia scossa: il Covid-19 uccide una sedicenne. Recep Tayyip Erdogan ritira i migranti.Alla fine il sorpasso è avvenuto. Mentre il numero totale dei casi a livello internazionale ha oltrepassato la soglia di 92.000, gli Stati Uniti risultano adesso il Paese con il maggior numero di contagi da coronavirus al mondo, superando Cina e Italia (rispettivamente al secondo e al terzo posto). Secondo la Johns Hopkins university, negli States si registrerebbero infatti oltre 86.000 casi, a fronte di 1.301 decessi. Al momento, l'area maggiormente martoriata continua a essere lo Stato di New York, dove si registrano almeno 365 vittime e dove almeno 512 impiegati del Dipartimento di polizia sono risultati positivi ai tamponi. Il governatore locale, Andrew Cuomo, ha annunciato ieri che le scuole dello Stato resteranno chiuse fino al 15 aprile e che verranno realizzate strutture ospedaliere temporanee, aggiungendo che il picco dei contagi potrebbe verificarsi tra 21 giorni. Il Chirurgo generale degli Stati Uniti, il dottor Jerome Adams, ha inoltre reso noto ieri che si attende forte virulenza epidemica la prossima settimana nelle città di Chicago, New Orleans e Detroit, mentre l'Alabama ha decretato la chiusura delle attività non essenziali.Nel frattempo, la Camera dei rappresentanti ha approvato ieri il maxi stimolo economico da 2.000 miliardi di dollari, votato in modo bipartisan dal Senato pochi giorni fa e fortemente auspicato dallo stesso Donald Trump: quel Donald Trump che apporrà la sua firma al provvedimento nelle prossime ore. Si tratta dello stanziamento economico più corposo che la storia americana ricordi: tra le altre cose, prevede 1.200 dollari ai cittadini con reddito inferiore ai 75.000, 500 dollari a bambino per le famiglie, oltre a pacchetti di centinaia di miliardi per ospedali, governi statali e piccole imprese in difficoltà. In tutto questo, il presidente americano ha avuto un colloquio telefonico nelle scorse ore con il suo omologo cinese, Xi Jinping. Nonostante il clima cordiale della conversazione, resta comunque una certa freddezza tra i due Paesi, soprattutto a causa della strategia geopolitica che la Cina - attraverso gli aiuti sanitari - sta portando avanti. Trump sta nel frattempo salendo nei sondaggi: una recentissima rilevazione del Washington Post mostra che il 51% degli elettori apprezzi la gestione della crisi da parte del presidente, mentre l'approvazione del suo operato è aumentata di 5 punti dal mese febbraio. In tutto questo, il presidente ha strigliato ieri su Twitter le grandi casi automobilistiche americane (soprattutto General motors), intimando duramente loro di realizzare alla svelta dei respiratori.La situazione si aggrava anche nel Regno Unito, dove - nella giornata di ieri - sono risultati positivi sia il premier, Boris Johnson, che il ministro della Sanità, Matt Hancock: in entrambi i casi, si registrerebbero «sintomi lievi». Anche il chief medical ffficer, Chris Whitty, si è messo in autoisolamento per sospetto contagio. Il primo ministro britannico ha comunque deciso di continuare a lavorare nel suo ufficio da Downing street (pur non partecipando ieri ovviamente alla conferenza stampa giornaliera): non è tuttavia al momento chiaro chi ne farà le veci, qualora non dovesse essere in grado di svolgere le proprie funzioni in futuro. Come sottolineato dalla Bbc, il primo segretario di Stato, Michael Gove, non ha risposto ieri chiaramente su questo punto. Nel Regno Unito, si registrano al momento quasi 15.000 casi, a fronte di 761 decessi. In questo clima, sono iniziati i lavori per realizzare un obitorio temporaneo nei pressi dell'aeroporto di Birmingham, mentre due centri conferenze saranno trasformati in ospedali provvisori. Il Sistema sanitario nazionale ha frattanto reso noto che saranno creati 33.000 nuovi posti letto per i malati di coronavirus. In tutto questo, la Bbc riportava ieri che sono scattate le prime multe per quei cittadini britannici che non stanno rispettando le regole imposte dal governo per il contrasto alla diffusione del coronavirus.Nel frattempo, in Francia il primo ministro, Edouard Philippe, ha annunciato che le restrizioni in atto resteranno in vigore almeno fino al 15 aprile. Al momento, l'Esagono sfiora i 30.000 contagi, mentre si registrano 1.698 vittime (tra cui una sedicenne). Brutte notizie anche in Germania, dove si registrano quasi 50.000 casi e 304 decessi. Il governo spagnolo, dal canto suo, ha vietato i licenziamenti per l'intero periodo dell'emergenza proprio mentre reigstra 769 nuovi morti in sole 24 ore: ora le vittime sono quasi 5.000 e la situazione sembra fuori controllo. Tutto questo, mentre in Belgio si è verificato ieri il primo caso di gatto positivo al coronavirus: sarebbe stato infettato dal suo proprietario.L'emergenza coronavirus irrompe poi anche nella crisi migratoria. Secondo quanto riportato ieri dal ministero degli Interni turco, le autorità di Ankara hanno evacuato circa 6.000 migranti, che si trovavano al confine con la Grecia, come precauzione alla diffusione del contagio. Si trattava di quegli stessi migranti cui, poche settimane fa, il presidente turco, Recep Tayyip Erdogan, aveva permesso di dirigersi verso il Vecchio continente. Intanto ieri l'Oms ha espresso preoccupazione per l'Africa, confermando poi che per un vaccino saranno necessari ancora tra i 12 e i 18 mesi. Tutto questo, mentre la Banca mondiale ha sostenuto che i Paesi più poveri necessiteranno di una riduzione del debito per poter fronteggiare la pandemia.
Il primo ministro del Pakistan Shehbaz Sharif e il principe ereditario saudita Mohammed bin Salman (Getty Images)
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Emanuele Orsini e Dario Scannapieco