
Critica il reddito di cittadinanza perché troppo alto rispetto agli stipendi, mentre non vede vie d'uscita ai lavori sottopagati.Quasi tutti gli studi dell'Ocse terminano con una ricetta: la patrimoniale. Ci sono diseguaglianze sociali? Bene, tassa sul patrimonio. Il debito è elevato? Perfetto, un prelievo dalle tasche dei più ricchi. Il Pil cresce troppo poco? Di nuovo, la patrimoniale. E quando invece i report non terminano così, restano monchi. Suggerimenti concreti zero. È il caso di ieri. L'organizzazione che ha ospitato nei propri uffici per anni l'ex ministro dell'Economia, Pier Carlo Padoan, si è occupata del mondo del lavoro. Tracciando un quadro disastroso dell'Italia. Dal 2006 a oggi il numero di lavoratori sotto pagati è praticamente raddoppiato senza che l'emorragia di redditi sia in qualche modo riuscita a invertire il trend. In Italia, «i posti di lavoro ad alto rischio di automazione sono appena al di sopra della media Ocse: sono al 15,2% contro il 14% nell'area», si legge nel rapporto lasciando intendere che questa enorme fetta di lavoratori potrebbe trovarsi a spasso nel prossimo decennio. «Un altro 35,5%», rileva l'organizzazione internazionale con sede a Parigi, «potrebbe subire sostanziali cambiamenti nel modo in cui vengono svolti; questi posti di lavoro rimarranno ma con mansioni molto diverse da quelle attuali». Dopo aver fatto emergere due mali in un colpo solo, l'Ocse si dilunga a criticare il reddito di cittadinanza. In sostanza, l'assegno distribuito risulterebbe essere troppo elevato rispetto alla media degli stipendi, e - ripetendo un mantra che abbiamo sentito più volte dalle parti del Pd e di Confindustria - anche l'Ocse sostiene che potrebbe indurre le persone a non cercare un lavoro. Tanto più che il modello dei centri per l'impiego è tutto da riformare. In realtà, nulla che non fosse già emerso e finito sulle colonne dei quotidiani. L'attuale reddito è un sussidio e lo resterà finché i beneficiari non saranno ricollocati. È facile immaginare che in molte Regioni trascorreranno tutti i 18 mesi prima che il diretto interessato venga in contatto con un dossier concreto. Eppure gli stessi dati Ocse dovrebbero indurci a comprendere che l'impoverimento della classe medio bassa è un problema enorme. Sotto una certa soglia di reddito si scivola velocemente nella povertà. E qui c'è un aspetto sciale. Poi c'è una tema meramente economico: non sono certo i ricchi che sostengono il Pil, ma la borghesia e quella che un tempo veniva chiamata classe operaia. Sostenere i redditi più bassi è importante anche per cercare di rimettere in moto i consumi interni. L'Ocse, invece, sembra finire in un corto circuito. I redditi da lavoro crollano costantemente, ma per l'Ocse non sembra esserci alcuna soluzione. Quanto all'analisi dell'importo medio dell'assegno di cittadinanza, l'organizzazione di Padoan sembra essersi limitata a leggere il decreto e non a valutare i numeri diffusi dal commissario all'Inps. L'altro giorno Pasquale Tridico ha confermato che nel 70% dei casi l'assegno medio si aggira intorno ai 520 euro. Il resto si divide tra picchi di 750 euro e un 7,4% di beneficiari che non incassa più di 50 euro. Insomma, se prendiamo il dato medio non appare nemmeno eccessivo rispetto alle omologhe iniziative di legge delle altre nazioni Ue. In Francia si tratta di 530 euro. In Germania di 400 e nel Regno Unito poco meno di 400 euro. Lungi da noi immaginare che possa esserci una malafede interpretativa da parte dell'Ocse, forse si tratta di schizofrenia valutativa che in queste ore contagia pure l'opposizione al governo. Chi criticava Quota 100 e reddito di cittadinanza, evidenziandone l'eccessiva spesa pubblica, adesso critica il fatto che gli assegni di cittadinanza siano bassi e persino il fatto che il numero di adesioni al prepensionamento leghista sia stato troppo basso: 128.000 unità. Come dire, chi voleva che le persone lavorassero più a lungo, ora denuncia il fatto che Quota 100 sarebbe inefficace e ridicolizza il termine tesoretto. Ieri Tridico ha spiegato che il minor costo di Quota 100 vale circa 1 miliardo. Il termine tesoretto è in effetti sbagliato. Perché non è un risparmio, ma una minore spesa a deficit. Insomma, non sono soldi. Però ciò significa che quel miliardo andrà a ridurre il deficit, esattamente come concordato con l'Ue. Insomma, a forza di criticare a tutti i costi si rischia di doppiarsi da soli e di perdere di vista i problemi dell'Italia e della nostra economia. All'Ocse in occasione del prossimo report basterà inserire la parolina magica, patrimoniale, ma il problema delle paghe basse resterà nella sua interezza.
(IStock)
C’è preoccupazione per la presenza di alimenti ultraprocessati nelle mense. Il presidente Prandini: «Il comparto vale 707 miliardi, quanto 20 manovre». Federico Vecchioni (BF): «Una massa di risorse private ha identificato il mondo agricolo come opportunità».
Francesca Albanese (Ansa)
La rappresentante Onu ha umiliato il sindaco di Reggio, solo perché lui aveva rivolto un pensiero anche ai rapiti israeliani. La giunta non ha fatto una piega, mentre è scattata contro il ministro sul caso Auschwitz «rispolverando» anche la Segre.
(Ansa)
Il premier congela la riforma fino alle prossime presidenziali, ma i conti pubblici richiedono altri sacrifici. Possibile tassa sui grandi patrimoni. Il Rassemblement national: «Progetto di bilancio da macelleria fiscale».
Andrea Sempio. Nel riquadro, l'avvocato Massimo Lovati (Ansa)
- Alla base della decisione, la mancata condivisione di alcune strategie difensive ma soprattutto l’esuberanza mediatica del legale, che nelle ultime settimane aveva parlato a ruota libera su Garlasco. Lui: «Sono sorpreso».
- Ieri l’udienza davanti al tribunale del Riesame. Lo sfogo dell’ex procuratore Venditti: «Mai preso soldi». Sarà la Cassazione a decidere sul conflitto tra Pavia e Brescia.