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L'Italia patria dell'aperitivo ora si abbuffa di happy hour

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L'Italia patria dell'aperitivo ora si abbuffa di happy hour
iStock
  • Da Ippocrate al conte Negroni passando per il palazzo di Cnosso e la bottega di un tal signor Carpano. L'aperitivo non è cosa banale, né modaiola: è un pezzo di storia mediterranea e sicuramente un segno dell'italianità. Che ha pure precisissime e rigide regole di galateo.
  • Italia che vai brindisi che trovi. Nel Nord Est è il trionfo del Prosecco e dello Spritz. In Emilia vincono i cocktail con il rum e i liquori. Al Sud imperdibili i rosati.
  • Identikit del bicchiere dei millennials. Se non si condivide sui social non esiste. Fotografarlo e pubblicarlo su Instagram è diventato più importante del bere in compagnia.
  • Ogni bevuta è differente. Come scegliere tra alcolici e analcolici e non perdersi nella «giungla» delle liste dei bar.
  • Il bon ton a tavola. Per il pre cena perfetto servono due regole: cibi piccoli che si possano gustare in un boccone e i cocktail devono essere preparati dal padrone di casa.
  • Ecco la guida dedicata alla Sicilia: dove andare per godersi il vero cibo.

Lo speciale contiene sei articoli e una gallery fotografica.

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Promosso l’emendamento sull’oro. Lagarde stia alla larga: è del popolo
Lucio Malan (Ansa)
La commissione Bilancio del Senato approva il testo in manovra dopo le tensioni con Bankitalia e Bce: le riserve auree appartengono ai cittadini. Lucio Malan: «Adesso nessuno potrà intaccare questo patrimonio».

Via libera all’emendamento sulle riserve auree della Banca d’Italia. Superati gli steccati issati dalla Bce, soddisfatte le perplessità della presidente Christine Lagarde, il testo riformulato sull’oro custodito da Bankitalia è approvato in commissione Bilancio del Senato e tutto lascia supporre che rimarrà fino al passaggio finale alla Camera.

Dall’opposizione definita come una «inutile norma», una bandierina che soprattutto la Lega si è voluta aggiudicare, in realtà ha un valore di sostanza. L’emendamento precisa un concetto che fino ad ora non era stato definito dall’ordinamento, ovvero che le riserve auree iscritte nel bilancio della Banca d’Italia appartengono al popolo italiano. Ciò nel rispetto dei trattati europei. Una precisazione necessaria, come spiegato in un dossier di Fratelli d’Italia per proteggere le riserve auree da speculazioni. Perché questo? Il capitale della Banca d’Italia, comprese quindi le riserve auree, è detenuto da banche, assicurazioni, fondazioni, enti e istituti di previdenza e fondi pensione aventi sede legale in Italia. In molti casi si tratta di soggetti privati, alcuni dei quali controllati da gruppi stranieri.

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Assicurazioni, l’India spalanca le porte agli investitori esteri
Nirmala Sitharaman (Ansa)

Via libera del Parlamento alla piena proprietà straniera nel settore: l’obiettivo è attirare capitali, rafforzare i controlli e accelerare lo sviluppo di un mercato che resta ancora poco diffuso tra famiglie e imprese.


Nuova Delhi compie un passo decisivo verso una maggiore apertura ai capitali internazionali. Il Parlamento indiano ha approvato una riforma che consente, per la prima volta, la piena proprietà straniera delle compagnie assicurative operanti nel Paese. Una scelta che segna una svolta in un settore strategico ma ancora poco sviluppato, e che riflette la volontà del governo di accelerare la modernizzazione dell’economia.

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Il Papa parla di pace, i giornali lo censurano
Leone XIV (Ansa)
Leone XIV randella i volonterosi senza alcuna volontà, se non quella di portare l’Europa alla guerra. Ma la stampa nostrana racconta solo della sua visita al Senato. Se le stesse cose le avesse dette Francesco avrebbero riempito pagine intere...

La stampa italiana è veramente un po’ particolare. Avanti ieri il Papa ha parlato della guerra. Ha dato ciabattate praticamente a tutti, a partire dall’Europa, ma i giornali si sono occupati solamente di raccontare la sua visita a sorpresa in Senato. Figuratevi voi se ne avesse parlato papa Francesco: avrebbero fatto titoli a piena pagina, qualcuno forse avrebbe fatto anche la sovracopertina. D’altra parte, papa Francesco era sudamericano, era de sinistra, era alla moda perché parlava ar popolo. Questo invece, oltre ad avere la di per sé infamante origine statunitense, è atlantista (grave onta); non s’è capito ancora ma sembra de destra (ha dato la possibilità, ai cattolici che lo vogliono, di dire la messa in latino); ha ricominciato a parlare del Sacro e dei Misteri Cristiani e, quindi, a questa massa di ignorantoni non è che piaccia poi granché, nun se capisce da che parte stà.

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