2022-04-25
Londra cerca di sganciare Nuova Delhi da Mosca
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Boris Jonhson e Narendra Modi (Ansa)
È stato un viaggio particolarmente significativo quello di Boris Johnson a Nuova Delhi la settimana scorsa. Il premier britannico ha in particolare avuto un incontro con l’omologo indiano, Narendra Modi. Nell’occasione, i due leader hanno annunciato che potrebbe essere siglato un accordo di libero scambio tra India e Regno Unito entro il prossimo ottobre. I premier hanno anche discusso di cooperazione nel settore della sicurezza. “Abbiamo avuto colloqui meravigliosi che hanno rafforzato la nostra relazione in ogni modo”, ha dichiarato Johnson venerdì nel corso di una conferenza stampa congiunta con Modi. “Abbiamo concordato una nuova e ampliata partnership per la difesa e la sicurezza, un impegno decennale che non solo creerà legami più stretti tra di noi, ma sosterrà il vostro obiettivo di 'Make in India'”, ha aggiunto. “Abbiamo discusso diversi sviluppi regionali e internazionali e abbiamo sottolineato un ordine libero, aperto, inclusivo e basato su regole nell'Indo-Pacifico”, ha affermato Modi, definendo inoltre la visita dell’omologo britannico come “storica”. È chiaro che il viaggio dell’inquilino di Downing Street a Nuova Delhi ha un significato che va ben al di là dei soli rapporti bilaterali tra Regno Unito e India. Johnson sta infatti cercando di sganciare Nuova Delhi dall’orbita russa. Non è probabilmente un caso che al centro del viaggio vi sia stata soprattutto la cooperazione in materia di Difesa: l’India ha infatti siglato l’anno scorso alcuni accordi in questo settore con Mosca. Il progressivo avvicinamento tra India e Russia si è del resto manifestato in tutta la sua evidenza negli ultimi due mesi. Nuova Delhi si è rifiutata di condannare esplicitamente l’invasione dell’Ucraina, mentre alle Nazioni Unite ha sovente assunto delle posizioni non ostili nei confronti del Cremlino. In tutto ciò, non sembra che Modi abbia molta intenzione di sostenere realmente le sanzioni occidentali a Mosca. Questo tipo di linea ha condotto a un (parziale) avvicinamento dell’India alla Cina: un fattore che sta preoccupando notevolmente Londra e Washington. Gli Stati Uniti contano infatti significativamente su Nuova Delhi per contrastare l’influenza di Pechino nell’Indo-Pacifico nell’ambito del Quad: un quartetto di Paesi che, oltre alla stessa India, comprende gli Stati Uniti, l’Australia e il Giappone. Non è quindi un caso che Johnson e Modi abbiano discusso anche di Indo-Pacifico: d’altronde, pur non essendo formalmente nel Quad, Londra tiene indirettamente un piede dentro il quartetto attraverso Canberra. E' dunque probabile ritenere che la visita di Johnson sia avvenuta (almeno parzialmente) in coordinamento con la Casa Bianca: una Casa Bianca che ha mostrato una certa irritazione negli scorsi mesi nei confronti dell’India, per la sua amichevolezza verso il Cremlino. Un’India che non è tuttavia detto che uscirà dall’ambiguità. Nuova Delhi considera infatti molto importanti le proprie relazioni con Mosca. Ed è per questo che, almeno fino all’inizio dell’invasione russa dell’Ucraina, manteneva una posizione di delicatissimo equilibrismo tra Russia e Stati Uniti. Un equilibrismo divenuto oggi significativamente più difficile da praticare. D’altronde, che esista un tentativo occidentale coordinato di sganciare Modi da Vladimir Putin è testimoniato anche dal recentissimo viaggio indiano del presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen: viaggio che, secondo il Financial Times, vedrà il suo perno nella proposta di vendita di tecnologia militare europea a Nuova Delhi. La domanda resta però sempre la stessa. Basteranno questi sforzi ad allontanare l’India dalla Russia e a disarticolare quell’asse antioccidentale che da tempo Pechino sta tessendo? Per il momento, è difficile dirlo.