
Contestazioni sul bollo dell'auto per la figlia disabile: «Vogliono migliaia di euro arretrati perché intestata a mia moglie e non a me».Lo zio del ministro della Salute Roberto Speranza ha annunciato alla Verità di voler denunciare il governatore della Toscana Enrico Rossi. Vincenzo Pecorelli, fratello della scomparsa madre del ministro, contesta la richiesta di pagamento di una tassa per un'auto utilizzata per la figlia trentunenne portatrice di handicap (non vede, non parla e non cammina). La Regione pretende la liquidazione di una serie di bolli, per un importo di migliaia di euro, a partire dal 2012, nonostante la legge 104/1992, che tutela i portatori di handicap e le loro famiglie. Ma andiamo con ordine. Il protagonista di questa vicenda, insieme alla moglie e alla figlia, prima di trasferirsi in Toscana, viveva in Sardegna. È qui che - a causa delle condizioni della «bambina», come la chiamano ancora i genitori - gli viene riconosciuta l'esenzione sulla tassa automobilistica, certificata con un documento del 15 novembre 2001. Tre anni più tardi lo spostamento ad Arezzo. Le vicissitudini burocratiche di Pecorelli, sessantanovenne originario di Rivello (Potenza), iniziano nel luglio 2015 con l'acquisto della nuova automobile con l'Iva al 4%, come prevede la legge 104. Si tratta di una monovolume spaziosa e con il bagaglio molto ampio, adatta al trasporto della carrozzina della figlia. A questo punto a Pecorelli non resta che presentare una nuova richiesta di esenzione dal bollo. Che però viene cassata dalla Motorizzazione aretina perché la moglie di Pecorelli, proprietaria del veicolo, non percepisce alcun reddito. Subito dopo la Regione invia il bollettino. A questo punto Pecorelli decide di scrivere al governatore Enrico Rossi. Il quale nella lettera di risposta spiega: «L'esenzione spetta limitatamente a un solo veicolo di proprietà del disabile oppure della persona di cui il disabile risulti fisicamente a carico». Cioè il padre. Controreplica di Pecorelli: «Stimato presidente, noi abbiamo solo un veicolo, come giustamente risulta anche a lei, ma il suo accanimento burocratico per i più deboli è molto evidente, ancora di più perché si nasconde dietro il reddito fiscale senza analizzare profondamente la situazione che vivono tutti i genitori con figli disabili». Dopo la risposta di Rossi, per Pecorelli oltre al danno si aggiunge la beffa, che consiste nella richiesta da parte della Regione del pagamento dei bolli arretrati, con decorrenza dal 2012 (anno del cambio di residenza). Migliaia di euro, interessi esclusi. Un macigno. Ma Vincenzo non si arrende e scrive anche all'allora premier Matteo Renzi e al Quirinale. Il primo non risponde, mentre il secondo fa sapere «che questa sede non è titolare di competenze dirette in merito a quanto da lei rappresentato». Questo l'ammaro commento di Pecorelli: «Sembra che per lo Stato i portatori di handicap siano un peso. Non mi capacito di questa una situazione. Con quale coraggio Rossi mi chiede quei soldi?». A maggio 2019, Pecorelli è stato costretto a intestarsi l'auto, nonostante non sia mai lui a guidarla, ottenendo solo allora l'esenzione. Però gliene rimangono ancora sette da pagare. E questo Vincenzo non lo accetta, dichiarandosi pronto a portare Rossi in tribunale. Il suo sconforto si scioglie solo quando parla della sua «bambina» che riesce a farsi capire e a esprimere la sua gioia di vivere. Nella famiglia di Vincenzo il pranzo della domenica è il momento più importante della settimana e serve a far comprendere alla figlia l'importanza del giorno di festa. Solitamente viene scelto un ristorante in un autogrill all'altezza di Incisa, visto che la ragazza «ha una passione per i luoghi affollati, dove può ascoltare tante voci, suoni e soprattutto odori». Sui piatti la giovane ha pochi dubbi. «Predilige», ci racconta il babbo, «i sapori forti: è sarda, come la madre». E sull'isola la ragazza passa i momenti più spensierati. «È qui che esprime la sua fisicità, nuotando grazie all'aiuto della madre e della meravigliosa tata. Per lei è il momento più felice dell'anno».
Monica Marangoni (Ansa)
La giornalista Monica Marangoni affronta il tema della nudità in un saggio che tocca anche il caso delle piattaforme sessiste. «È il tempo del relativismo estetico che asseconda solo l’io e le sue voglie, persino con immagini artefatte».
Giornalista e conduttrice televisiva, laureata in Filosofia all’università Cattolica del Sacro cuore a Milano, Monica Marangoni ha condotto diversi programmi non solo in Rai. Nudo tra sacro e profano - Dall’età dell’innocenza all’epoca di Onlyfans (Cantagalli), con postfazione dello stesso editore David Cantagalli, è il suo primo saggio. Una riflessione particolarmente attuale dopo la scoperta, e la chiusura, di alcuni siti che, con l’Intelligenza artificiale, abbinano corpi nudi femminili a volti noti del mondo dell’informazione, dello sport e della politica.
Effetto Trump: dazi, tagli alla ricerca e revisione dei protocolli sanitari stanno frenando il comparto (-4%). A pesare, pure la scadenza dei brevetti. Cresce la fiducia, invece, nei processi tecnologici contro le malattie.
Il settore farmaceutico globale attraversa una fase di incertezza che si riflette sui listini. Da inizio anno il comparto mondiale segna un -4%, zavorrato anche dall’effetto cambio, mentre in Europa l’andamento complessivo resta vicino alla parità ma con forti turbolenze. Il paradosso è evidente: a fronte di una domanda sanitaria in crescita e di progressi clinici straordinari, gli investitori hanno preferito spostarsi su altri temi.
Donna, ingegnere aerospaziale dell'Esa e disabile. La tedesca Michaela Benthaus, 33 anni, prenderà parte ad una missione suborbitale sul razzo New Shepard di Blue Origin. Paraplegica dal 2018 in seguito ad un incidente in mountain bike, non ha rinunciato ai suoi obiettivi, nonostante le difficoltà della sua nuova condizione. Intervistata a Bruxelles, ha raccontato la sua esperienza con un discorso motivazionale: «Non abbandonate mai i vostri sogni, ma prendetevi il giusto tempo per realizzarli».
Luca Marinelli (Ansa)
L’antica arte partenopea del piagnisteo strategico ha in Italia interpreti di alto livello: frignano, inteneriscono e incassano.
Venghino, siori, venghino, qui si narrano le gesta di una sempiterna compagnia di ventura.
L’inossidabile categoria dei cultori del piagnisteo.
Che fa del vittimismo una posa.
Per una buona causa: la loro.





